Reati in aumento, Polizia in grande difficoltà: mancano uomini e mezzi

I dati diffusi dal Viminale in ordine al dilagare della criminalità sul territorio nazionale danno chiaramente l’idea di ciò che sta accadendo e che il SIULP, da anni, aveva previsto e preannunciato: un incremento vertiginoso delle attività criminose

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 novembre 2013 14:47
Reati in aumento, Polizia in grande difficoltà: mancano uomini e mezzi

Firenze - I dati diffusi dal Viminale in ordine al dilagare della criminalità sul territorio nazionale sembrano evidenziare ciò che il SIULP aveva previsto e preannunciato: un incremento vertiginoso delle attività criminose. Al Sindaco Renzi, prossimo annunciato Segretario del PD il SIULP lancia un richiesta di aiuto affinché nei palazzi della politica si torni a parlare di sicurezza e, in quel contesto, si rivolga un occhio attento ad una delle città storiche più importanti al mondo. "Purtroppo, la sostanziale assenza di un Ministro dell’Interno, sta determinando il “colpo di grazia”, già “preparato” nel corso degli anni, alla Polizia di Stato che – fatto mai accaduto prima – vede il Capo stesso dover lanciare un grido d’allarme.

Ma in mezzo a quei dati purtroppo, più di ogni altra, salta agli occhi la condizione di questa provincia che risulta essere quella in cui maggiormente è aumentato il numero di reati commessi. A questo punto è il SIULP che ritiene dover recuperare le dichiarazioni del Capo della Polizia denunciando, ancora una volta, cosa sta accadendo: la Polizia di Stato in questa provincia vive una condizione assurda che sta portando alla concreta impossibilità di poter operare sul territorio.

Volanti: nonostante l’attenzione del neo-arrivato Questore che ha assegnato a quel settore personale da destinare al controllo del territorio, si è arrivati alla impossibilità di poter operare e, quando lo si fa, i servizi vengono svolti in condizioni assurde. L’UPGeSP infatti è, paradossalmente, rimasta a piedi: da un parco auto di 40 macchine attrezzate per il servizio di volante si è rapidamente passati a 20 e, di queste, solo 3 solo utilizzabili (le altre sono ferme perché necessitano riparazioni e logore in quanto trattasi di veicoli che “lavorano” ininterrottamente nell’arco della giornata e delle settimane nonostante abbiano – tutte – oltre 200mila km effettuati in ambito cittadino). 11 sono i veicoli fermi in attesa di riparazioni che non vengono effettuate per carenza di fondi e le cui aggiustature, quindi, chiedono lungaggini burocratiche assurde poiché l’autorizzazione al ripristino deve addirittura arrivare dal Ministero dell’Interno.

Per tamponare la situazione assistiamo a scene da film comico o, più propriamente, da film drammatico: 4 agenti a bordo di uno stesso veicolo, volanti che escono senza apparati radio e senza blindature (preoccupante pensare come potrebbero intervenire in caso di rapina o simili); per quanto attiene il parco veicoli per i servizi motomontati, da 12 moto si è passati a 2 (anche queste sovente ferme per guasti dovuti all’usura). Analoghe condizioni per Squadra Mobile e Digos che non hanno veicoli civili per poter svolgere servizi specifici di quei settori.

I cinofili hanno 4 cani antidroga ed antiesplosivo e non possono essere impiegati poiché hanno solo un veicolo disponibile. Tale penuria determina il dover “recuperare tutto il recuperabile” lasciando completamente appiedato il personale di molti altri uffici ed ingessando tutta l’attività della Polizia di Stato nella provincia. La Sezione di Polizia Giudiziaria presso il Tribunale, addirittura, vede utilizzabile un solo veicolo a fronte di un organico di oltre 30 poliziotti assegnati. Siamo arrivati, addirittura, a dover sostanzialmente abbandonare taluni posti di Polizia all’interno degli ospedali (l’ospedale Torregalli non è più presidiato, l’ospedale di Careggi – con una affluenza quotidiana di cittadini pari a quella di una città – è presidiato da due sole persone, l’ospedale Meyer non ha più personale assegnato). Ma tutto ciò non basta: il personale che già opera in condizioni di sicurezza inesistenti, in ambienti di lavoro umilianti per sporcizia e degrado, si vede sovente costretto a rivolgersi alla competente A.G.

per il recupero di spettanze economiche; una su tutte basti pensare che per quanto attiene lo straordinario effettuato ed eccedente il monte ore mensile disponibile, occorre attendere fino ad un anno ed anche oltre per vederlo (forse) remunerato: in altre parole si lavora gratis! Vada a sommarsi la penuria di personale e l’innalzamento dell’età media dei poliziotti (che – in assenza di nuove assunzioni – aumenta esponenzialmente abbassando di conseguenza l’operatività).

Ufficiali di Polizia Giudiziaria, in capo ai quali – in via esclusiva – pendono talune attività e responsabilità: inesistenti e quei pochi che sono in servizio in questa provincia si vedono completamente annullata qualsiasi legittima ambizione di crescita professionale. Questa analisi va messa in parallelo all’incremento vertiginoso di servizi (nati negli ultimi anni) in cui viene impegnato il personale: continui servizi di ordine pubblico, accompagnamenti di cittadini immigrati da una parte all’altra del Paese e molto altro ancora. Tutto ciò stride fortemente con le richieste che provengono dall’associazionismo, dai cittadini, dai commercianti e, paradossalmente, dalla stessa politica. La risposta non può continuare ad arrivare dai Poliziotti che, nonostante tutto, per senso di responsabilità, fanno l’impossibile per garantire ai cittadini standard di sicurezza all’altezza di una società moderna ed evoluta ma che, quotidianamente, vedono moltiplicarsi le difficoltà per adempiere a tale delicatissimo compito. E’ giunto il momento che la politica faccia il suo dovere, è giunto il momento che i politici pensino ai cittadini, alla loro sicurezza ed allo sviluppo sicuro della società: da troppo tempo nascondendosi dietro l’affermazione di rito “non ci sono soldi” la situazione sta degenerando e, andando avanti così si corre il rischio che i poliziotti non siano più in condizione di lavorare e “gettino la spugna”. Roma - Il Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) ben conosce questi problemi che, di anno in anno si aggravano sempre di più e ritiene che il Capo della Polizia, abbia fatto benissimo a lanciare “l’allarme“ ed ad esprimere una forte preoccupazione, sulle difficoltà che la Polizia di Stato incontra, nel garantire ordine e sicurezza pubblica.

La criminalità aumenta e l’organico della Polizia di Stato, è diminuito di migliaia di unità, e per garantire, comunque, la sicurezza dei cittadini, i responsabili, a vari livelli, della Polizia di Stato, sono ricorsi a numerose azioni di razionalizzazione. Anche di fronte alle evidenti difficoltà, a giudizio del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), la capacità e competenza dei vari Capi della Polizia e dei Questori e dei Dirigenti, a tutti i livelli, consentono, pur con tanti sacrifici, di tener testa alla delinquenza e a garantire la sicurezza dei cittadini, E’ indispensabile che il Ministro dell’Interno, intervenga , con la necessaria convinzione e determinazione, per stanziare fondi per la Polizia di Stato e per le altre Forze di Polizia .

Non si può continuare con la politica della “lesina” per le Forze di Polizia. E’ necessario ripianare gli organici e procedere all’acquisto di automezzi e all’ammodernamento delle strutture tecniche, per consentire agli operatori di Polizia di garantire, nella maniera più efficace possibile, ordine e sicurezza. Il LI.SI.PO. ritiene che la Polizia di Stato non possa continuare ad operare costantemente in una situazione di difficoltà.

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