Radicali: oggi a Firenze il presidio dei radicali per chiedere amnistia

Sen. Petraglia (SEL): “Gli alibi sono finiti: nessuna proroga per gli OPG. In Toscana ancora troppe le situazioni inaccettabili”

Redazione Nove da Firenze
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21 novembre 2013 23:13
Radicali: oggi a Firenze il presidio dei radicali per chiedere amnistia

Firenze, 21/11- I radicali fiorentini dell' associaizone "Andrea Tamburi" questa mattina hanno organizzato un presidio nonviolento all'esterno dell'Istituto Penale Minorile "Meucci" di Firenze per chiedere amnistia e indulto ma anche l'abolizione dell'ergastolo e l'introduzione del reato di tortura. L'iniziativa è avvenuta in contemporanea davanti ad altre carceri italiane. “In un paese civile non può esserci spazio per gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari né per il loro approccio, sbagliato e dannoso, nei confronti degli internati.

Da quando, tre anni fa, la commissione Sanità presieduta da Ignazio Marino ha fatto luce sulle condizioni inumane e degradanti in cui venivano tenuti i malati, non ci possono essere più alibi per un ennesimo rinvio della loro chiusura”. Così la senatrice toscana di Sinistra Ecologia e Libertà, Alessia Petraglia, nel giorno in cui ha fatto tappa a Palazzo Madama Marco Cavallo, il cavallo di cartapesta azzurra che quarant'anni fa sfondò il muro di cinta del manicomio di Trieste, diventando il simbolo della rivoluzione di Franco Basaglia e della legge che ha sancito la chiusura dei manicomi.

“Il viaggio attraverso l'Italia di Marco Cavallo – prosegue Petraglia – è un simbolo di speranza e libertà, un grido fortissimo contro gli OPG e la loro logica manicomiale. Pochi mesi fa è stata prorogata la loro chiusura di un altro anno, fino al 2014. E, oggi, ci preoccupa molto la prospettiva di un nuovo rinvio e della possibile realizzazione di piccole strutture regionali, con il rischio che, ancora una volta, si perpetui di fatto una situazione inaccettabile”. “Occorre un diverso approccio al problema della salute mentale, prevedendo l'apertura di centri di salute mentale su tutto il territorio nazionale.

Anche in Toscana – conclude la senatrice – sono ancora troppe le situazioni che esigono una risposta, a cominciare dall'OPG di Montelupo e dai tanti malati detenuti all'interno delle carceri, ai quali viene negata ogni possibilità di cura e reinserimento all'interno della società”.

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