Sull'isola di Pianosa ritornano i detenuti

Con una sezione per 40 carcerati in semilibertà. Lensi (Radicali): "Riapertura controproducente e inutile". Nasce il vino della Gorgona

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 giugno 2013 13:53
Sull'isola di Pianosa ritornano i detenuti

Ci sarà una sezione per 40 detenuti in semilibertà. Il presidente della Giunta Regionale Rossi ha dato l'ok al progetto del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, a condizione che l'isola resti accessibile ai turisti. Il progetto del governo, in realtà, era più ampio e mirava a riaprire tutta la struttura, che può ospitare fino a 500 prigionieri. Pianosa fa parte dell'Arcipelago Toscano ed è amministrata dal comune di Campo nell'Elba (Provincia di Livorno).

L'Isola è un ottimo luogo dove fare trekking, escursioni a piedi e in mountain bike con la guida ambientale escursionistica. E' recente la decisione dell'amministrazione del Parco dell'Arcipelago di riaprire al pubblico Pianosa. Da decenni erano vietate anche l'ancoraggio e la navigazione. Il 29 giugno si terrà l'inaugurazione dell'edificio demaniale Casa del Parco. Ma dormire nella piccola isola non è facile data la presenza di un solo albergo con poche camere. "La decisione del Presidente della Regione Enrico Rossi di riaprire il carcere di Pianosa non solo è inutile ma anche controproducente", dichiarano il consigliere provinciale radicale, nel Gruppo Misto, Massimo Lensi e il segretario dell' Associazione Tamburi Maurizio Buzzegoli.

"Come radicali - spiegano - consideriamo che l' unica soluzione utile per risolvere il problema della giustizia e del carcere sia un provvedimento di amnistia. Nei prossimi giorni inizieremo una raccolta firme su sei referendum che riguarderanno temi inerenti alla giustizia come abolizione dell'ergastolo e della custodia cautelare". Oggi la presentazione del progetto “Frescobaldi per Gorgona”, l’iniziativa sociale (nata ad agosto 2012) realizzata grazie alla collaborazione tra la Direzione della casa di reclusione di Gorgona e l’azienda toscana che da oltre 700 anni produce vini famosi in tutto il mondo.

Il risultato è il vino “Gorgona”, un vino bianco a base di vermentino e ansonica nato grazie al lavoro dei detenuti del penitenziario nell’ettaro di vigna che Frescobaldi ha impiantato sull’isola nel 1999. Dopo quella del 2009, l’Ars, Agenzia regionale di sanità della Toscana, ha condotto una nuova indagine sulla salute dei detenuti negli istituti penitenziari toscani, che aggiorna i dati della precedente. I risultati verranno presentati nel corso di un convegno che si terrà lunedì 17 giugno nell’Auditorium di Sant’Apollonia.

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