Prato: Aquiloni di Paolo Poli sabato 9 novembre

Inaugura, alle ore 21.00, la nuova stagione teatrale del Teatro Politeama Pratese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 novembre 2013 15:58
Prato: Aquiloni di Paolo Poli sabato 9 novembre

Raffinata inaugurazione per la Stagione Teatrale 2013/2014 del Teatro Politeama Pratese, con l’omaggio a Giovanni Pascoli di un fuoriclasse come Paolo Poli con Aquiloni, vera e propria riscrittura originale ispirata alla magia poetica di uno dei padri della tradizione poetica italiana. Paolo Poli ci propone una scrittura teatrale totalmente inedita in due tempi del comporre poetico, della genesi creativa e dell’ambiente da cui la scrittura pascoliana trae la propria linfa vitale: “Da Myricae e dai Poemetti lo spettacolo intende evocare la magia memoriale e la saldezza linguistica nelle figure contadine di un'Italia ancora gergale”, come ci spiega lo stesso regista, attore e autore fiorentino che arriverà al Teatro Politeama Pratese sabato 9 e domenica 10 novembre, in prima Toscana per questa stagione.

Sul palco, insieme a Poli: Fabrizio Casagrande, Daniele Corsetti, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco. A rievocare l’atmosfera del volgere del secolo contribuiranno non poco i motivi floreali in stile Belle Epoque, ricreati all’interno delle ricercate scenografie di Emanuele Luzzati. Quadri suggestivi che ci accompagneranno anche alla scoperta delle poesie meno conosciute di Pascoli e talvolta anticipatorie di tendenze a venire, ad esempio “quelle dove ci sono i versi degli animali che Pascoli sperimentò molto prima dei Futuristi” spiega Poli “ con i loro track bum, presentano le rime dove si parla la lingua degli emigrati e così via”. Sempre con lievità e senza abusi di retorica Aquiloni rende così onore ai giochi lessicali e metrici di una poesia restituita al pubblico contemporaneo, in qualche modo liberata dalle sue note più abusate e canonizzate, a partire proprio dalla famosa poetica del fanciullino.

L’essenza della parola, le immagini di Luzzati, il timbro unico di Paolo Poli, il gioco del teatro e il passo incalzante di un passaggio nell’Italia tra Ottocento e Novecento contribuiranno a vestire i versi e la forza espressiva del grande patrimonio pascoliano di rinnovata energia e inedite musicalità. In questo intrecciarsi fra creazione e memoria, s’inserisce la rilettura registica e autoriale del tutto originale di Paolo Poli, che discerne e s’insinua col proprio timbro personalissimo e con l’aiuto di quattro talentuosi compagni all’interno della tradizione in direzione di una più ricca contemporaneità.

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza