Idillio con cagnolino di Alba Donati in libreria

La nuova raccolta di poesie, edita da Fazi, è un fermo immagine sul rapporto tra una nonna, una madre e una figlia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 giugno 2013 00:21
Idillio con cagnolino di Alba Donati in libreria

Idillio con cagnolino è un fermo immagine sulla perfezione di un triangolo amoroso tra una figlia, una madre e una nonna. Mette in scena la storia che passa, una linea retta tra una nonna arcaica e post-bellica, una madre cresciuta nel periodo del boom economico e una figlia digitale. Nelle affermazioni della bambina, quasi dei piccoli apologhi, intravediamo molto del nostro passato, come un filo che si riannoda con la saggezza dei vecchi. Sullo sfondo, un dialogo serrato tra città e campagna, tra capitalismo e difesa dell’essenziale, tra grandi temi e piccole osservazioni domestiche.

Idillio con cagnolino mette la sordina per parlare delle grandi ingiustizie sociali e storiche a cui ci ha abituati la poesia di Alba Donati e lo fa ascoltando il punto di vista di una bambina che parla con i suoi giocattoli, con i lupi e le streghe. La raccolta si chiude con il Pianto per la distruzione di Beslan, un allucinato resoconto su come il nuovo millennio sia potuto iniziare con una strage di bambini. L’idillio rivela la sua natura di incanto provvisorio, di attimo di quiete strappato all’imprevisto, all’incidente, al terrore.

Ed è proprio per questo fatalmente vitale. Alba Donati Alba Donati è nata a Lucca e vive tra Firenze e Lucignana. Scrive di poesia su quotidiani e riviste. Ha pubblicato La repubblica contadina (City Lights Italia 1997, Premio Mondello Opera Prima 1998) e Non in mio nome (Marietti, 2004). Ha curato Costellazioni italiane 1945-1999. Libri e autori del secondo Novecento (Le Lettere, 1999), Poeti e scrittori contro la pena di morte (Le Lettere, 2001) e, insieme a Paolo Fabrizio Iacuzzi, il Dizionario della libertà (Passigli, 2002).

Recentemente ha messo in scena con l’Orchestra Regionale della Toscana il poema Pianto sulla distruzione di Beslan, con musiche di Haydn.

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