Il Tar annulla il concorso pubblico per dirigenti, anno scolastico a rischio

A rischio il funzionamento di oltre 170 scuole il prossimo anno scolastico, dopo la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso contro il Ministero e l’ufficio scolastico regionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 maggio 2013 18:28
Il Tar annulla il concorso pubblico per dirigenti, anno scolastico a rischio

Il Tar annulla il concorso dei dirigenti scolastici del luglio 2011, accolto il ricorso di alcuni candidati su presunte irregolarità che sarebbero avvenute durante le prove: contestata in special modo la nomina del sostituto del presidente della commissione degli orali, un dirigente scolastico invece di un docente universitario, ma anche la correzione delle prove svolta in separata sede dagli esaminatori e non collegialmente. Paradosso. Irregolarità dunque nello svolgimento di un concorso pubblico, fatto gravissimo in un periodo che ha preteso a gran voce il ritorno alla correttezza ed alla moralità, ma adesso c'è il rischio che non parta il prossimo anno scolastico per l'assenza dei dirigenti degli istituti che, se l'annullamento fosse confermato, sarebbero rimossi dal loro incarico.

Una rappresentanza dei dirigenti scolastici che oggi rischiano di lasciare scoperto il governo di 106 istituti scolastici in Toscana, è intervenuta nella seduta della commissione Cultura guidata da Nicola Danti (Pd). Il professore Gabriele Marini, dirigente scolastico a Castel Fiorentino, ha esemplificato ai commissari numeri e dati coinvolti dalla decisione del Tar, che in primo grado ha accolto il ricorso contro il Ministero annullando il concorso indetto nel 2011 per la copertura di posti di dirigente scolastico in Toscana. Centosei scuole nella nostra regione sono perciò governate, dal 1° settembre 2012, da dirigenti insediati in base al concorso annullato i quali, ha chiarito Marini, conducono un’attività nei territori che non è meramente amministrativa ma anche politica, per assicurare il diritto all’istruzione e all’apprendimento agli studenti di scuola primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e per gli istituti educativi.

Se la sentenza di secondo grado confermasse l’annullamento del concorso, rimarrebbero al momento prive di governo un quarto delle circa 400 scuole presenti in Toscana, una cifra destinata ad aumentare il prossimo anno (170 istituti per allora, e cioè il 50 per cento delle scuole nella regione). Dai presidi dunque la richiesta di tenere alta l’attenzione sulla vicenda che riguarda così tante persone, un impegno che è stato rimarcato da Daniela Lastri (Pd) richiamando la mozione approvata ad aprile dall’assemblea legislativa di palazzo Panciatichi.

“E’ a rischio l’ingovernabilità e l’anarchia di decine di istituti scolastici” ha detto la consigliera, che ha definito “particolarmente significativo” l’intervento del Ministero con la nota del sottosegretario Gabriele Toccafondi (Pdl), avvenuto dopo la mozione approvata in Consiglio. Bisogna “garantire alle scuole la copertura del posto di dirigente scolastico per il prossimo anno: questo è l’impegno del Ministero, della Commissione e della Regione Toscana”, ha ribadito Lastri.

Per la consigliera è importante “non creare il vuoto”, per cui “se si potesse procedere con l’attuale dirigenza”, nulla vieterebbe poi il recupero anche degli altri in graduatoria. Secondo il vicepresidente Tommaso Villa (Pdl) “il clima di compattezza politica favorisce la soluzione dei problemi, l’impegno del Governo è forte”; e forte e “compatta” è stata la reazione a livello regionale del mondo della scuola e della stessa vicepresidente della Giunta toscana, Stella Targetti.

“Qui si rischia grosso – ha ribadito Villa – si mettono in discussione le regole di funzionamento della scuola nella nostra regione”. Il vicepresidente ha poi assicurato la disponibilità anche dei rappresentanti politici nazionali in caso di necessità. Il presidente Danti ha quindi fatto il punto su un tema che per la commissione è particolarmente caro. In questo senso, ha fatto notare, l’audizione dei rappresentanti dei presidi è avvenuta durante la seduta della commissione: si tratta di “un fatto non usuale” perché di norma l’intervento di soggetti esterni avviene al di fuori della convocazione formale della seduta di commissione.

“Abbiamo fatto sino ad oggi quello che potevamo fare” ha aggiunto il presidente, ora ci sono problemi che sono in capo al Ministero e alla giustizia amministrativa. “Però a questa Commissione sta a cuore che la Toscana abbia un sistema efficiente di istruzione, e questo passa anche dal lavoro di chi governa gli istituti scolastici in Toscana”. Per questo, ha chiuso Danti rivolto ai presidi, “Noi oggi siamo qui e ci saremo se ci sarà bisogno di intervenire in via informale o formale”.

«Nessuno può permettersi di limitare il diritto all’istruzione, così come accadrebbe se la decisione del Tar dovesse essere confermata. In tal caso sarebbero messe in discussione le regole di funzionamento e la governabilità stessa della sistema scuola nella nostra regione. E per scongiurare questo rischio è auspicabile che si arrivi al più presto alla sospensione cautelare dell’annullamento delle prove, nell’attesa dell’impugnazione della sentenza del tribunale amministrativo» così il vicepresidente della commissione regionale Cultura Tommaso Villa (PdL) in merito alle sentenze del Tar che hanno annullato le prove del concorso per dirigente scolastico e che – se confermate – potrebbero mettere a repentaglio la regolare conclusione di questo anno scolastico e l’avvio del successivo in circa la metà delle scuole toscane. «Nel pieno rispetto dell’autonomia della giustizia amministrativa, confido che la decisione che verrà presa contempli i diversi scenari che si verrebbero a creare: si rischia che ad agosto ben 170 scuole si ritrovino senza preside, con conseguenze facilmente immaginabili.

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