Barca e Renzi, la strategia della ''complementarità'' per rilanciare il Pd

Sabato 11 maggio l'assemblea nazionale per decidere il Dopo Bersani. Prevale la linea della separazione tra Segreteria e Premiership.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2013 23:01
Barca e Renzi, la strategia della ''complementarità'' per rilanciare il Pd

L'ex ministro Fabrizio Barca e il sindaco Matteo Renzi si sono dati appuntamento all'hotel For Season di Firenze per un pranzo durato due ore, menù a base di politica e Pd. Purché gli ingredienti stavolta siano diversi da quelli usati fino ad ora, serve un amalgama più compatto che componga un sapore deciso e riconoscibile e non un’accozzaglia di gusti e retrogusti. Candidarsi a Premier, non sembra sia l’interesse di Barca, così come a Renzi non interessa la guida del partito, un rapporto speculare dichiarato dallo stesso Barca che al termine dell’incontro ha commentato: “vedo una complementarità, un comune impegno a lavorare”.

Che da qui possa nascere una nuova collaborazione, che snellisca il Partito Democratico liberandolo una volta per tutte da tutte le sue antiche ruggini e vecchi rancori che alla prova dei fatti lo hanno reso inservibile e inadeguato, lo sapremo a breve. Sabato 11 maggio il Pd si riunirà in Assemblea per decidere il dopo Bersani. Il renziano Sergio Chiamparino ha già percisato di non avere più la tessera da un anno, altro nome gettonato sembra quello di Vasco Errani vicinissimo a Bersani, stavolta però il partito non potrà permettersi né franchi tiratori né tiratori franchi, bisognerà convergere su un nome che traghetti i democratici fino al nuovo congresso; il rischio per il Pd più ancora che la scissione è il non avere più peso, non essere determinante nella compagine di governo, Letta o non Letta.

F.D.

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