Realacci rilancia sulle registrazioni sparite ed i tracciati segreti

L’esponente del Pd presenta interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio e al ministro della Giustizia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 aprile 2013 18:38
Realacci rilancia sulle registrazioni sparite ed i tracciati segreti

“A 22 anni da quella notte tragica, le incertezze, le incongruenze, i dubbi non sono ancora stati fugati. Il nostro Governo deve spendersi per sapere dagli Stati Uniti se esistono altri elementi di prova in grado di spiegare l’assurdo incidente della Moby Prince. Per cercare di far luce sui drammatici eventi del 10 aprile del 1991 ho presentato una nuova interrogazione parlamentare, la terza, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al ministro della Giustizia”, lo afferma Ermete Realacci, responsabile gree economy del Pd, depositando un’interrogazione parlamentare sul caso Moby Prince. “La sentenza d’appello sullo scontro tra il traghetto di linea Moby Prince e la petroliera Agip Abruzzo - prosegue Realacci - imputa a nebbia ed errore umano la tragedia costata la vita a 140 persone.

Ma restano forti perplessità e dubbi, riaccesi in occasione dell’anniversario da un articolo pubblicato sul Corriere della Sera dal quale si evince che il tribunale di Livorno non ha più le registrazioni audio del processo sulla Moby Prince, quelle che valgono a livello legale, nonché dalla contro inchiesta realizzata dal figlio del comandante della Moby Prince, che rimase ucciso insieme ad altre 139 persone nel tragico incidente. Ombre sulla verità accertata dalla giustizia, del resto, erano emerse anche dal programma giornalistico “Mixer” di Giovanni Minoli e dal quotidiano il Tirreno”. “Oltre alle incongruenze processuali, omissioni, testimonianze parziali o inascoltate – spiega ancora Ermete Realacci – appare ancora oggi poco credibile, come chiariva l'articolo pubblicato dal Tirreno ormai quattro anni fa, la dichiarazione del capo ufficio Responsabile dell'avvocatura militare del Dipartimento della Difesa Usa, secondo cui la vicina base americana di Camp Darby non sarebbe stata in possesso di attrezzature in grado di intercettare le comunicazioni radio della Moby Prince.

Ugualmente da chiarire anche posizione e movimenti delle sette navi sottoposte al comando Usa che in quei giorni si trovavano nel porto di Livorno". “Per fare finalmente luce sulla tragedia della Moby Prince e farsi realmente carico della richiesta di verità e del dolore delle famiglie delle vittime e dell’intera comunità – conclude Realacci – chiedo ai ministri interrogati se intendano attivarsi, raccogliendo anche l’appello per la verità lanciato dal Presidente del Senato Pietro Grasso, chiedendo al Governo degli Stati Uniti d'America di sapere se esistano le immagini e le registrazioni dei tracciati satellitari delle navi presenti nella rada del porto di Livorno, il 10 aprile 1991 e, nel caso, chiederne l'acquisizione.

Infine, si chiede se il Ministro della Giustizia voglia verificare con un’ispezione l’effettivo smarrimento delle registrazioni a valore legale dal tribunale di Livorno e le circostanze in cui esso è avvenuto”.

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