Allungare l'estate e rimandare l'inizio della scuola: così si salvano le imprese

La proposta di Confcommercio e Confesercenti è di accorciare le vacanze di Pasqua e Natale a vantaggio di quelle estive: per dare una mano alle imprese balneari toscane.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 aprile 2013 18:55
Allungare l'estate e rimandare l'inizio della scuola: così si salvano le imprese

FIRENZE – “Comprendo il problema, capisco le ragioni degli operatori balneari, ma ritengo che le ragioni di una didattica a servizio degli studenti debbano andare avanti a tutto: la richiesta formulata non mi pare accoglibile”. Stella Targetti, assessore regionale toscana all’istruzione, risponde così alle richieste avanzate da Confcommercio e Confesercenti di rivedere, nel prossimo anno scolastico, l’inizio delle lezioni nelle scuole toscane: un inizio che la Regione Toscana sta per deliberare, con il nuovo calendario scolastico, a mercoledì 11 settembre 2013 (possibili anche anticipi fin dal 9 settembre, in base a comprovate esigenze locali) mentre la conclusione, di norma, sarà al sabato 7 giugno 2014 garantendo così i 206 giorni (205 compreso il Santo Patrono) di lezioni per attività didattica svolta su 6 giorni settimanali e i 173 per attività didattica svolta su 5 giorni settimanali (172 compreso il Santo Patrono) previsti dalla legge. Confcommercio e Confesercenti chiedono di posporre l’avvio delle lezioni di almeno una settimana in modo da fornire sostegno alle imprese turistiche, soprattutto quelle del litorale toscano.

L’argomento è in consultazione domani, 4 aprile, in sede di Commissione Regionale Paritetica per l’espressione di un parere sulla proposta elaborata dagli uffici della Regione che ricalca, nella sostanza, l’orario vigente negli anni scorsi. Confcommercio, in particolare, sostiene che si potrebbero recuperare giorni togliendoli dalle vacanze di Pasqua e da quelle di Natale. A quest’ultimo proposito Stella Targetti fa presente che “nelle delicate fasi di apprendimento scolastico, i periodi di riposo intermedi hanno una loro non lieve importanza per gli studenti, non essendo dunque pensabile far rientrare i ragazzi a scuola già a partire dal 2 gennaio solo per consentire una settimana di vacanze in più a metà settembre”.

Oltre a questo aspetto didattico (“fondamentale se non vogliamo attenuare o smarrire il concetto in base al quale la scuola è fatta per gli studenti”), Stella Targetti evidenzia anche un aspetto più legato proprio all’economia. “Non dimentichiamo che la crisi economica non è solo quella degli albergatori o degli operatori commerciali ma abita, in primo luogo, proprio nelle famiglie con budget sempre più ridotti: allungare ulteriormente le già lunghe vacanze estive – aggiunge – vorrebbe dire, in molti casi, rendere ancora più complicate le dinamiche di gestione dei bambini da parte delle stesse famiglie imponendo nuovi oneri a loro carico.

Va infine considerato – conclude la vicepresidente della Regione Toscana – che anche la seconda metà di giugno è, turisticamente, periodo di bassa stagione, esattamente come quel periodo di settembre che si chiede di considerare ai fini delle giuste esigenze degli operatori turistici”. Dopo la consultazione in Commissione Tripartita, la proposta di delibera sul calendario scolastico 2013/2014 inoltrata, senza incontrare particolari contrarietà, a tutto il mondo scolastico a metà dello scorso febbraio sarà portata in Giunta per l’approvazione definitiva che avrà luogo attorno alla metà di questo aprile.

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