Dal Parlamento arriva l'esito della commissione d'inchiesta

Mugnai (Pdl): «La Commissione d’inchiesta giunge alle nostre stesse conclusioni col voto favorevole di partiti che in Toscana sono in maggioranza»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2013 16:10
Dal Parlamento arriva l'esito della commissione d'inchiesta

«Aggiustamento sistematico dei bilanci», «gestione politica del Fondo sanitario regionale», ombre sulla costruzione dei quattro nuovi ospedali, Aziende sanitarie «divenute in alcuni casi centrali di creazione del consenso», ottica in cui si inquadra «l’ostinazione con cui gli attuali amministratori regionali hanno inventato e poi sostenuto le Società della Salute». Pdl? No: Parlamento. Commissione parlamentare d’inchiesta sui disavanzi sanitari regionali, per la precisione, che così parla nella sua relazione conclusiva che ha riscosso, tra gli altri, il voto favorevole dell’Idv.

E non poteva essere diversamente, dato che proprio l’onorevole Antonio Palagiano (Idv, appunto) ha presieduto i lavori di quella Commissione. «Peccato che in Toscana – sottolinea il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) – l’Italia dei Valori è parte integrante della maggioranza, non lo dimentichiamo. Ci aspetteremmo che adesso i rappresentanti toscani del partito di Di Pietro traessero azioni conseguenti sulle cose di materia sanitaria». Nell’attesa, Mugnai commenta la relazione: «Non possiamo non registrare – osserva – che in parlamento si è giunti alle medesime conclusioni che il Pdl porta avanti da tempo e che sono nostre battaglie storiche.

Sulla Asl 1 di Massa Carrara come sulle Società della Salute e sulla costruzione dei quattro nuovi ospedali della Toscana, tutto concorre a configurare un sistema in cui con la sanità, che assorbe i tre quarti abbondanti del bilancio regionale, qui non si fa solo erogazione di servizi ma anche gestione, consolidamento e incremento del consenso politico. Un toscano ogni 72 è direttamente impiegato in sanità. Poi c’è tutto l’indotto. Poi ci sono le posizioni apicali, dirigenti, primari, funzionari e chi più ne ha più ne accomodi, in una determinazione seriale a creare poltrone e strapuntini per attribuire sempre nuove poltrone.

Oggi la sanità toscana rischia di soffocare sotto il peso del proprio apparato, ma il governatore non recede: si impongono nuovi ticket ai pazienti, evitando accuratamente di sburocratizzare. Anche la chiusura dell’infausto esperimento delle Società della Salute, ad oggi è null’altro che un annuncio. Parole. A quando i fatti?»

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