Omicidio stradale, anche Renzi ci ha messo la firma. Per Aduc solo propaganda

"Un tradizionale appello alla pancia piuttosto che al cervello, metodo che caratterizza un populismo che, in genere, serve a soddisfare la voglia di mostrarsi di chi propone che a risolvere problemi, nella fattispecie la sicurezza stradale"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2011 15:45
Omicidio stradale, anche Renzi ci ha messo la firma. Per Aduc solo propaganda

In primis il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, e ora anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni, stanno conducendo una campagna estiva perche' chi, guidando in stato di alterazione per alcool o stupefacenti, commette un omicidio, non sia piu' incolpato del reato di omicidio colposo ma volontario. "Un tradizionale appello alla pancia piuttosto che al cervello - sottolinea l'Associazione Aduc - metodo che caratterizza un populismo che, in genere, serve a soddisfare la voglia di mostrarsi di chi propone che a risolvere problemi, nella fattispecie la sicurezza stradale". Perché? "E' la proposta in se' che non regge - spiega Aduc - perche' sarebbe il caso improbabile pur se gia' previsto dalla legge, di chi, dopo essersi ubriacato o drogato, si mette volutamente al volante con l'intento di ammazzare qualcuno, trasformare la colpa (reato commesso ma non voluto) in dolo (reato che si e' appositamente voluto commettere) e' incostituzionale e viola i più elementari principi del diritto della tradizione giuridica occidentale: sorgerebbe una sorta di responsabilita' oggettiva che contraddice i principi garantisti della Costituzione in materia penale". "Ci domandiamo perche' non si limitino, per esempio, a proporre di inasprire le aggravanti, con sanzioni adeguate all'intensita' della colpa...

ma forse cosi' non si mostra la mascella maschia e dura della presunta forza della legge, e l'effetto mediatico e' minore. A noi la sicurezza stradale interessa e, siccome come associazione di cittadini siamo vittime dell'assenza e/o degli errori dell'amministrazione centrale e locale, gradiremmo un maggiore impegno nella prevenzione piuttosto che nelle pene. Prevenzione che significa tante cose e solo in limitata parte la paura della sanzione che, tra l'altro, nello specifico, gia' c'e' e riteniamo che sia notevole". Prevenzione significa: - maggior numero di forze di polizia per strada: i vari automatismi -autovelox, fotored, telecamere varie- oggi sempre piu' diffusi, non sono sufficienti.

Inoltre il loro abuso da parte delle amministrazioni per fare cassa non e' certo istruttivo (2) e, quindi, non crea consapevolezza di un'amministrazione amica del cittadino, che si ingegna sempre di piu' per non “farsi fregare”. La presenza delle forze di polizia, invece, oltre che essere di per se' un deterrente, e' una piu' diffusa certezza dell'applicazione del codice. - migliori infrastrutture e, soprattutto, migliore e continua manutenzione delle stesse. Roma e Firenze, per fare solo due esempi, sono un disastro per buche e manto stradale disastrato, una delle principali cause degli incidenti. "Certamente questo comporta una maggiore disponibilita' economica sia dell'amministrazione nazionale che locale.

Ma siamo sicuri che non ne valga la pena, viste le disastrose ricadute economiche che il perdurare dell'attuale situazione provoca: sanita' pubblica, spese e tempi individuali, mobilita' pubblica e privata, etc. Sicuramente una politica di sicurezza cosi' come l'abbiamo accennata noi da' meno titoli mediatici, ma e' per questa mediaticita' che i cittadini eleggono Sindaci e deputati che poi decidono i ministri? Non dovrebbe essere cosi'"

Notizie correlate
In evidenza