Monte Paschi: la GDF sequestra € 40 milioni

Domani mattina il segretario nazionale del Popolo della Libertà on. Angelino Alfano sarà a Siena. Da “Alexandria”, “Santorini” e “Nota Italia” impatto complessivo di 730 milioni di perdite al 31 dicembre 2012

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 febbraio 2013 19:25
Monte Paschi: la GDF sequestra € 40 milioni

La Guardia di Finanza a Siena nelle ultime ore ha provveduto ad effettuare 5 sequestri per un totale di 40 milioni di euro in titoli e denaro contante. Sequestri eseguiti nell'ambito del reato contestato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Monte dei Paschi. I sequestri sono stati effettuati presso banche e fiduciarie. Nello stesso momento in corso il consiglio di amministrazione presieduto dal presidente Alessandro Profumo. Nelle scorse ore ha preso sempre più corpo l'indiscrezione che vedrebbe un ispettore inviato da Roma per controllare i bilanci della Banca senese.

Per l'ex presidente di MPS si ipotizzano i reati di falso in prospettto e manipolazione del mercato. Domani mattina, giovedì 7 febbraio, il segretario nazionale del Popolo della Libertà on. Angelino Alfano sarà a Siena. Lo ha annunciato questa mattina con un tweet il coordinatore regionale del Popolo della Libertà Toscana on. Massimo Parisi. «La maggiore responsabile del disastro finanziario del Monte dei Paschi è la Massoneria. Trovo ingiusto, quindi, addossare esclusivamente le colpe al Pd».

È quanto sostiene sulla vicenda Mps l'europarlamentare indipendente dell’Eld, Claudio Morganti. «Fa pensare – asserisce l’eurodeputato – come le maggiori forze politiche nel territorio nazionale stiano affrontando l’argomento. È singolare, infatti, l’atteggiamento del PdL che cerca in modo goffo di evitare l’argomento. Altrettanto singolari sono le posizioni della Lega Nord, i cui esponenti quotidianamente addossano esclusivamente le colpe al Pd. Non vorrei, infatti, che la massoneria abbia influenzato anche la Lega Nord Toscana visti i singolari, discutibili e immotivati provvedimenti sanzionatori presi nell’ultimo periodo nei confronti di chi ha da sempre combattuto la massoneria, forse per poter fare spazio a personaggi legati a logge massoniche.

Quando c’è in ballo il potere, soprattutto quello economico e bancario – prosegue Morganti –, c’è quasi sempre di mezzo la massoneria. È così in Europa, dove le riunioni del gruppo “massone” Bilderberg, che si ritrova ogni anno e dove hanno partecipato personaggi a noi conosciuti come Monti e Tremonti, decidono le sorti dell’Europa. Lo stesso è a Siena, dove sono presenti quattro logge massoniche in città e tre in provincia. Oltretutto, secondo alcune indiscrezioni, sembra che Mussari abbia frequentato più volte convegni delle logge massoniche presenti nel territorio senese».

In ultima battuta, Morganti replica a Grillo, che si è detto favorevole alla nazionalizzazione, ribadendo che «con la nazionalizzazione i titoli spazzatura e le perdite della banca verrebbero coperte dalle tasche dei cittadini. Tutto questo non è giusto – evidenzia l’europarlamentare – visto che il popolo è estraneo a tale vicenda, ma al contrario devono essere i responsabili di questo disastro a dover pagare anche con i propri beni. Mi auguro che la Magistratura prosegua fino in fondo per mettere luce sulla vicenda ed individuare i responsabili». Anche Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, dopo approfondite analisi, svolte con il supporto dei propri consulenti, ha accertato la presenza di errori nella rappresentazione contabile delle operazioni strutturate denominate “Alexandria”, “Santorini” e “Nota Italia” (le “Operazioni), poste in essere in esercizi precedenti.

Tali errori saranno corretti in occasione dell’approvazione del progetto di bilancio individuale e consolidato della banca al 31 dicembre 2012 in applicazione dei vigenti principi contabili ed in considerazione di eventuali orientamenti espressi dalle Autorità di Vigilanza. Si segnala che le complesse analisi poste in essere dalla Banca in relazione alle Operazioni hanno fatto seguito, in prima battuta, al ritrovamento, nel corso del mese di ottobre 2012, di un accordo relativo all’operazione “Alexandria” (il “Mandate Agreement”), dal quale emerge il legame tra la ristrutturazione del titolo Alexandria avvenuta nel 2009 e il valore finanziario per Nomura delle operazioni eseguite nello stesso frangente (due repurchase transactions).

Le analisi intraprese in relazione ad “Alexandria” sono state estese all’operazione “Santorini” a fronte delle analogie strutturali riscontrate con “Alexandria”. La Banca ha, inoltre, analizzato l’operazione “Nota Italia”, che non presenta alcuna similitudine, sotto un profilo strutturale, con le altre due operazioni sopra menzionate; ciò è avvenuto nel contesto di una revisione del portafoglio finanza che ha riguardato anche altre operazioni (fra le quali ”Patagonia”), rispetto alle quali peraltro non sono stati rilevati profili analoghi a quelli sopra evidenziati.

Pur essendo il Consiglio giunto alla medesima conclusione riguardo a tutte e tre le Operazioni, l’identificazione degli errori risiede su ragioni e presupposti differenti. In relazione ad ”Alexandria” e ”Santorini”, gli errori individuato individuati ammontano, alla data di insorgenza, rispettivamente ad Euro 308 milioni ed Euro 429 milioni, e riguardano la rilevazione iniziale del fair value delle passività assunte nel contesto delle suddette due operazioni. In relazione a “Nota Italia”, l’errore individuato, che alla data di insorgenza era di ammontare trascurabile, è invece riconducibile ad una imprecisa comprensione delle caratteristiche contrattuali dello strumento finanziario e, in particolare, della sua componente derivativa, che ha comportato l’applicazione di una non corretta metodologia di determinazione del fair value del medesimo.

Si segnala inoltre che, in data 23 gennaio 2013, la Banca ha provveduto a ristrutturare l’operazione “Nota Italia” eliminando la componente derivativa legata al rischio sovrano della Repubblica italiana a fronte di un corrispettivo in denaro pari a Euro 139 milioni[3]. Tale ristrutturazione, cogliendo le opportunità offerte da un andamento favorevole del mercato, ha determinato un netto miglioramento del profilo di rischio legato all’operazione, in virtù dell’eliminazione della relativa componente di volatilità. «La maggiore responsabile del disastro finanziario del Monte dei Paschi è la Massoneria.

Trovo ingiusto, quindi, addossare esclusivamente le colpe al Pd». È quanto sostiene sulla vicenda Mps l'europarlamentare indipendente dell’Eld, Claudio Morganti. «Fa pensare – asserisce l’eurodeputato – come le maggiori forze politiche nel territorio nazionale stiano affrontando l’argomento. È singolare, infatti, l’atteggiamento del PdL che cerca in modo goffo di evitare l’argomento. Altrettanto singolari sono le posizioni della Lega Nord, i cui esponenti quotidianamente addossano esclusivamente le colpe al Pd.

Non vorrei, infatti, che la massoneria abbia influenzato anche la Lega Nord Toscana visti i singolari, discutibili e immotivati provvedimenti sanzionatori presi nell’ultimo periodo nei confronti di chi ha da sempre combattuto la massoneria, forse per poter fare spazio a personaggi legati a logge massoniche. Quando c’è in ballo il potere, soprattutto quello economico e bancario – prosegue Morganti –, c’è quasi sempre di mezzo la massoneria. È così in Europa, dove le riunioni del gruppo “massone” Bilderberg, che si ritrova ogni anno e dove hanno partecipato personaggi a noi conosciuti come Monti e Tremonti, decidono le sorti dell’Europa.

Lo stesso è a Siena, dove sono presenti quattro logge massoniche in città e tre in provincia. Oltretutto, secondo alcune indiscrezioni, sembra che Mussari abbia frequentato più volte convegni delle logge massoniche presenti nel territorio senese». In ultima battuta, Morganti replica a Grillo, che si è detto favorevole alla nazionalizzazione, ribadendo che «con la nazionalizzazione i titoli spazzatura e le perdite della banca verrebbero coperte dalle tasche dei cittadini. Tutto questo non è giusto – evidenzia l’europarlamentare – visto che il popolo è estraneo a tale vicenda, ma al contrario devono essere i responsabili di questo disastro a dover pagare anche con i propri beni.

Mi auguro che la Magistratura prosegua fino in fondo per mettere luce sulla vicenda ed individuare i responsabili».

Notizie correlate
In evidenza