Sequestro Tav Firenze, Comitati: ''Fermare tutto'', Rossi: ''Finire i lavori''

Trentuno gli indagati tra funzionari pubblici e dirigenti di Ferrovie. Tra le altre anche l'ipotesi di infiltrazioni mafiose. Tonnellate di rifiuti smaltiti abusivamente. Il Presidente della Toscana: "Si tratta di un’opera indispensabile"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2013 18:34
Sequestro Tav Firenze, Comitati: ''Fermare tutto'', Rossi: ''Finire i lavori''

Cento uomini del Corpo forestale dello Stato del Comando Regionale della Toscana sono impegnati, dall’alba di questa mattina, nelle perquisizioni per l’inchiesta partita dalla Procura di Firenze sulla TAV. Un'indagine in realtà che si estende a diversi cantieri in Italia, a Firenze nello specifico è stata posta sotto sequestro la talpa trivellatrice, nota come Monna Lisa. Trentuno indagati, fra questi funzionari pubblici e dirigenti delle ferrovie. I reati contestati dai magistrati fiorentini Gianni Tei e Giulio Monferini, vanno dalla truffa ai danni della Pubblica Amministrazione, alla corruzione, alla gestione abusiva dei rifiuti e all’associazione a delinquere. L’indagine sarebbe partita nel 2010 grazie ad alcuni accertamenti svolti dal personale del Corpo forestale dello Stato, ha fatto emergere un consistente traffico di rifiuti speciali, smaltiti illegalmente, nonché la truffa ai danni della Rete Ferroviaria Italiana, per cui si configura anche l’ipotesi di infiltrazioni mafiose.

Si tratta di rifiuti derivanti dalle perforazioni avvenute sullo snodo dei lavori dell’alta velocità nei pressi di Firenze, nel tratto interessato dagli interventi infrastrutturali previsti per la realizzazione della linea Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Napoli. Migliaia di tonnellate di rifiuti sarebbero state smaltite abusivamente. Dagli accertamenti svolti su incarico della Procura di Firenze è emerso che l’attività di smaltimento veniva gestita attraverso una precisa ed organizzata regia.

I vertici di una importante società di settore davano indicazioni e direttive puntuali ad altre ditte minori coinvolte nel traffico illecito; pertanto la Rete Ferroviaria Italiana pagava gli elevati costi di smaltimento alle ditte, ma in realtà i rifiuti non seguivano la corretta procedura prevista dalla normativa vigente, creando quindi, un indebito profitto a favore delle varie ditte interessate. Dal punto di vista ambientale, la gravità del reato consiste nel fatto che i suddetti materiali (soprattutto i fanghi) venivano scaricati direttamente nella falda acquifera posta nelle vicinanze dei lavori con il rischio di contaminazione della stessa e del suolo. Le perquisizioni, svolte sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Firenze, hanno visto impegnati gli uomini del Corpo forestale dello Stato presso alcune società, interessate dall’illecita attività, in provincia di Firenze e Prato, nonché in altre città italiane come Brescia.

In particolare i Forestali sono intervenuti su una ventina di siti, sequestrando fascicoli e documentazione informatica. “Esprimo pieno rispetto per l’operato della magistratura e mi auguro che sia fatta chiarezza al più presto”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana in merito alle vicenda della Tav fiorentina. “Se ci sono responsabilità penali – prosegue il presidente – è bene che siano accertate rapidamente. Resto profondamente convinto della necessità dell’opera e mi auguro che i lavori riprendano quanto prima”.

“Credo si debba separare l’accertamento delle eventuali responsabilità penali dalla necessità, che ribadisco, di completare l’opera presto e bene, come ho detto fin dall’inizio e come è stato già fatto in altre città italiane. Si tratta di un’opera indispensabile per il futuro della Toscana e di Firenze ed un importante investimento, in questo momento di crisi, per rilanciare il lavoro e l’ l’occupazione. Per questo la Regione si adopera, svolgendo un ruolo attivo con tutte le sue strutture” conclude il Presidente Rossi.

Il Gruppo di FS Italiane, coinvolto quale parte lesa, fa sapere che sarà assicurata la massima collaborazione e trasparenza da parte di tutte le società afferenti e che è stata immediatamente avviata dalle strutture di Internal Audit del Gruppo FS un’inchiesta interna. Nella nota si aggiunge anch che "sarà rivolta istanza alla Procura della Repubblica per una valutazione congiunta volta ad individuare gli adempimenti necessari per una pronta ripresa dei lavori dell’opera che, come noto, è di rilevante interesse nazionale". Ma non appena si è diffusa la notizia del sequestro e delle perquisizioni, in città si è levato un coro di No alla prosecuzione dei lavori per lo scavo dell'Alta velocità da parte di quanti da anni si dichiarano fermamente contrari alla realizzazione della Grande Opera fiorentina.

"Se le cose stano davvero così, ancora una volta la realtà degli affari made in Italy super la fantasia: saremmo di fronte al gotha del peggio! Se le cose stanno davvero così, le carte disvelerebbero un’osmosi perversa, poco meno che terrificante, fra potere politico, committenza pubblica, appaltatori privati e criminalità organizzata"- scrive l'associazione di volontariato Idra Firenze - Se le cose stanno davvero così, allora ringraziamo i magistrati fiorentini perché questa volta hanno potuto anticipare brillantemente il danno.

La vicenda della TAV in Mugello si è conclusa invece col danno irreversibile alle falde e la beffa delle prescrizioni per decorrenza dei termini". (Sulla questione leggi l'articolo di Nove da Firenze del 2008 Tav, Conti: senza deroga alle norme sullo smaltimento dello smarino il sottoattraversamento di Firenze è irrealizzabile ). Forse Firenze è salva! - esclama ancora Idra - Forse la legalità potrà tornare ad avere cittadinanza in Italia e cominciare finalmente a coniugarsi con la giustizia sociale e col diritto al futuro delle giovani generazioni.

Un bel tema concreto da discutere nel dibattito pubblico, questo, e al tempo stesso un simbolo pregnante di ciò di cui la politica con la P maiuscola – e i media - dovrebbero forse iniziare ad occuparsi. Altro che Berlusconi vs Monti vs Bersani! Se sotto il coperchio sollevato dalla magistratura fiorentina c’è davvero il coacervo solidale di interessi che tutta la storia pregressa della TAV comunque documenta (grazie anche alla peculiarissima architettura finanziaria che la caratterizza), allora è ben altra la posta in palio: è in gioco non solo il buon governo della cosa pubblica, ma la stessa sostanza della democrazia!" Quanto all’auspicio, formulato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti "che sia fatta al più presto chiarezza sulla vicenda della Tav di Firenze, un'opera strategica a livello territoriale e nazionale", Idra ribadisce che, piuttosto che di un'opera strategica, si tratta qui invece di un danno strategico, sia a livello territoriale - perché minaccia di mettere a repentaglio una città preziosa al mondo - sia nazionale, per il danno erariale che potrà derivarne, dopo quello acclarato per la TAV in Mugello dalla sentenza emessa lo scorso 31 maggio 2012 dalla Corte dei conti a carico di ex membri di giunte della Regione Toscana dal 1990 al 2000, compresi gli ex presidenti Vannino Chiti (oggi vice presidente del Senato) e Claudio Martini, usciti indenni «per intervenuta prescrizione dell'azione risarcitoria».

Errare (ammessa e non concessa l’involontarietà) è umano: perseverare è diabolico!" E poi ci sono i No Tav che pure da anni denunciano l'illeggittimità dei cantieri in materia ambientale puntando l'attenzione sulla mancanza di una Via (valutazione d'Impatto Ambientale) e sulla questione delle terre di scavo, oltre 3 milioni di metri cubi di terreno estratto che di fatto sarebbe stato tossico, quindi non smaltibile in una qualsiasi discarica tanto meno riutilizzabile, come è stato disposto nel programma dei lavori, nell'edificazione di una collina a Cavriglia.

"L'intervento della Magistratura con il sequestro dei Cantieri Tav è davvero una bella notizia! - esclama il comitato No Tunnel Tav -. Da mesi, da anni denunciamo i problemi, le contraddizioni e le irregolarità di questo assurdo progetto di sottoattraversamento TAV della città, un'opera che abbiamo sempre definito inutile, dannosa e fonte di grande spreco di denaro pubblico. Un'opera che rappresenta solo un affare per grandi imprese e grandi cooperative di costruzioni, una potente lobby del cemento, trasversale agli schieramenti di centrodestra e centrosinistra, a PdL e PD, mentre in piena crisi vengono tagliati servizi sociali basilari per i cittadini.

Alterazione della falda, possibili danni per centinaia e centinaia di edifici, mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale per la Stazione Foster, difformità nelle normative antisismiche, gestione e conferimento dei materiali di scavo, forte crescita dei costi dell'opera (tra cui aver montato eppoi tenuto ferma la “talpa”), mancanza di un adeguato controllo pubblico: sono alcune delle questioni su cui abbiamo sempre concentrato la nostra iniziativa- prosegue il Comitato No Tav che torna a proporre l'alternativa del passaggio in superficie - Anche alla luce del sequestro di stamani, richiediamo con forza a Governo, Ferrovie dello Stato, Regione, Comune e Provincia di FERMARE QUESTO PROGETTO ASSURDO, che, lungi dal rispondere al primato dell'interesse pubblico, nasconde ormai gravi irregolarità e interessi particolari, su cui non a caso la Magistratura ha deciso di intervenire.

L'alternativa c'è!" conclude il Comitato No tav che per domani ha già pronta una conferenza stampa sull'argomento, alle ore 11.30' al Caffè letterario delle Giubbe Rosse in Piazza della Repubblica. "Fermare tutti i cantieri dell'Alta velocità a Firenze, compreso quello della stazione Foster. E' semplicemente questa la prima cosa da fare dopo l'apertura dell'inchiesta della Procura che ha portato al sequestro del cantiere di Campo di Marte e dell'ormai mitica fresa Monna Lisa. Allo stesso tempo vanno finalmente fatte tutte le verifiche, anche in sede amministrativa: tutti gli allarmi sulle irregolarità che sono stati più volte avanzati non hanno mai avuto un serio ascolto nelle istituzioni." Lo ha detto Ornella De Zordo, capogruppo a Palazzo Vecchio della lista di cittadinanza perUnaltracittà.

"I reati contestati, corruzione, truffa, gestione abusiva dei rifiuti, oltre ad altri reati contro la pubblica amministrazione, sono troppo gravi e coinvolgono a quanto risulta anche 'soggetti riferibili a strutture pubbliche' per essere ignorati dai committenti pubblici di questa grande opera inutile, costosa e dannosa per la città. Tutto va fermato, subito, e vanno utilizzate quelle risorse per opere realmente utili al trasporto locale e alla sicurezza del territorio. Abbiamo detto più volte che le procedure seguite per l'approvazione dei progetti non erano trasparenti nè regolari, come pure tutta la problematica relativa al trattamento dei materiali di scavo.

Era solo l'estate scorsa quando perUnaltracittà rese pubblica la missiva riservata con la quale proprio Nodavia, il general contractor del sottoattraversamento dell'Alta velocità fiorentina, annunciava che nonostante ancora non siano partiti i lavori degli interventi maggiormente complessi e impattanti, il costo dell'intervento è già passato da 694 milioni iniziali a oltre 890 milioni, con un incremento di 200 milioni, quasi il 30%." "La notizia del sequestro della talpa Monna Lisa per il sottoattraversamento TAV e delle indagini in corso - commenta il Consigliere Comunale di Firenze Tommaso Grassi - non coglie certo di sorpresa chi da anni si oppone e denuncia irregolarità e pericoli del progetto.

La questione della natura e della destinazione delle terre di scavo è sempre stata denunciata, ma troppi in Comune, Provincia e Regione hanno fatto finta di non sentire, mantenendo una fede cieca sul tracciato sotterraneo e sulla stazione Foster". "Così come i problemi ambientali, il rischio sismico, i pericoli per gli edifici interessati sono del tutto sottostimati. E' grave poi che il Comune di Firenze abbia voluto monetizzare ogni tipo di rischio per i fiorentini, senza preoccuparsi di alcun aspetto tecnico, in primis la destinazione delle terre di scavo, e rinunciando alle opere di compensazione, che almeno avrebbero garantito un buon sistema metropolitano ferroviario, tanto importante per i pendolari.

Ora mi auguro - conclude Grassi - che si smetta di considerare gli oppositori al progetto come dei reazionari capaci solo di dire no, questo è il momento di fermare tutti i cantieri e di fare una vera spending review sull'opera, verificando una volta per tutte le opportunità economiche e le soluzioni alternative". Stop alla Tav in modo definitivo è ciò che chiede anche Mario Razzanelli della Lega Nord da sempre in prima linea contro tale progetto definito a più riprese "inutile e costoso".

"In questo momento dove per 30 milioni di euro chiude la Richard Ginori e per risparmiare pochi milioni si licenziano i lavoratori del Maggio Musicale Fiorentino è immorale che si sperperino 4 miliardi di euro per un opera tanto inutile quanto pericolosa per le conseguenze idrogeologiche e per i danni alle strutture degli edifici coinvolti. Era ora che la Magistratura intervenisse, sono anni che io insieme ai comitati cittadini denunciamo l’illegittimità di un opera mostruosa e inutile come il sottoattraversamento dell’alta velocità del tratto fiorentino.

L’indagine da parte della Procura di Firenze e i reati contestati ai danni dell’amministrazione pubblica: truffa, corruzione e gestione abusiva dei rifiuti conferma tristemente che avevamo ragione noi sin dall'inizio; ma non bisogna fermarsi adesso! La questione ambientale- conclude Razzanelli- è solo uno degli aspetti vergognosi di un’infrastruttura tanto mastodontica quanto dannosa e inutile. La Tav e la Foster vanno fermate adesso, subito e una volta per tutte". Solo un mese fa l'ad di Ferrovie Mauro Moretti aveva annunciato la ripresa dei cantieri e l'inizio delle operazioni di trivellazione per la fine di gennaio, la questione delle terre di scavo sembrava essere solo una faccenda burocratica: mancava un documento da parte del Ministero, un via libera, che però si diceva essere già sul tavolo, in attesa di essere spedito.

“Peccato che per questo via libera sia stato necessario modificare la Legge nazionale - ricorda il consigliere regionale di Sel Mauro Romanelli - , interpretare come silenzio-assenso la mancata espressione della Comunità Europea e far finta che la Regione Toscana non abbia mai espresso parere contrario sul reimpiego delle terre per l’area di Santa Barbara a Cavriglia”. “In realtà è tutta l’opera nel suo complesso a non essere credibile- prosegue Romanelli - , uno spreco enorme di soldi pubblici che presenta problemi tecnici e ambientali: la TAV può continuare a passare da Firenze senza problemi e senza la necessità di un passaggio in sotterranea, così come la mega stazione Foster servirà più che altro per realizzare gallerie commerciali che per migliorare i servizi per i viaggiatori.

Vedremo come finirà quest’inchiesta della Procura, sicuramente avevano ragione i cittadini, i comitati, le associazioni ambientaliste, i consiglieri comunali, i tecnici indipendenti, a dire che perlomeno qualcosa non andava: chi li ha accusati, con aggressioni spesso isteriche e scomposte, di essere contro il progresso, si dovrebbe scusare. Spero che dai politici più intelligenti, queste scuse arrivino, sono davvero doverose. Vogliamo sperare infine che questa vicenda rappresenti un'occasione per fermarsi e rivedere il progetto, o vogliamo aspettare che vi siano problemi agli edifici e alle falde acquifere per aprire gli occhi?”.

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