Verso i Mondiali di ciclismo Firenze scopre di essere impreparata

Come si può essere pronti ad ospitare un Mondiale di ciclismo se non si è stati capaci di creare un sistema ciclabile valido integrato con i mezzi pubblici e fornito di opportune infrastrutture elementari come le rastrelliere?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 gennaio 2013 14:14
Verso i Mondiali di ciclismo Firenze scopre di essere impreparata

"Si sta diffondendo a Firenze una moria di piste ciclabili e di rastrelliere" a lanciare l'allarme è l'Associazione Città Ciclabile. Nove da Firenze che da oltre 15 anni annovera tra i propri lettori e collaboratori fiorentini cittadini dediti alle due ruote per vocazione o per necessità è tornata più volte sul tema segnalando una carenza strutturale che potremmo definire "genetica". Firenze, che pure sarebbe ideale come città ciclabile, in realtà ciclòabile non lo è mai stata.

Non si è mai giunti ad una reale mentalità strategica e strutturale capace di mettere il capoluogo toscano al pari di altre realtà come Modena o Ferrara, per non parlare di quanto accade oltre i confini nazionali ad esempio Berlino dove le biciclette godono di una particolare attenzione addirittura nei dettagli urbanistici: basti pensare ai semafori installati ad altezza ciclista sulle paline semaforiche. Non vi è solamente una malcelata 'sciatteria' nel disegno di alcune piste ciclabili come l'incomprensibile snodo Fortezza - Rosselli - Redi, ma anche carenza di postazioni alle quali assicurare il proprio mezzo.

"Spariscono pezzi di piste ciclabili, per periodi più o meno lunghi come alla Fortezza per Pitti - prosegue l'associazione - in viale Giovine Italia o in via De Sanctis per lavori e così via, senza prevedere percorsi alternativi, con i ciclisti lasciati allo sbaraglio. In più lavori importanti di riqualificazione, come il rifacimento di via il Prato e l'inserimento di cassonetti interrati in via de' Medici, hanno completamente ignorato l'esigenza di riposizionare lì o nelle vicinanze le rastrelliere che c'erano prima, come del resto era già successo in piazza S.

Maria Novella e in Piazza Duomo, con la conseguenza che i ciclisti, con la paura dei furti sempre più dilaganti, devono arrangiarsi con risultati inaccettabili per il decoro e per la sicurezza di pedoni e disabili. Tutto questo è tanto più inaccettabile dopo lo storico soprasso nella vendita delle biciclette rispetto alle auto, chiaro segnale di tanta voglia di bici, e in più nell'anno dei Mondiali di Ciclismo a Firenze".

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