Stampa: sciopero contro il progetto di legge sulla diffamazione

Silenzio informativo indetto lunedì 26 dalla Federazione Nazionale dei giornalisti. Un presidio davanti alla Prefettura

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 novembre 2012 19:40
Stampa: sciopero contro il progetto di legge sulla diffamazione

Lo sciopero è stato indetto per lunedì 26 dalla Federazione Nazionale della Stampa contro il progetto di legge sulla diffamazione. I giornalisti toscani stanno preparando anche un presidio di protesta per lunedì pomeriggio. L'appuntamento è dalle ore 16 alle ore 18, sotto la Prefettura (Palazzo Medici Riccardi). Sono invitati a partecipare tutti i giornalisti e i lavoratori dell'informazione, i rappresentanti delle forze politiche, sindacali e delle associazioni. "Costruire la massima mobilitazione contro una proposta di legge che sembra animata solo dalla voglia di vendetta nei confronti dei giornalisti, frutto di politici la cui principale preoccupazione sembra proprio quella di cancellare il diritto all'informazione dei cittadini e il dovere professionale dei lavoratori dell'informazione a dare notizie, proporre inchieste, dare voce a tutte le voci del nostro paese" questo l'impegno dell'Associazione Stampa Toscana, sindacato unitario dei giornalisti della Toscana, a sostegno della difficile battaglia che in queste ore sta portando avanti l'Fnsi contro una proposta di legge sulla diffamazione inaccettabile e impresentabile, in discussione in un Parlamento che a ben altre cose – anche relative alla crisi dell'informazione – dovrebbe dedicare il suo impegno.

Il sindacato toscano dei giornalisti chiede a tutti i parlamentari toscani di non avallare un'operazione che ricaccerebbe indietro di anni luce la libertà di stampa in Italia, prendendo da subito posizione contro questa proposta. ANSO comprende le ragioni dello sciopero proclamato dalla FNSI e condivide le preoccupazioni di molti in merito al futuro dell’informazione in Italia. Per questo si augura che lunedì in Senato il ddl venga definitivamente abbandonato e auspica che il voto segreto richiesto dal PD abbia questo obiettivo.

L'associazione della stampa on line ritiene corretta una soluzione che veda inserito nel disegno di legge un emendamento per sanzionare - con la stessa cifra richiesta da chi ha sporto querela - anche colui che usa la querela come strumento di minaccia o di ricatto.

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