Presidio sotto il consolato greco

Dopo il corteo di solidarietà di giovedì scorso contro le condanne dei militanti antagonisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2012 11:34
Presidio sotto il consolato greco

Il 15 novembre 2012 il Tribunale di Firenze ha emesso sentenza di condanna contro 11 attivisti fiorentini: 8 mesi per tentate lesioni. Questi i fatti: nel 2009 un militante del Cpa Fi-Sud viene arrestato, accusato di aver messo un petardo all'agenzia delle entrate, ed altri 10 vengono perquisiti, accusati di aver cercato lo scontro con estremisti di destra nel centro di Firenze il 23 maggio del 2009. Attentato con finalità di terrorismo, gruppi pronti a fare azioni violente, così, furono presentati sui giornali, oggetto dell'inchiesta contro il movimento antagonista.

A tre anni di distanza, la sentenza di giovedì, che è costata all'imputato Mannu un mese e mezzo di carcere a Sollicciano e mesi di arresti domiciliari. Mannu è stato assolto dall'accusa di aver collocato il petardo all'Agenzia delle entrate. Rimangono i fatti di Via della Scala: condannati tutti e 11. Oggi, dopo il presidio e il corteo di solidarietà che nel giorno delle condanne hanno attraversato le strade del centro di Firenze, l'appuntamento è alle ore 16.00 sotto il consolato greco in solidairetà con gli antifascisti greci, contro i Neonazisti di alba dorata e le torture della polizia greca. PerUnaltracittà esprime la propria solidarietà agli 11 antifascisti fiorentini condannati lo scorso 15 novembre a 8 mesi di carcere: "La colpa? aver tentato di opporsi a scorribande di neofascisti di Forza Nuova che il 23 maggio 2009 si aggiravano indisturbati per le strade del centro di Firenze armati di spranghe e bastoni.

La polizia, incredibilmente inerte di fronte alle azioni dei neofascisti, interviene invece appena qualcuno cerca di opporsi: a finire sotto processo, ed incredibilmente condannati anche in assenza di alcuno scontro, sono solo gli antifascisti, mentre i picchiatori di Forza Nuova sono lasciati liberi di agire ed andarsene. Troppi sono gli episodi di questo tenore che si ripetono, non per questo verrà meno l'indignazione e la resistenza".

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