Crisi, Savona: ‘’temo una stagione di disordini sociali’’

Stamani la Conferenza italo-tedesca promossa dalla Fondazione Cesifin. L'Europa in crisi diventa spettacolo teatrale. Venerdì 16 al Deutsches Institut di Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 novembre 2012 22:33
Crisi, Savona: ‘’temo una stagione di disordini sociali’’

‘’Ho il timore che ci stiamo indirizzando verso una stagione di disordini sociali. Lo stesso nostro premier Mario Monti ha avvertito la Germania che sta montando una reazione antitedesca che non porta certo vantaggi alla stessa Germania’’. Lo ha dichiarato l’economista Paolo Savona, Presidente del Fondo Interbancario di Garanzia dei Depositi, parlando a margine della Conferenza internazionale ‘Crisi economica e nuovi nazionalismi: la percezione della politica economica tedesca da parte dei partners europei’ promossa oggi a Firenze dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dalla Facoltà di economia dell’Università di Firenze.

‘’ Ritengo – ha aggiunto - che quanto avvenuto ieri in alcune piazza europee non sia motivato da un problema esclusivamente economico, ma sia una delle conseguenze degli squilibri istituzionali che la politica non è in grado di risolvere; così queste reazioni sfociano nel sociale. Si afferma che la storia è maestra di vita, ma mi pare che l’Europa non sembra fare tesoro di questa lezione e continua a ripetere gli stessi sbagli. Così, invece di cooperare per risolvere gli errori di chi, per varie ragioni politiche e storiche, li ha commessi, chiede, come è capitato a Versailles, una sorta di restituzione del maltolto’’.

‘’Stiamo ricommettendo, in altre forme – ha concluso l’economista - sbagli del passato. Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Grecia hanno commesso grandi errori nella gestione della finanza pubblica e ora, invece di essere aiutati ad uscirne fuori, gli vengono imposti condizionamenti deflazionistici come furono i danni di guerra per la Germania decisi a Versailles che, secondo alcuni, avrebbero aperto la strada al nazismo. I tedeschi non vogliono prendere in considerazione questa esperienza storica e, probabilmente, stanno creando una situazione socio politica in Europa che porterà a conflitti interni; magari non saranno conflitti militari ma porteranno quasi sicuramente all’uscita dell’Europa dal consesso internazionale e la stessa Germania non peserà più’’. Angela Merkel? Per i media italiani, quando è comparsa sulla scena politica tedesca, era considerata Giovanna d’Arco, una eroina; oggi è quasi Medea che, per raggiungere i propri scopi, arriva ad uccidere perfino i propri figli.

Una brillante analogia per riassumere i risultati di uno studio compiuto su alcuni dei principali quotidiani italiani che è stato presentato stamani dal professor Piero Roggi, ordinario del pensiero economico alla facoltà di economia dell’università di Firenze, in apertura della Conferenza internazionale ‘Crisi economica e nuovi nazionalismi: la percezione della politica economica tedesca da parte dei partners europei’. All’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cesifin Alberto Predieri dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dalla Facoltà di economia dell’Università di Firenze, hanno partecipato autorevoli economisti e giuristi delle principali istituzioni economiche e finanziare dei due Paesi.

Roggi ha esaminato l’atteggiamento di Corriere della sera, Repubblica, Il Sole 24 Ore verso la politica neo-liberale del Cancelliere tedesco, esponendo le fasi di un loro percorso che, partito da giudizi di schieramento ideologico, si è poi indirizzato verso un conoscenza più appropriata ed effettiva del ruolo della Germania all’interno dell’Unione europea. ‘’Dall’analisi di queste tre testate – ha detto Roggi – emerge una iniziale stagione delle ‘simpatie emotive’, seguita da quella dei ‘giudizi categorici’ e da quella, attuale, dei ‘giudizi equilibrati’’’.

Lo studio evidenzia nei confronti del Cancelliere e della sua politica economica, in particolare, in Repubblica una ‘’inclinazione anti-liberale’’ mentre in Corriere e Sole una ‘’tendenza neo-liberale’’. Tutti e tre, però, osserva l’economista, ‘’convergono nel riconoscere l’impellenza di un’Europa federale e, pur con diversi distinguo, la bontà della politica di rigore e risanamento praticata dalla Merkel come condizione necessaria per poter giungere ad una fase di ripartenza economica’’. Il confronto fiorentino è stato originato dalla consapevolezza dei troppi pregiudizi e distorsioni ideologiche, politiche e culturali che stanno caratterizzando il dibattito economico tra Italia e Germania e dalla necessità di favorire un dialogo improntato ad una informazione corretta e ad una conoscenza più approfondita delle reciproche dinamiche economiche.

Hanno partecipato ai lavori, tra gli altri, il presidente della Fondazione Cesifin e docente all’Università La Sapienza di Roma Giuseppe Morbidelli, l’economista Paolo Savona, Presidente del Fondo Interbancario di Garanzia dei Depositi, Charles B. Blankart dell’Università Humboldt di Berlino ed esponenti della Deutsche Bundesbank e della Banca Centrale Europea. Che fine ha fatto l'Europa? È stata rapita o è ostaggio del temibile dio-Merkel e del suo infido demone-cane Spread? O è stata uccisa dalla Grecia, magari per fame? L'attualità più stretta diventa teatro e si intreccia con il mito in un inedito spettacolo che va in scena venerdì 16 novembre, alle 21 al Deutsches Institut di Borgo Ognissanti 9 a Firenze.

Titolo dello spettacolo “Deutsche cabaresque - la Germania InBevuta”, una commedia fantastica e onirica scritta e diretta da Stefano Luci, con le musiche al pianoforte di Wolfgang Molkow (nei panni di Dioniso). Una produzione del Deutsches Institut e della compagnia CiurmaStorta Teatro. Lo spettacolo porta in scena il viaggio visionario di un eroe comico in cerca della mitica Europa, dall'antico poeta greco Esiodo fino ad Angela Merkel. Un viaggio che assume i contorni di un giallo comico, in cui i problemi dell'Europa di oggi vengono riletti attraverso l'arte, la letteratura, la storia e la musica.

Con rimandi che vanno da Ovidio a Dante, da Verdi a Wagner. Allo spettacolo seguirà un incontro con Stefano Luci presso il locale Sei Divino in Borgo Ognissanti 42/R. I posti sono limitati. Si raccomanda la prenotazione allo 055 215993 o per email a info@deutschesinstitut.it

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