Legno e costruzioni, grave situazione a Firenze, Lucca, Siena e Arezzo

A Settembre nessun segnale di ripresa viene dai dati Inps sull'utilizzo della Cassa Integrazione e i settori delle costruzioni e del Legno, purtroppo, continuano ad avere dei primati preoccupanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 ottobre 2012 13:55
Legno e costruzioni, grave situazione a Firenze, Lucca, Siena e Arezzo

- A Settembre nessun segnale di ripresa viene dai dati Inps sull'utilizzo della Cassa Integrazione e i settori delle costruzioni e del Legno, purtroppo, continuano ad avere dei primati preoccupanti. Se complessivamente in Toscana abbiamo avuto un aumento nei primi 9 mesi dell'anno del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2011, per il settore delle costruzioni l'aumento è stato del 10,8%, con un forte peso della straordinaria. Analizzando invece il dato mensile si nota come, nel settore, l'ordinaria continua a calare, la straordinaria rimane più o meno stabile mentre settembre segna un nuovo incremento della deroga dovuto in particolar modo al settore edile, le 103.194 ore richieste infatti rappresentano la punta più alta da luglio 2011.

Preoccupante rimane il settore del legno con un'impennata dell'ordinaria di 82121 ore (+45,2% su luglio, +77,2% su giugno), nell'anno solo maggio segna un numero di ore leggermente più alto, e della straordinaria con quasi 100.000 ore richieste. Questo fotografa un settore (il legno) in grave difficoltà soprattutto a Firenze e Arezzo che rappresentano rispettivamente il 40 e il 30% delle ore di CIGS richieste. Complessivamente le provincie che nei primi 9 mesi dell'anno presentano la situazione peggiore rispetto al 2011 sono Lucca, Siena e Arezzo; Pisa è l'unica che registra un'inversione di tendenza con -49%. “Non so quanto ancora si potrà andare avanti così”, dichiara Antonio Ledda segretario generale degli edili toscani della Cgil, “non vediamo nessuno sforzo, nessuna idea che possa favorire la ripartenza di questo settore.

“Manca di certo, continua Ledda, una politica industriale, un disegno che riesca ad uscire dal mantra del settore e di tutti i governi, la 'semplificazione', occorrono investimenti che passano dalla qualificazione della spesa pubblica, dal favorire ricerca e formazione”. “Sembrano proposte scontate, conclude, in realtà non sono mai state sostenute veramente e concretizzate: la bioedilizia, l'efficientamento energetico non sono slogan”. Giulia Bartoli, che della Fillea Cgil Toscana è responsabile organizzativa, dal canto suo sottolinea due questioni di estrema rilevanza.

“L'edilizia scolastica, problema già sollevato dalla Fillea al tavolo Regionale di crisi sul settore edile”, dichiara, “avrebbe dovuto essere nell'agenda quotidiana senza aspettare i crolli di questi ultimi giorni”. Per questo, aggiunge, chiediamo una mappatura regionale delle condizioni degli istituti scolastici, degli asili, e interventi mirati”. “L'altro tema importante”, conclude Bartoli, “è quello della legalità, siamo molto preoccupati, solleciteremo la Regione affinché non sia solo materia di singoli protocolli per emergenze, ma parte di ogni procedura d'appalto”.

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