Ferrovie: aumento dei treni veloci, ma c'è ancora posto per i pendolari?

Da domenica altri 6 Italo e il comitato pendolari chiede alla Regione soluzioni per i pesanti disservizi: «Da 4 mesi senza risposte»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 agosto 2012 13:31
Ferrovie: aumento dei treni veloci, ma c'è ancora posto per i pendolari?

Da domenica 26 agosto arrivano altri 6 nuovi Italo sulla Direttissima e si aggiungono ai 20 Italo e ai 84 Frecciarossa e Frecciargento già in transito. «Ci saranno nuovi disagi e ritardi per i pendolari del Valdarno a causa delle maggiori interferenze fra treni Alta Velocità e treni regionali - afferma il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re - aumentano anche i rischi che i pendolari siano espulsi e deviati dalla Direttissima sulla linea lenta aretina, incrementando così i tempi di percorrenza». «I pendolari del Valdarno sono sempre più penalizzati dai treni dell'Alta Velocità - aggiunge Da Re - perchè stanno fermi, in coda, per 5-20 minuti ogni volta, per dare la precedenza prima di entrare sulla Direttissima, in andata, a Figline, e soprattutto al ritorno, a Firenze Campo di Marte-Rovezzano.

E da settembre i disagi aumenteranno con il rientro progressivo sui treni degli oltre 8000 pendolari quotidiani del Valdarno, che rappresentano il quarto polo di pendolarismo di tutta la Regione, dopo le stazioni di SMNovella, Pisa e Rifredi». Il portavoce del Comitato si rivolge alla Regione Toscana e chiede soluzioni concrete ai ritardi e alle deviazioni, ormai quotidiane, dei treni regionali sulla linea lenta nelle ore di punta. «Nel maggio scorso la Regione Toscana aveva aperto un tavolo di confronto con i vertici di Rete Ferroviaria Italiana, responsabile della circolazione ferroviaria - continua Da Re - ma le risposte, che dovevano arrivare in breve tempo, ancora non si sono viste, a distanza di ben 4 mesi.

Anzi, da una risposta a un nostro reclamo al numero verde, si è saputo che la Regione non può fare sanzioni a RFI - conclude Da Re - e non può neanche prendere iniziative tecniche, perchè non esiste alcun contratto fra le parti».

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