Santa Trinita, una volta ponte su Firenze, oggi un crocevia di urbanisti

Non si placa la polemica sul cordolo di Santa Trinita. Città ciclabile scrive una lettera aperta al Sindaco di Firenze per pedonalizzare Ponte S. Trinita e togliere il cordolo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 agosto 2012 12:40
Santa Trinita, una volta ponte su Firenze, oggi un crocevia di urbanisti

Ponte Santa Trinita, il posto migliore per fotografare Ponte Vecchio, la 'panchina' su Firenze che tanto ricorda "I Laureati" di Leonardo Pieracioni e fa molto toscanacci. Da alcuni giorni, con la comparsa del cordolo di pietra che delimita la corsia per i ciclisti, è diventato oggetto di scontro tra esteti, urbanisti, turisti.. poeti. "Ma soprattutto troppo fu il caldo.." reciterebbe il copione di una commedia nostrana. Ultimi a farne le spese due carabinieri in auto che per evitare un ciclista distratto sono finiti sopra al nuovo scalino. Ma era necessaria una scelta simile? In un primo momento senza badare troppo al sistema ciclabile (non si capisce la necessità, infatti, di creare controsensi per le due ruote in un'area che non prevederebbe auto).

Le associazioni ciclistiche si sono schierate a difesa del manufatto che allontana il pericolo degli investimenti. Un cordolo che salva la vita su uno dei ponti con la maggiore pendenza e la conseguente marcia ridotta in salita, non però in discesa. L'Associazione Città Ciclabile di Firenze torna a parlare dell'argomento: la proposta dei ciclisti? Pedonalizzare. "Abbiamo appoggiato la politica delle pedonalizzazioni fin da quella di piazza Duomo, in occasione della quale ricordò a tutti quanto lo smog da traffico rovini irrimediabilmente, oltre alla nostra salute, anche i preziosi marmi e pietre dei nostri monumenti, testimonianza unica e irripetibile della nostra identità culturale, e sui quali si basa anche una larga fetta dell'economia cittadina. Questo avviene anche per la pietra forte di cui è fatto Ponte a S.

Trinita violato ogni giorno da una marea di traffico, un aspetto che non è stato toccato da quanti criticano l'estetica del cordolo. Se alla luce dell'esperienza lo spazio sul ponte risultasse insufficiente per garantire sicurezza a tutti - pedoni, mezzi a motore, bici - e se si pensa che il cordolo sia esteticamente non compatibile col ponte "più bello del mondo" ci sembra che la soluzione potrebbe essere toglierlo, pedonalizzando il ponte e liberandolo così da un'aggressione giornaliera ben più deleteria.

Le pedonalizzazioni andrebbero anche accompagnate dal destinare più risorse per la progettazione e realizzazione di una rete di piste ciclabili, come oltre 1.600 cittadini, ciclisti e non, hanno richiesto lo scorso Aprile firmando il nostro appello, per dare più sicurezza ai 30.000 ciclisti cittadini attuali e ai tantissimi altri che sarebbero pronti a muoversi in bici - nel pieno rispetto della salute di tutti e della salvaguardia del nostro patrimonio artistico - ma hanno paura nell'attuale giungla della strada.

Pensiamo che queste scelte dimostrerebbero davvero amore per la nostra città e per il bello"

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