Disposta la chiusura di 39 pelletterie cinesi all'Osmannoro

La relazione della Asl 10 ha reso noto che nei capannoni in questione sono stati riscontrati servizi igienici fatiscenti, impianti elettrici utilizzati in modo improprio, locali adibiti a cucine con scarsi requisiti igienici

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2012 19:45
Disposta la chiusura di 39 pelletterie cinesi all'Osmannoro

Rilevanti rischi per i lavoratori che operano all’interno dei capannoni: è questa la motivazione dell’ordinanza contingibile e urgente firmata stamani dal sindaco Gianni Gianassi per disporre la chiusura di 39 aziende cinesi di pelletteria dell’Osmannoro. Le carenze e le inadeguatezze sono emerse nei capannoni ai numeri civici 44, 46 e 50 di via Majorana a seguito di un sopralluogo congiunto effettuato nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza, dai Carabinieri, dai Vigili del Fuoco, dalla Polizia Municipale di Sesto Fiorentino e dai funzionari di Inps, Inail e Direzione Territoriale del Lavoro di Firenze.

La successiva relazione della Asl 10 ha reso noto che nei capannoni in questione - di proprietà di cittadini italiani - sono stati riscontrati servizi igienici fatiscenti, impianti elettrici utilizzati in modo improprio, locali adibiti a cucine con scarsi requisiti igienici, uscite di sicurezza inadeguate, grossi quantitativi di materiale combustibile, nonché soppalchi abusivi utilizzati per il deposito di materie prime o prodotti finiti derivanti dalle lavorazioni. Il provvedimento del sindaco dispone l’immediata sospensione delle 39 attività svolte nei capannoni di via Majorana 44-46-50, che potranno riaprire solo quando i destinatari dell’ordinanza avranno reso i locali conformi alle norme igieniche, di sicurezza e di prevenzione incendi. L’area produttiva dell’Osmannoro è stata interessata negli ultimi tre anni da altre iniziative analoghe da parte del Comune di Sesto Fiorentino che hanno portato complessivamente alla chiusura di oltre 300 ditte cinesi.

Nell’autunno 2009 i sopralluoghi delle forze dell’ordine riscontrarono gravi irregolarità igienico-sanitarie, urbanistiche, ambientali e in materia di sicurezza sul lavoro che imposero l’interruzione dell’attività per 155 aziende operanti nei capannoni industriali di via Avogadro, via Forlanini, via De Gasperi e via Edison. Nel dicembre 2011 fu poi la volta di 36 ditte individuali di borse e pelletteria di via Ponte all’Asse, mentre nel gennaio scorso furono sequestrati tre capannoni dove avevano sede 92 ditte artigiane di pelletteria in via Ponte a Giogoli.

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