Sequestrati più di 11 mila oggetti con falso marchio CE

Sequestro bis della Polizia Municipale in un ingrosso cinese all'Osmannoro, oltre 11.000 oggetti tra materiale elettrico e accessori per computer con marchio CE irregolare. Denunciato il legale rappresentante della società

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 aprile 2011 19:52
Sequestrati più di 11 mila oggetti con falso marchio CE

Firenze - Ancora un sequestro di materiale elettrico e accessori per computer da parte della Polizia Municipale. A pochi giorni dall’intervento che ha portato alla confisca di oltre 3.000 oggetti in due capannoni situati nei comuni di Prato e Sesto Fiorentino e sempre frutto della stessa indagine iniziata dopo i sequestri in alcuni negozi in via Palazzuolo, ieri i vigili fiorentini, insieme ai colleghi di Signa e di Sesto, hanno fatto il bis. Questa volta gli agenti hanno effettuato, su ordine della magistratura, la perquisizione di un noto ingrosso dell’Osmannoro e dello studio del commercialista che assiste la ditta.

Rilevante il bilancio dell’operazione: 11.371 pezzi sequestrati per un valore di vendita di circa 50.000 euro. Anche in questo caso si tratta di materiale elettrico e di accessori per computer, come mouse e web cam, a prima vista in regola per quanto riguarda il marchio CE. Soltanto a prima vista, dato che durante i controlli è emerso che la marchiatura era in gran parte illegittima: mancavano infatti i certificati di qualità all’origine, oppure gli attestati erano rilasciati da enti di certificazione cinesi ad altre compagnie, sempre made in Cina, praticamente irreperibili e con riferimenti legislativi non corretti rispetto al materiale. Il legale rappresentante della società, L.H., cittadino cinese di 31 anni residente a Sesto Fiorentino già noto alla Guardia di Finanza, è stato denunciato per frode in commercio e introduzione in Italia di prodotti industriali con marchi falsi: secondo quanto emerso infatti dalle indagini l’uomo importava e marcava autonomamente la merce nonostante i prodotti fossero non solo privi del nome del produttore all’ordine ma anche di qualsiasi indicazione merceologica chiara.

Proseguono le indagini presso i numerosi clienti del grossista in tutto il centro nord.

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