Tumori causa di morte per gli uomini, malattie cardiovascolari le donne

I tumori sono la prima causa di morte per gli uomini, le malattie cardiovascolari per le donne. E se la speranza di vita è più alta per le donne (84,6) che per gli uomini (79,8), il gap si sta progressivamente riducendo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 maggio 2012 12:21
Tumori causa di morte per gli uomini, malattie cardiovascolari le donne

FIRENZE – I tumori sono la prima causa di morte per gli uomini, le malattie cardiovascolari per le donne. E se la speranza di vita è più alta per le donne (84,6) che per gli uomini (79,8), il gap si sta progressivamente riducendo, perché la mortalità generale negli uomini si riduce con maggior forza rispetto a quanto si osserva nelle donne. Sono alcuni dei dati che verranno presentati e analizzati domani mattina, all’Educatorio del Fuligno, via Faenza 48, dove si tiene l’incontro annuale del Registro di Mortalità Regionale Toscano, organizzato dall’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica.

Il Registro, gestito dall’Ispo per conto della Regione Toscana fin dal 1987, fornisce annualmente dati e statistiche sulle cause di decesso dei residenti in Toscana. I nuovi dati che saranno presentati domani sono quelli relativi al 2009. I decessi sono stati in tutto 41.535 (19.773 negli uomini e 21.762 nelle donne). I tassi standardizzati (lo standard è quello della popolazione europea) sono pari a 603,5 morti per 100.000 abitanti negli uomini e 375,7 nelle donne, con una perdita di anni di vita potenziali persi prima dei 65 anni pari a oltre 35.000 negli uomini e quasi 22.000 nelle donne.

Negli uomini si osserva infatti una speranza di vita alla nascita più bassa di quella delle donne (79,8 nei maschi, 84,6 nelle donne), anche se il gap si sta progressivamente riducendo. Anche la mortalità infantile (dovuta in gran parte a cause perinatali) è in ulteriore riduzione, dopo aver raggiunto i livelli dei Paesi più sviluppati, attestandosi su 2,7 morti ogni 1.000 nati vivi. “I dati di mortalità del Registro di Mortalità Regionale – dice il direttore dell’Ispo Gianni Amunni – ormai da alcuni anni sono utilizzati dal laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa come indicatori di contesto per la valutazione delle performance delle aziende del sistema sanitario regionale.

Questi dati sono quindi importanti per la programmazione dei servizi e il monitoraggio delle azioni previste dai piani sanitari regionali, contribuendo ad orientare il governo clinico e gli interventi di prevenzione primaria e secondaria”. Nel 2009 i tumori sono stati la prima causa di morte negli uomini: 6.844 decessi per tumore, 6.777 per malattie cardiovascolari. Nonostante ciò, il tasso di mortalità per tumori continua a diminuire, come pure quello per malattie del sistema circolatorio, tra cui l’infarto acuto del miocardio, a testimonianza dei progressi terapeutici per queste patologie, specialmente nel trattamento della fase acuta.

Si osserva un chiaro decremento della mortalità per tumore del polmone, che comunque resta la prima causa di morte per tumore negli uomini. Nelle donne la prima causa di morte è rappresentata dalle malattie cardiovascolari con 9.365 decessi per questa causa e 5.340 decessi per tumori. Si continua ad osservare un aumento della mortalità per tumore del polmone, confermando la necessità di attuare interventi efficaci di prevenzione sul fumo rivolti alle donne toscane. E’ in decremento la mortalità per tumore della mammella e per tumore dell’intestino, prima e seconda causa di morte per tumore nelle donne, entrambi i tumori oggetto ormai da anni di attività di prevenzione attraverso screening mirati. Un’attenzione ulteriore, da parte non solo del mondo sanitario, sottolineano i responsabili del Registro, deve essere posta alla mortalità per cause accidentali che, sebbene in diminuzione, colpisce particolarmente le classi di età giovani-adulte ed è da ricondurre in larga parte a eventi evitabili.

Da ormai una ventina di anni inoltre si osserva un trend in aumento della mortalità per disturbi psichici (in particolare demenze senili) e malattie del sistema nervoso.

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