Una passione occidentale: il “Giapponismo”

Influenza del Sol Levante nell'arte italiana, dai Macchiaioli agli anni Trenta

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 maggio 2012 06:47
Una passione occidentale: il “Giapponismo”

Tra le oltre 500 opere che rappresentano le espressioni artistiche e il patrimonio culturale del Giappone, dal titolo "Giappone. Terra di incanti", esposte in tre spazi diversi all’interno del prestigioso Palazzo Pitti fino al primo luglio, quelle riguardanti la contaminazione e i punti di unione nel rapporto tra le due culture, italiana e giapponese, hanno una grande rilevanza non solo dal punto di vista storico ma offre, anche alle nuove generazioni artistiche, una traccia e un percorso che ricerca, nelle conoscenze di altre civiltà, che arricchisce di valori e di simboli ogni storia artistica. L’attenzione per il Giappone inizia in Francia, verso la metà dell’Ottocento, per poi, successivamente, propagarsi anche in Italia.

Nasce da una curiosità per i luoghi lontani e semisconosciuti, che entrano a far parte del nostro ambiente culturale attraverso immagini, oggetti e manufatti, attraendo artisti e intellettuali dell’epoca. Nei primi anni del Novecento i motivi dell’arte giapponese influenzano tutta l’arte italiana diventando un’autentica “mania”, come si ritrovano tracce in artisti come De Nittis e nei Macchiaioli toscani, tra cui Fattori, Signorini e D’Ancona. In una nazione appena unita, come l’Italia di quel tempo, l’influenza stilistica del Giappone, si diffonde in ogni regione e in ogni tipo di arte, ispirando i decori delle maggiori manifatture come la Richard Ginori, le vetrerie di Murano e le ceramiche di Galileo Ghini. La mostra, con la direzione artistica di Simonella Condemi, vice direttrice della Galleria d’arte moderna, presenta opere di vari artisti toscani e italiani dove è evidente l’influenza della cultura orientale, espressa attraverso motivi come il ventaglio o il paravento, e unitamente, provenienti da varie collezioni italiane ottocentesche, un bel numero di oggetti e stampe giapponesi, soprattutto dell’Ukiyo-e, di Hokusai e Utamaro, dai quali emergono analogie e affinità con lo stile e con i motivi decorativi propri dell’arte giapponese, che tanto hanno affascinato gli artisti del Novecento. Cecilia Chiavistelli Giappone Terra di incanti Palazzo Pitti, Firenze Museo degli Argenti, Galleria Palatina, Galleria d’arte moderna 3 aprile – 1 luglio Orari: Galleria Palatina e Galleria d’arte moderna martedì – domenica: 8.15 – 18.50 chiuso il lunedì Museo degli Argenti lunedì – domenica: aprile e maggio 8.15 – 18.00; giugno e luglio 8.15 – 18.50 chiuso primo e ultimo lunedì del mese Info e prenotazioni: Firenze Musei 055.290383 Foto: Katsushika Hokusai, Cinque Bellezze (part.) colore su seta, rotolo verticale, tardo periodo Edo (secolo XIX), h.

cm 40,6 x lungh. cm 79,1, Hosomi Museum, Kyoto

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