Sequestrata un'azienda di bitumi nell'area Porcellino Est

Interessata la superficie di un'azienda di bitumi al confine tra i Comuni di Figline e S.Giovanni Valdarno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 febbraio 2012 14:03
Sequestrata un'azienda di bitumi nell'area Porcellino Est

Su mandato della procura Generale della Repubblica e in esecuzione del provvedimento NR 250/12 R.G. emesso dal GIP di Firenze l’autorità giudiziaria ha provveduto a sottoporre a sequestro penale l’area di una azienda di bitumi al confine tra i Comuni di Figline e S.Giovanni Valdarno nota come Porcellino Est Inquinamento atmosferico, delle falde acquifere e degrado ambientale nell’area già oggetto di un sopralluogo di Rifondazione comunista e di un'interrogazione "urgente" del 25 ottobre 2011.

"Dopo questi atti - spiegano i consiglieri provinciali Andrea Calò e Lorenzo Verdi - la Procura Generale della Repubblica ha messo sotto sequestro penale l’area di una azienda di bitumi". Nell’area, soggetta a rischio idrogeologico, insisterebbero da tempo siti produttivi all’apparenza privi di opere di urbanizzazione primaria a norma. Rifondazione comunista, con una domanda d'attualità, chiede alla Provincia di Firenze di evidenziare i controlli e i monitoraggi effettuati, le illegittimità rilevate e gli eventuali danni sanitari e ambientali, informando anche sui motivi del sequestro giudiziario.

"In quella interrogazione, alla quale manca ancora una risposta, veniva riportato l’esito di un sopralluogo effettuato da Rifondazione Comunista nella zona situata all'altezza di via del Porcellino Est, tra la ferrovia e l’argine dell’Arno -fino al limitare del torrente San Cipriano che segna anche il confine tra la Provincia di Firenze e quella di Arezzo. Un gruppo di cittadini residenti in Figline Valdarno avevano presentato un esposto all'Arpat, Distretto sub provinciale di Firenze; Al Sindaco del Comune di Figline Valdarno; all'Ufficio di Igiene Pubblica ASL 10 Distretto sanitario di Figline V.no; avente come oggetto l'inquinamento di un area utilizzata per lavorazioni inquinanti senza che siano presenti opere di urbanizzazione primaria (fognature;allacciamento alla rete idrica potabile; viabilità), non ricevendone alcuna soddisfazione. Nell'esposto si riteneva possibile che le falde acquifere circostanti la zona siano state inquinate per il deposito di sostanze utilizzate per le lavorazioni.

Intervenuti con apposito sopralluogo predisponemmo un atto ispettivo rivolto al Presdinte della Provincia di Firenze con il quale si evidenziava soprattutto la mancanza di controlli, monitoraggi sulle acque che venivano prelevate dai pozzi privati e utilizzate ad uso civile e agricolo, con gravi pericoli sulla salute dei cittadini. Avevamo anche rilevato nella nostra interrogazione, che le lavorazioni non ben specificate, emettevano fumi e polveri maleodoranti con depositi di materiali inerti e bituminosi che avevano finito per occupare altri terreni circostanti ad uso agricolo.

Tale inquinamento avveniva tra l’altro in un’ area a rischio idrogeologico. Sulla base di quanto esposto in narrativa il gruppo provinciale di Rifondazione Comunista aveva constatato e denunciato un degrado ambientale, un inquinamento atmosferico e una forte compromissione degli equilibri territoriali, nonché la presenza di siti produttivi apparentemente non a norma con le opere di urbanizzazione. Proprio in relazione al fatto che la situazione sopradescritta si presentava complessa e altamente pericolosa per l’ambiente e la salute dei cittadini chiedemmo interventi di verifica, monitoraggio e controllo da parte dell’Amministrazione Provinciale settore Difesa del suolo, Bonifica e risorse idriche compresi gli organi di polizia provinciale e idraulica.

A fronte di questa situazione di pericolosità sanitaria e ambientale nella zona del Porcellino Comune di Figline Valdarno e dell’inerzia dello stesso Comune l’interrogazione del 25 ottobre protocollo 431143 chiedeva che fosse riferito con urgenza lo stato dell’area e fossero attivati specifici rilievi e le conseguenti bonifiche. A fronte del sequestro dell’Area e non avendo ricevuto a tutt’oggi nessuna risposta all’interrogazione urgente siamo a richiedere al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire sulla pregressa interrogazione, punto per punto, aggiornandola ai fatti in corso e sui motivi del sequestro"

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