Storia, arte e cristallo: 3 itinerari tematici per scoprire Colle di Val d’Elsa

La tradizione vetraria protagonista del progetto “Le Vie del Cristallo”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2011 15:23
Storia, arte e cristallo: 3 itinerari tematici per scoprire Colle di Val d’Elsa

Storia, arte e cristallo. Sono questi i profili tematici dei tre percorsi proposti dalla mappa “Le vie del cristallo” per scoprire, o riscoprire, Colle di Val d’Elsa e le sue diverse anime culturali. La mappa - realizzata dal Comune di Colle di Val d’Elsa, in collaborazione con il Consorzio del Cristallo, le associazioni Fabbrica Colle e Pro Loco e il centro commerciale naturale Colgirandola - si inserisce nell'ambito del progetto “Città di cristallo - Semprecristallo” che punta a valorizzare il cristallo come elemento di identità e di eccellenza per la città.

Oltre alla mappa, il progetto prevede altre iniziative, quali la lavorazione dal vivo permanente, mostre e installazioni in cristallo che potrebbero diventare parte integrante dell’arredo urbano. Colle di Val d'Elsa, la città del cristallo. Colle di Val d'Elsa è considerata oggi la “città del cristallo” per la radicata tradizione nella lavorazione manifatturiera del prezioso materiale e per le industrie che producono il 95% del cristallo italiano e il 14% di quello mondiale.

La lavorazione locale del vetro affonda le sue radici nel XIV secolo e si è sviluppata fino alla metà del Novecento. La produzione del cristallo inizia nella seconda metà degli anni Sessanta, aggiungendo ossido di piombo tra le materie prime. Il risultato è un prodotto di grande brillantezza, a cui i maestri vetrai imprimono ogni giorno forme di straordinaria bellezza. Numerosi anche i designer che hanno usato il cristallo per le loro opere, da Joe Colombo a Marco Zanuso fino a Angela Mangiarotti ed Ettore Sattsass.

Oggi la qualità delle materie prime è garantita dal marchio “Consorzio del cristallo di Colle di Val d'Elsa”. I tre itinerari: la storia. Le origini medievali, che hanno visto spesso Colle di Val d'Elsa al centro delle lotte tra guelfi e ghibellini, e i seguenti influssi rinascimentali sono ancora ben visibili, in particolar modo nella parte alta, dove si trovano molti edifici storici di grande valore architettonico. Fino al '700, poi, la città si sviluppa come centro economico e culturale grazie a un articolato sistema di mulini e cartiere alimentato dai canali delle Gore, ramificazioni artificiali del fiume Elsa che attraversa Colle di Val d'Elsa e che ancora oggi fanno parte del patrimonio storico locale.

Nell'800 la città diventa uno dei maggiori centri industriali della Toscana con la produzione di vetro e ferro. Lo sviluppo economico, culturale e sociale continua nel '900, anche grazie a personalità quali Mino Maccari e Romano Bilenchi. Gli ultimi decenni, infine, sono stati segnati da importanti trasformazioni urbane volte a recuperare e valorizzare aree ex industriali presenti nel contesto urbano, coniugando la tradizione del passato con l'innovazione del presente e del futuro. L'itinerario della mappa “Le vie del cristallo” dedicato alla storia cerca di ripercorrere lo sviluppo della città attraverso i secoli in 17 tappe: la Porta Nova, una delle porte di accesso al borgo medievale dall’antica via per Volterra; il convento di San Francesco, oggi ostello per i pellegrini della Via Francigena; la chiesa di Santa Caterina; il palazzo Renieri-Portigiani, oggi sede dell’amministrazione comunale; il Palazzo del Campana, porta di accesso al borgo medievale, terziere più antico della città; il Bastione di Sapia, che richiama la leggenda della nobildonna senese Sapia Salvani, citata anche da Dante Alighieri nella “Divina Commedia”; il museo archeologico “Ranuccio Bianchi Bandinelli”, che conserva i reperti del territorio di epoca etrusca e romana; il Duomo che ospita il Sacro Chiodo, uno dei quattro che, secondo la tradizione, furono usati per crocifiggere Gesù; la Cripta della Misericordia; il museo civico e diocesano di arte sacra, con testimonianze artistiche valdelsane che vanno dal VI al XX secolo; il piccolo e suggestivo Teatro dei Varii, antico ospedale lungo la Via Francigena convertito a teatro nel '700; la chiesa romanica di Santa Maria in Canonica; la casa-torre di Arnolfo di Cambio, dove la tradizione vuole che sia nato il famoso architetto nel 1245; la chiesa di Sant’Agostino, nella parte bassa della città.

L’itinerario prosegue, poi, con tre tappe che si snodano tra le campagne nei dintorni di Colle di Val d’Elsa: il Parco archeologico di Dometaia, che conserva una numerosa necropoli etrusca (56 tombe) recentemente recuperata; il tratto della Via Francigena che attraversa il territorio comunale, nel tratto che unisce San Gimignano a Monteriggioni; le Caldane, antichi bagni termali con sorgenti di acqua tiepida famose in epoca etrusco-romana per le proprietà terapeutiche. L’arte contemporanea L’eredità medievale e rinascimentale della città è stata raccolta e valorizzata negli ultimi anni da molti artisti e architetti contemporanei.

Questo itinerario propone un percorso che si snoda tra i vari angoli della città e tra i progetti che si sono susseguiti in questi anni, concentrandosi sul connubio tra arte, architettura e paesaggio. Quindici sono le tappe per scoprire l’arte del XXI secolo conservata nella città valdelsana: la Porta Nuova, porta in legno realizzata dall’artista giapponese Todashi Kawamata in occasione del restauro della struttura rinascimentale; la porta in rame realizzata da Marisa Merz, posata su un’antica torre rinascimentale funzionante da cisterna; UmoCA (Under Museum of Contemporary Art) il museo d’arte contemporanea all’aperto allestito sotto il ponte di San Francesco dall'artista cinese Cai Guo-Qiang; “La voce che si indebolisce”, colonna in marmo realizzata da Ilya kabakov, con, alla sommità, un bassorilievo di un libro aperto; la risalita “Il Baluardo”, impianto realizzato dall’architetto francese Jean Nouvel e suggestivo collegamento tra le due parti della città, alta e bassa; le opere “Pioggia di cristallo” e “Tempesta di cristallo”, realizzate su disegno dell’architetto colligiano Duccio Santini e collocate all'ingresso dell’impianto di risalita.

L'itinerario prosegue in Piazza Arnolfo, dove l'artista francese Jean Nouvel ha coordinato un intervento di riqualificazione coinvolgendo diversi artisti contemporanei - Daniel Buren, Lewis Baltz, Bertrand Lavier e Alessandra Tesi - in aspetti architettonici quali la pavimentazione, la valorizzazione del canale della Gora, l'illuminazione, l'arredo urbano e i portici. Uno dei palazzi che si affacciano sulla nuova Piazza Arnolfo ospita anche la persiana di cristallo, realizzata su disegno di Alessandra Tesi.

Le tappe successive sono la moderna sede del Monte dei Paschi di Siena, firmata da Giovanni Michelucci; un edificio privato nell’ex scalo merci, con destinazione residenziale e servizi, realizzato anche questo su disegno di Jean Nouvel; la stele per ricordare lo scrittore e giornalista Romano Bilenchi (nato a Colle di Val d'Elsa nel 1909) con un libro in cristallo; la “Colonna di luce”, in cristallo e dai suggestivi riflessi, collocata all’interno del Teatro del Popolo; la “Scala di cristallo”, “Snake” e “Abitare la soglia”, tre opere in cristallo ospitate nel locale museo dedicato al prodotto colligiano e che andranno ad arricchire il contesto urbano come elementi di arredo.

Il cristallo Il terzo percorso è interamente dedicato al mondo del cristallo colligiano, dalle materie prime al prodotto finito, con due tappe per conoscere e comprendere al meglio la storia, le tradizioni e l’arte che accompagnano questo prodotto e il suo legame con la città. La prima è il Museo del cristallo, unico nel suo genere in Italia, inaugurato nel 2001 e allestito nell’area Boschi, in uno spazio sotterraneo un tempo occupato da una vetreria storica per la città.

Al suo interno si trovano macchinari, antichi e moderni, per la lavorazione del cristallo, opere di famosi designer e pezzi unici dei maestri vetrai colligiani. La seconda tappa, invece, propone la visita al forno permanente nel Vicolo della Misericordia, nella parte alta della città, dove, ogni prima domenica del mese, è possibile vedere i maestri vetrai eseguire l’arte della soffiatura e della lavorazione a caldo, con un forno a crogiuolo, e a freddo, con la molatura e l’incisione. Momenti unici per vedere come prendono forma preziosi capolavori.

L’itinerario del cristallo è completato da informazioni utili su aziende, negozi e laboratori di incisori e molatori, oltre all'opportunità di visitare alcune aziende e vedere la lavorazione dal vivo.

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