Piano neve: via libera della giunta comunale

Predisposti gli interventi da attivare in caso di precipitazione nevosa ed estese ghiacciate. Brandi: “Fondamentale la collaborazione dei cittadini”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2011 19:45
Piano neve: via libera della giunta comunale

Evitare gravi disagi alla popolazione e assicurare, attraverso la mobilitazione e il coordinamento di risorse umane, tecniche e strumentali, due obiettivi: la transitabilità della principale rete viaria e la continuità dei servizi essenziali. Sono queste le finalità del piano neve, o meglio “Piano per la gestione integrata delle emergenze neve, ghiaccio, basse temperature nel Comune di Firenze” elaborato dall’Ufficio Protezione Civile comunale e approvato ieri dalla giunta. In concreto si tratta dell’insieme di strategie, procedure e risorse che il Comune, in sinergia con altri soggetti, pubblici e privati e in collaborazione con i cittadini, mette in atto per “fronteggiare sul proprio territorio fenomeni, previsti o in atto, rappresentati da precipitazioni nevose, estese formazioni di ghiaccio e basse temperature”.

Il piano contiene una prima parte conoscitiva, essenziale per poter intervenire, sulla rete viaria (997 chilometri per una superficie di 102,41 chilometri quadrati), la popolazione (373.632 con una densità di 3.648 abitanti per chilometro quadrato), le serie storiche di precipitazioni nevose e temperature invernali registrate sul territorio. Sulla base di questi elementi, è stato approntato un sistema di salvaguardia dimensionato in modo da contenere entro limiti accettabili gli effetti delle precipitazioni nevose, delle estese formazioni di ghiaccio e delle basse temperature.

Un sistema che entra in funzione sulla base delle informazioni fornite dal Centro Funzionale della Regione Toscana (per le previsioni su neve e ghiaccio) e dal Centro Interdipartimentale di Bioclimatologia (CIBIC) della Regione Toscana (per le previsioni relative alle basse temperature). Sulla base di questi bollettini viene definito il livello di criticità e fatti scattare gli interventi previsti. Questi interventi hanno tre obiettivi: 1) mantenere le strade transitabili, in particolar modo la cosiddetta “viabilità” sensibile ovvero caratterizzata da punti critici (come sottopassi, viadotti, ponti, le principali direttrici, la viabilità di scorrimento e quella in quota) e punti strategici (quelli relativi ai tratti su cui si trovano le sedi strategiche delle principali istituzioni e le strutture che erogano servizi essenziali).

Una volta garantito il transito nella viabilità “sensibile”, gli interventi si concentreranno sulla cosiddetta “residua”. 2) garantire l’assistenza alla popolazione coinvolta negli eventi, in particolar modo ai soggetti di categorie svantaggiate. Il Piano Comunale di Emergenza individua aree per la gestione delle emergenze: si tratta di strutture, generalmente edifici scolastici e impianti sportivi, posti in luoghi sicuri e dotate dei servizi essenziali ed in grado di ospitare temporaneamente la popolazione in caso di calamità.

In totale sono 21 suddivise tra quelle di tipo A e di tipo B. Le prime sono aree di pronto impiego, attrezzate per ricoverare complessivamente 500 persone entro due ore e gestite direttamente dalla Protezione Civile insieme al volontariato. Le altre (B) sono attivabili entro 12 ore. Per le categorie svantaggiate o con ridotta autonomia sono poi definite apposite pianificazioni a cura della Protezione Civile e dei servizi sociali. 3) mantenere la continuità dei servizi in caso di emergenza e proprio per questo sono state inserite nella viabilità “sensibile” le sedi delle principali istituzioni e delle sedi di erogazione dei principali servizi essenziali.

Il Piano individua le risorse essenziali per il contrasto delle precipitazioni nevose e della formazione di ghiaccio, ovvero attrezzature spalaneve e spargisale montate su veicoli idonei. Si tratta complessivamente di 70 mezzi (28 del Quadrifoglio, 9 delle associazioni di volontariato, 10 di aziende private) per i quali è stata preventivamente acquisita la disponibilità da parte dei proprietari, i restanti veicoli sono di proprietà del Comune. Quaranta veicoli sono già pienamente operativi, per altri sono in corso le procedure per l’acquisto di lame e dispositivi spargisale (l’anno scorso erano 9 i mezzi disponibili).

In dettaglio si va dagli autocarri alle macchine operatrici, dai trattori ai fuoristrada passando per motocarri e pick up: 29 mezzi sono attrezzati con spalaneve e spargisale, 16 solo con spalaneve e 25 sono con spargisale. Il tutto per una capienza complessiva di 104,88 metri cubi di sale. Tutti questi mezzi saranno dotati a cura dell’Ufficio della Protezione Civile di apparati per la localizzazione ed il tracciamento veicolare e, se possibile, di apparati radio per la comunicazione con la Sala operativa comunale.

Ai 70 mezzi previsti dal Piano possono aggiungersi, se necessario, 8 carroattrezzi della Sas. Ad ogni mezzo attrezzato, compresi quelli di supporto messi a disposizione dalla Polizia Municipale, verranno assegnati tratti di viabilità “sensibile” e “residua” individuati sulla base dei dati oggettivi della strada e delle caratteristiche dei veicoli. Se la situazione per intensità ed estensione, non potesse essere efficacemente fronteggiata con le risorse definite dal Piano, presso la Sala operativa della Protezione civile sono a disposizione gli elenchi di aziende disponibili ad impiegare mezzi che, pur non essendo specificatamente attrezzate, possono essere utilizzati (come macchine operatrici dotate di pale etc).

Il Piano definisce poi, sulla base delle statistiche degli eventi passati, la quantità di sale necessaria, ovvero la scorta per coprire il fabbisogno di due giorni consecutivi. Scorta, pari a 1.160 tonnellate, che deve essere acquisita preventivamente e stoccata in 20 apposite aree distribuite sul territorio cittadino. Dal punto di vista della gestione dell’emergenza, il Piano identifica due fasi cui corrisponde una risposta graduale del sistema.

Sistema che è articolato in tre aree: l’area strategica (imperniata sull’Unità di crisi comunale presieduta dal sindaco e cui spetta individuare le priorità di intervento e il coordinamento degli interventi attraverso la Protezione civile comunale); l’area operativa (composta dalle forze che materialmente devono compiere le operazioni di spalatura della neve e spargimento del sale; è coordinata dalla Protezione civile attraverso la Sala operativa in stretto rapporto con l’area di controllo del territorio e di supporto); l’area di controllo del territorio e di supporto (composta da Polizia Municipale e dalle direzioni e partecipate interessate che collaborano con la Protezione civile).

Attività in tempo di quiete operativa Previste attività per informare i cittadini sui rischi e sui comportamenti da assumere in caso di neve e ghiaccio: per questo è stato redatto insieme alla Provincia un apposito vademecum. Anche Publiacqua ha predisposto consigli per proteggere i contatori. A questa informazione preventiva si aggiunge una nei casi di emergenza probabile o in atto in materia di condizioni delle strade, eventuali tratti non percorribili, itinerari alternativi.

Attività in previsione o durante l’emergenza Salvo eventi improvvisi e non preannunciati, il sistema comincia ad attivarsi a seguito delle informazioni in arrivo dai sistemi di previsione meteo. In caso di neve e ghiaccio, l’allertamento e l’attivazione delle strutture avviene sulla base degli avvisi di criticità emessi dal Centro Funzionale della Regione Toscana. Il primo livello è quello della vigilanza, che scatta in caso di criticità ordinaria con nevicate e ghiacciate preannunciate.

Dal punto di vista operativo vengono inviati i bollettini meteo alle liste previste, si allertano mezzi e associazioni di volontariato valutando la necessità di metterli in stand-by, viene valutata l’attivazione del piano servizi sociali e l’eventualità di procedere alla salutura preventiva; dal punto di vista informativo, vengono utilizzati i pannelli a messaggio variabile per dare aggiornamenti sulla viabilità e sul trasporto pubblico e ribaditi i consigli alla popolazione sui comportamenti da tenere in caso di emergenza.

Il secondo livello è quello del preallarme che scatta in caso di previsione di nevicate diffuse ed estese ghiacciate (avviso di criticità moderata ed elevata). Anche in questo caso partono gli invii del bollettini alla mailing list e viene convocata l’unità di crisi comunale. La Protezione civile comunale entra in azione e viene attivato il piano dei servizi sociali. L’Unità di cristi valuta se mettere in stand-by il volontariato e i mezzi attrezzati che, nel caso, vengono posizionati sul territorio.

Si procede a valutare se mettere in stand-by anche i mezzi di secondo livello (carroattrezzi e veicoli non specificatamente attrezzati) e se procedere alla salatura preventiva. Viene allertata Silfi per l’ottimizzazione del sistema semaforico e vengono diramate informazioni su viabilità e trasporto pubblico tramite pannelli a messaggio variabile. E di nuovo ribaditi i consigli per il comportamento in caso di emergenza. Il terzo livello è l’allarme 1 previsto in caso di nevicate in atto.

Inizia lo spargimento di sale dando priorità alla viabilità “sensibile”, la direzione ambiente procede alla eliminazione di rami e alberi pericolanti in aree pubbliche e in caso di caduta sulla carreggiata si occupa anche della rimozione. Al raggiungimento dei 5 centimetri di neve, scattano le operazioni di spalatura contestuale a quello di salatura, sempre dando priorità alla viabilità “sensibile”. La Protezione civile comunale viene attivata come pure il volontariato, scatta l’allerta per le aree di ricovero coperto di tipo A, viene valutato lo stato di stand-by per mezzi di secondo livello e carro attrezzi.

Confermato l’utilizzo dei pannelli a messaggio variabile per dare informazioni su viabilità e trasporto pubblico; vengono diramati comunicati su condizioni delle strade, indicazione di eventuali tratti non percorribili e itinerari alternativi, su corretti comportamenti da tenere. Ultimo livello è l’allarme 2, previsto in caso di precipitazioni nevose diffuse e/o di forte intensità in atto o estese ghiacciate. Agli interventi previsti per l’allarme 1 si aggiungono l’attivazione dei mezzi di secondo livello, dei carroattrezzi e del piano semaforico di Silfi.

“L’elemento fondamentale di questo piano di interventi – spiega Luigi Brandi responsabile della Protezione civile del Comune – è la messa in stand-by dei mezzi attrezzati e dei relativi operatori che verrà decisa dall’Unità di crisi comunale quando il Centro Funzionale della Regione Toscana emette gli avvisi di criticità moderata o elevata che corrispondono agli stati di allerta 1 o 2. In questi casi, a partire dall’ora prevista per l’inizio degli eventi, i mezzi e gli operatori vengono dislocati nei punti della viabilità “sensibile” individuati.

Lo stand-by è inevitabile per due ragioni: prima di tutto la salatura deve iniziale contestualmente al manifestarsi delle nevicate” . La salatura preventiva infatti rischia di essere inutile, oltre che costosa e dannosa per lo salute delle strade, a fronte di previsioni meteo molto incerte come quelle relative alle nevicate a Firenze. La seconda ragione deriva dal fatto che i primi minuti di salatura sono decisivi per evitare il fenomeno dei veicoli intraversati sulle strade che poi causano il blocco della viabilità.

“Mezzi presenti in prossimità nei punti critici e strategici che inizino ad operare nei primissimi minuti della nevicata riducono la possibilità di paralisi massimizzando i risultati. Spetta quindi all’Unità di crisi – sottolinea Brandi – valutare le previsioni e verificare se ci siano le condizioni per far scattare la messa in stato di stand-by”. Il Piano prevede inoltre un sistema di allertamento e di interventi di Protezione civile anche in caso di basse temperature.

In questo caso il bollettino di riferimento è quello del CIBIC. Due i livelli di allerta: il primo è l’attenzione freddo e scatta quando di prevedono condizioni critiche per un dato giorno isolato o primo di una serie. Anche in questo caso vengono inviati i bollettini alle mailing list, scatta l’allerta per la protezione civile comunale e per il volontariato. Viene valutata l’attivazione del piano dei servizi sociali e del passaggio di informazioni su viabilità e trasporto pubblico sui pannelli a messaggio variabile.

Vengono ribaditi i consigli sui comportamenti da seguire. Il secondo livello è l’allarme freddo, che scatta quando si prevedono condizioni critiche a partire dal secondo giorno consecutivo. Oltre agli interventi previsti per il primo livello, se se verificano le condizioni critiche viene attivato il piano dei servizi sociali e il volontariato. Viene valutata inoltre la necessità di convocare l’unità di crisi comunale e di attivare le aree di ricovero per la popolazione.

Il responsabile della Protezione civile Brandi ricorda inoltre che anche il cittadino deve fare la sua parte. “Per far funzionare questo Piano è essenziale la collaborazione della popolazione. Non soltanto perché, come prevede il regolamento di polizia urbana, spetta al cittadino eliminare la neve caduta su tetti, terrazze e davanzali se possibile causa di pericolo, e di rimuoverla dal marciapiede nella parte prospiciente agli ingressi delle abitazioni e di luoghi di lavoro. Ma soprattutto perché se i cittadini non assumono comportamenti virtuosi (come evitare di utilizzare i mezzi privati e se necessario essere attrezzati con catene o gomme da neve), gli interventi possono non risultare efficaci.

Senza la partecipazione attiva dei cittadini anche il miglior piano rischia di non funzionare” conclude Brandi. (mf)

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