Viaggio nell’odissea del ticket sanitario

Lazzeri (Lega Nord): “A cosa è servito spendere tanti soldi per la tessera sanitaria se poi ottenere l’esenzione diventa una procedura macchinosa e quasi impossibile?”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 ottobre 2011 22:05
Viaggio nell’odissea del ticket sanitario

«Per gli anziani ottenere l’esenzione dal ticket sanitario è un’odissea. A cosa è servito spendere tanti soldi per la tessera sanitaria se la procedura è talmente macchinosa da essere quasi impossibile? Al Presidente Rossi diciamo: è una vergogna!». È la nota amara del consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, in merito all’iter di una persona che richiede l’esenzione dal ticket. «Tutto comincia – spiega tutto il procedimento l’esponente del Carroccio – col prendere un appuntamento presso un Caaf per fare un Isee, dopodiché esistono due modi: o si scarica il modulo di esenzione dal sito dell’Asl e si compila, oppure l’utente interessato, per ritirare tale modulo, deve recarsi presso il distretto, o la farmacia, o presso un punto accoglienza dell’ospedale.

Una volta che il modello è stato compilato, colui che deve ottenere l’esenzione deve recarsi presso il distretto di competenza, il quale rilascia una sorta di certificato dove c’è un numero di esenzione. Con tale certificato, deve poi andare dal medico curante, il quale inserisce il codice in una banca dati in modo che automaticamente, ogni volta che emetterà una ricetta, ci sarà il codice esenzione. Tutto ciò fino a marzo 2012, data nella quale termina la validità dell’Isee, poiché riferito ai redditi 2010, comportando il dover fare da capo tutto l’iter per i redditi 2011.

Mi chiedo – aggiunge Lazzeri – dove sia l’agevolazione dato che la Toscana è una regione dove l’indice della popolazione ultrasessantenne è molto alto e, di conseguenza, c’è una maggiore necessità di medicinali. Sicuramente, questa procedura non facilita di certo la vita agli anziani, i quali, oltre all’assistenza sanitaria, adesso avranno bisogno di un servizio di assistenza per l’assistenza stessa. Siamo sull’orlo del paradosso, oltre che del ridicolo. Ma Rossi, quando ha concepito tale macchinosa procedura, ha forse pensato che gli anziani avessero a disposizione un tutor personale? Per non parlare della perdita di tempo che le persone devono sostenere per poter avere tale servizio.

Riassumendo – conclude il consigliere regionale del Carroccio –, gli utenti saranno più confusi che mai e molti di loro non avranno neanche il tempo per poter portare a termine l’iter di certificazione. Con notevole guadagno per le casse della Regione. Se tutto ciò significa aiutare il cittadino…».

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