Ticket, in Toscana modulati sul reddito. Ecco cosa cambia

In Toscana i ticket saranno rimodulati sul reddito. Resta ferma la scelta di non toccare in alcun modo gli esenti, che continueranno a non pagare alcun ticket. Ecco cosa cambia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 agosto 2011 17:28
Ticket, in Toscana modulati sul reddito. Ecco cosa cambia

In Toscana i ticket saranno rimodulati sul reddito. Resta ferma la scelta di non toccare in alcun modo gli esenti (basso reddito, disoccupati, pensioni sociali, ecc.), che continueranno a non pagare alcun ticket. Queste le misure introdotte dalla Regione Toscana per dare applicazione alla manovra imposta dal governo, e contenute in una delibera approvata oggi dalla giunta. Gli interventi sono in questi ambiti: farmaceutica, specialistica, libera professione in intramoenia, prevenzione sui luoghi di lavoro.

Porteranno un introito annuo di 66,3 milioni di euro. Toscana, Emilia Romagna e Umbria, hanno scelto una linea comune di rimodulazione del ticket in base al reddito dei cittadini. E l’hanno presentata oggi pomeriggio, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta in Palazzo Strozzi Sacrati, sede della giunta regionale toscana. Con il governatore della Toscana Enrico Rossi, e l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, erano presenti il governatore dell’Emilia Romagna, Vasco Errani, con l’assessore alla sanità Carlo Lusenti, e l’assessore alla sanità dell’Umbria Franco Tomassoni. “Già il fatto che ci troviamo tre Regioni insieme ha un suo peso e un suo significato – ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi – Abbiamo voluto fare una manovra che desse il segnale che vogliamo tutelare le fasce più deboli.

Finora abbiamo resistito a questa ingiustizia del ticket e abbiamo proposto di tassare il tabacco. Tutte le Regioni hanno condiviso questa proposta, ma soprendentemente il governo ha rinviato tutto a settembre. Continueremo la battaglia, ma intanto abbiamo deciso questa manovra, per dimostrare che si può trovare una strada diversa, anche a fronte di un obbligo che ci viene imposto dal governo. Sembra che anche altre Regioni vogliano seguire la nostra strada”. Enrico Rossi ha illustrato le misure introdotte dalla Toscana e dalle altre due Regioni (ovviamente, con un impatto ecnomico diverso per ciascuna Regione).

“Abbiamo modulato i ticket in base al reddito – ha spiegato – Non vogliamo seguire le indicazioni del governo, di mettere un ticket di 10 euro per tutto, e per tutti indistintamente. E’ facile andare a chiedere a tutti nello stesso modo. Così ci rimette il più debole. Noi procediamo a fare questa operazione perché ci è imposta dal governo, né possiamo dire che questi soldi ce li mettiamo noi. E’ il governo che ci impone di mettere i ticket, dopo aver negato di finanziarli e aver respinto la nostra proposta di tassare il tabacco”. Vasco Errani ha ricordato che i ticket erano già stati sperimentati senza successo nel 2007: “Furono sperimentati per 6 mesi, e tolti perché tutte le Regioni dimostrarono nei fatti che avevano l’effetto contrario, e il 30% delle prestazioni si spostavano sul privato.

Provocavano un doppio danno: ai cittadini, e al sistema sanitario, per minori entrate. Perché allora questa scelta da parte del governo? Prescindendo dai risultati, il governo ha semplicemente cancellato una parte delle risorse che doveva corrispondere alle Regioni. Per noi, chi deve pagare di più è chi ha di più, e non chi è più malato. E’ questo il principio fondante del sistema universalistico. Ci sono momenti – ha concluso – in cui a chi governa è richiesto coraggio, e questo è uno di quei momenti.

Il governo, questo coraggio non l’ha saputo trovare”. “Abbiamo condotto una battaglia strenua, la tassa sul fumo avrebbe risolto la situazione – dichiara l’assessore Daniela Scaramuccia – Il governo ci tiene a dire che il tavolo è ancora aperto, ma nei fatti siamo obbligati a mettere i ticket. La scelta era tra applicarli così come sono stati decisi dal governo, oppure trovare una rimodulazione più equa. Con Emilia Romagna e Umbria abbiamo lavorato insieme per condividere una manovra analoga”. “Queste tre Regioni fin dal primo momento non hanno avuto dubbi sulla necessità di contestare il ticket, che da subito è apparso iniquo – è la dichiarazione dell’assessore dell’Umbria Franco Tomassoni – E non ci siamo limitati a contestarlo, ma abbiamo avanzato la proposta di un’accisa sul pacchetto di sigarette, che avrebbe avuto anche un valore salutistico, oltre che sanitario, e ci avrebbe messo in linea con l’Europa per la lotta al tabagismo.

Questa battaglia, noi continueremo a farla”. Farmaceutica. E’ la prima volta che in Toscana viene introdotto un ticket sulla farmaceutica, e si è deciso di correlarlo al reddito familiare. I cittadini dovranno certificare la loro posizione di reddito familiare, con un’autocertificazione o la presentazione dell’Isee presso la farmacia al momento del ritiro della confezione del farmaco. Queste le fasce e il ticket corrispondente: - reddito familiare lordo da 0 a 36.000 euro: 0 euro; - reddito dal 36.000 a 70.000 euro: 1 euro a confezione, fino a un massimo di 2 euro per ricetta; - reddito da 70.000 a 100.000 euro: 2 euro a confezione, fino a un massimo di 4 euro per ricetta; - reddito oltre 100.000 euro: 3 euro a confezione, fino a un massimo di 6 euro per ricetta. Specialistica.

Varie le azioni previste: - Revisione parziale del nomenclatore tariffario, fermo dal ’97, per avvicinarlo alla media italiana, con alcuni minimi arrotondamenti all’unità superiore (per esempio: da 18,20 euro a 19, da 25,30 a 26, ecc.) e alcuni adeguamenti tariffari ed in particolare: - visite generali: da 18,60 a 22 euro; - visite di controllo: da 12,90 a 20 euro; - ticket su ricette, con valore della ricetta superiore a 10 euro (non viene toccato nulla per le ricette inferiori a 10 euro, in modo da non penalizzare la competitività del pubblico): reddito 0-36.000 euro: 0; reddito 36.000-70.000 euro: 5 euro; reddito 70.000-100.000 euro: 10 euro; reddito oltre 100.000 euro: 15 euro; - ticket aggiuntivo per TAC e Risonanza magnetica per non esenti con questa gradazione: reddito 0-36.000 euro: 0; reddito 36.000-70.000 euro: 10 euro; reddito 70.000-100.000 euro: 24 euro; reddito oltre 100.000 euro: 34 euro. Libera professione.

E’ previsto un contributo aggiuntivo sulle prestazioni in libera professione (intramoenia), modulato a seconda del valore della prestazione stessa. Prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. Incremento del 20% sulle tariffe. Niente cambia per il Pronto soccorso, per il quale continuerà ad essere applicata la delibera della giunta regionale 534 del 2007, che prevede un ticket di 25 euro per i codici bianchi e azzurri. Secondo i calcoli la manovra dovrebbe portare nelle casse della Regione 65 milioni e mezzo.

Questa la composizione: Libera professione: 17 milioni Farmaceutica: 16,8 milioni Specialistica ticket per reddito: 17,4 milioni Specialistica per RMN e TC: 2,8 milioni Specialistica Adeguamento Nomenclatore tariffario: 8 milioni Adeguamento tariffe prevenzione: 3,5 milioni Totale: 65,5 milioni. In Toscana il nuovo sistema per l’accertamento dell’esenzione dal ticket prenderà il via dal 1° dicembre, dopo una fase di formazione di medici e operatori e di informazione dei cittadini.

E non sarà compito dei medici di famiglia né dei pediatri di libera scelta. Saranno invece le Asl a certificare il diritto all’esenzione del cittadino, che poi dovrà esibire l’attestato al proprio medico. Lo stabilisce una delibera approvata nel corso dell’ultima giunta, su proposta dell’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia. La delibera prevede l’applicazione a regime dal 1° dicembre 2011 su tutto il territorio toscano delle nuove modalità di rilevazione e verifica delle esenzioni dalla partecipazione alla spesa sanitaria per motivi di reddito, previste dal Decreto ministeriale dell’11 dicembre 2009. Cosa cambia dal 1° dicembre.

I cittadini aventi diritto all’esenzione dal ticket per motivi di reddito non potranno più autocertificare il proprio diritto con una firma sulla ricetta al momento dell’erogazione della prestazione, ma dovranno acquisire dalla propria Asl di competenza un certificato nominativo di esenzione, sulla base del quale il medico, all’atto di ogni prescrizione di prestazioni specialistiche ambulatoriali, riporterà sulla ricetta il codice di esenzione indicato sull’attestato. Finora la verifica dell’esenzione era basata sull’autocertificazione resa dal cittadino al momento della fruizione della prestazione.

Secondo il DM dell’11 dicembre 2009, la verifica dell’esenzione dovrà invece avvenire sulla disponibilità dell’elenco dei soggetti esenti, sulla base delle informazioni provenienti da Agenzia entrate e Inps, messa a disposizione da Sogei (la Società generale di informatica del Ministero dell’economia e delle finanze), tramite il sistema della Tessera sanitaria. Il medico ha poi l’obbligo di rilevare il codice di esenzione. Il decreto ministeriale ha tempi differenti di attuazione da parte delle diverse Regioni.

In Toscana, il nuovo sistema andrà a regime dal 1° dicembre prossimo su tutto il territorio regionale. Questo il cronoprogramma: entro agosto, attività informativa e formativa rivolta ai medici e agli operatori amministrativi delle Asl; dal 1° settembre al 30 novembre, campagna informativa ai cittadini ; dal 1° dicembre, attuazione a regime della nuova procedura. Nella fase di transizione, fino alla data del 1° dicembre, i cittadini interessati potranno autocertificare il diritto all’esenzione con la firma sulla ricetta al momento dell’erogazione della prestazione. Queste, lo ricordiamo, le categorie degli aventi diritto all’esenzione: - cittadini di età inferiore a sei anni e superiore a sessantacinque anni, appartenenti ad un nucleo familiare con reddito complessivo non superiore a 36.151,98 euro; - titolari di pensioni sociali e loro familiari a carico; - disoccupati e loro familiari a carico appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico; - titolari di pensioni al minimo di età superiore a sessant’anni e loro familiari a carico, appartenenti ad un nucleo familiare con un reddito complessivo inferiore a 8.263,31 euro, incrementato fino a 11.362,05 euro in presenza del coniuge ed in ragione di ulteriori 516,46 euro per ogni figlio a carico.

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