Consulenze, Verdi chiedono chiarimenti sul Cte di Rignano

Il CTE srl è una accreditata e qualificata struttura residenziale assistenziale per inabili che offre servizi sanitari ed è convenzionata con la Regione Toscana e la ASL 10. Interrogazione dei consiglieri Calò e Verdi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2011 17:00
Consulenze, Verdi chiedono chiarimenti sul Cte di Rignano

Il CTE cooperativa sociale srl è una struttura che offre esperienze di residenzialità e/o sollievo a persone con disabilità e alle loro famiglie sul territorio di Rignano sull'Arno e ha una convenzione in proroga con l'Amministrazione Comunale di Rignano sull'Arno per Villa Lilla (che è il Centro sociale del CTE) in quota sociale. "Specifichiamo che il comune si avvale della struttura per le persone disabili per le quali il servizio sociale ha redatto un progetto che riguarda l'inserimento di 3 unità, di cui una in regime residenziale; due in regime semiresidenziale.

Antico Colle è una società cooperativa agricola srl che è strutturata come una fattoria didattica e si occupa della gestione dei terreni agricoli di proprietà del CTE srl. "Evidenziamo - scrivono i consiglieri Verdi e Calò - che il CTE srl ha avviato le sue attività quando il Sindaco di Rignano sull'Arno era Piero Certosi. Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di riferire se corrisponde a vero che Piero Certosi ha una collaborazione e/o consulenza retribuita con il CTE srl o con il CTE coperativa sociale arl, altresì chiediamo di sapere a quanto corrisponde l'importo della collaborazione e/o consulenza e se l'Amministrazione Comunale di Rignano sull’Arno partecipa corrispondendo somme al CTE srl o al CTE cooperativa sociale arl e a quale titolo". "Altresì chiediamo di sapere se il Presidente della Provincia di Firenze e il partito di maggioranza ritengono opportuna detta collaborazione retribuita, dato il ruolo a suo tempo avuto da Piero Certosi e sopratutto i compensi che il medesimo ha ricevuto nelle numerose cariche pubbliche ricoperte negli anni scorsi per attività inerenti alle suddette strutture. Tale richiesta viene avanzata in relazione ad un problema di opportunità e sensibilità a fronte di una pesante crisi economica e sociale che lascia senza lavoro tantissime persone e che richiederebbe maggiore senso civico e sensibilità sociale da parte di chi ha avuto un ruolo di prestigio nelle istituzioni, smettendo quando si è arrivati alfine dell’espletamento dei mandati politici, di voler per forza continuare a ricavare guadagni dalle attività partecipate".

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