“Caro Renzi...”, Marmugi scrive al sindaco

Non accenna a placarsi la polemica sulle affermazioni del Primo cittadino sui dipendenti pubblici. Il presidente del Quartiere 1 scrive una lettera a Renzi. Le reazioni.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2011 20:07
“Caro Renzi...”, Marmugi scrive al sindaco

Firenze - Ennesimo episodio della 'saga' di Fantozzi in Palazzo Vecchio. Il presidente del Quartiere 1, Stefano Marmugi, scrive al sindaco Renzi, di seguito publichiamo la lettera aperta. "Caro, carissimo sindaco, Leggo attentamente la lettera che hai inviato ai dipendenti comunali dopo le giornalate su "Fantozzi" etc. etc. Prima di tutto lasciami dire che un sindaco non deve e soprattutto non può cadere nella contraddizione di criticare i dipendenti pubblici o suoi collaboratori come tu ami chiamarli.

Lasciami dire che, da parte mia, dopo i goffi e malandati tentativi di una riorganizzazione che a un anno di distanza dalla dichiarazione fatta dai tuoi dirigenti più alti: "i quartieri per noi non esistono più", è soltanto grazie ai dipendenti comunali che noi quartieri esistiamo e contiamo di esistere ancora per molto. Non è una polemica la mia ma una semplice constatazione, visto che proprio i presidenti dei quartieri, con coraggio civico e morale, inascoltati e stufi di subire ciò che alcuni tuoi zelanti, quanto inesperti, dirigenti continuavano a farci, abbiamo preso carta e penna e lo abbiamo scritto anche ai giornali, denunciando ciò che non funzionava.

Pur essendo eletti dai cittadini, abbiamo subito solo perché qualcuno ha interpretato alla lettera ciò che un tuo più che zelante direttore aveva pronunciato "ma voi cosa volete da noi del resto per noi voi quartieri non esistete più". Ecco dove sta la differenza caro Sindaco, non si attaccano le fasce basse, ci si confronta con i vertici perché di vertici stiamo parlando, perché a noi, che ci piaccia o no, sono i cittadini che ci hanno messo al vertice di questa amministrazione. Ma perché anziché vedere e constatare i cappottini dei 10 minuti prima o altre code preventive prima dell'uscita, non si chiamano quei bravi, bravissimi dirigenti per chiedere loro conto del perché succedano questi fenomeni? Oppure verrebbe da pensare malignamente che qualcuno, o perché è parente o perché è in posizione di favore, non si può toccare, magari per scoprire poi che proprio i più "protetti", sono coloro che abusano e perciò niente, non si può e non si deve fare niente.

Ma tant'è, paghino tutti e tutti si prendano l'offesa morale ("Peggio di Fantozzi", la vittima di un sistema) della quale tu, caro Sindaco, ti sei macchiato. Penso che tu sia una grandissima persona. Conosco e apprezzo tantissimo la tua moralità e la tua onestà intellettuale ed è proprio per questo che credo che tu saprai chiedere scusa per una generalizzazione, a mio avviso, assolutamente fuori luogo. Così dimostrerai a tutti la tua vera grandezza Sindaco. Così saprai guadagnarti la disistima del ministro Brunetta che io ritengo ancora più importante, proprio perché di un ministro come questo l'Italia non ne aveva proprio bisogno. Infine voglio esprimere tutta la mia gratitudine ai dipendenti comunali e in particolare a quelli del Q1 perché grazie a loro i 23 eletti del Quartiere possono continuare a svolgere le attività care ai cittadini.

E vorrei ringraziare anche gli oltre novantamila fiorentini che ti hanno e ci hanno permesso di governare la nostra città" Stefano Marmugi Anche l'Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego dice la sua in una nota diffusa in giornata, dove si legge: "Caro Renzi ora ci ha veramente seccato, non c'è giorno in cui non perde l'occasione per offendere, umiliare e calpestare la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici della "sua" Azienda, che poi proprio "sua" non è! Prima il fumo, poi Fantozzi (per altro usato a sproposito e segno della mancanza di letture), poi la marcia indietro con la lettera a tutti i dipendenti.

Ora di nuovo ad apostrofarci di "fannulloni" con il bene placito del suo degno compare Brunetta. E poi questo suo odio viscerale contro i sindacati e contro ogni forma di aggregazione sociale presente. Dice che i sindacati sono lontani dai giovani e allora lei che invece dice di essere vicino a loro, perché ha licenziato 400 precari??? Erano giovani e meno giovani, e tutti lavoravano nella "sua Azienda" tutti collaboravano al buon andamento della stessa. Vorrebbe replicare in Comune l'ambiente e la metodologia di lavoro di Google, ma si rende conto di cosa dice? Nella 'Sua Azienda' è persino razionata la carta non solo quella per scrivere ma anche quella che serve ad altri usi, sono razionati i toner per le stampanti, ragione per cui tante giacciono inutilizzate nei corridoi o come soprammobili negli uffici, ma quel che è più grave sono razionate per non dire eliminate le risorse che servono ad un ente dedicato all'erogazione dei servizi, per erogarli e per dare una benché minima risposta ai bisogni della parte più debole della città.

E' stato ordinato agli uffici di non liquidare le fatture prima di 6-8 e anche 10 mesi dalla loro emissione... e sa bene che coloro che non le incassano poi a loro volta non pagano o pagano in ritardo coloro (e sono migliaia) che lavorano nell'indotto del Comune di Firenze. E allora caro Renzi di quale mondo parla? Sicuramente di un mondo che sta "FUORI"! Abbia un po' di umiltà, in fondo è ancora abbastanza giovane per apprendere e crescere, e forse riuscire anche a fare e dire qualcosa che non sia sempre e comunque offensivo nei confronti di coloro che mandano avanti i servizi di questa città , pur sempre pensando con la propria testa !" E intanto arrivano anche le prime reazioni alla lettera del presidente Marmugi. Comune, Bonifazi (Pd): "Marmugi l'ultima stampella dell'opposizione fiorentina.

Comportamento incomprensibile" . Il capogruppo risponde al presidente del Quartiere 1: "Al di là di ogni sospetto ci siamo accorti che il presidente del Quartiere 1 è l'ultima stampella dell'opposizione fiorentina - ha detto il capogruppo del Pd di Palazzo Vecchio Francesco Bonifazi -. Non si capisce l'utilità di riaprire una polemica già chiusa dalle opportune precisazioni del sindaco con la lettera inviata ai dipendenti e con la quale spiega quello che era emerso da una battuta veloce fatta durante un'intervista.

Nella lettera inviata ai dipendenti il sindaco riconosce la professionalità e la dedizione della stragrande maggioranza dei dipendenti comunali". "Restano invece oscuri - ha concluso Bonifazi - i fini del comportamento di Marmugi come oscuro è il richiamo a presunti protetti, parenti, amici fra i dirigenti comunali. Il suo è un intervento non solo tardivo ma anche offensivo: è curioso cercare di difendere (con ampio ritardo) alcuni dipendenti comunali offendendone apertamente una parte dei medesimi". "Leggiamo con sbigottimento la dichiarazione del presidente del consiglio di Quartiere 1 che riapre la polemica contro il sindaco sui casi di scarsa produttività dei dipendenti pubblici".

E' quanto dichiarano la consigliera comunale del Pd Caterina Biti e il capogruppo del Pd al Q.1 Toni Compagno. "Non vogliamo aggiungere un'altra opinione nel merito, perchè non necessaria e non utile ai fini del dibattito pubblico - continuano i due esponenti del Pd - Siamo invece molto sorpresi del tono livoroso e assolutamente inopportuno di chi si rivolge al sindaco pretendendo scuse (non si capisce a che titolo) e soprattutto ci chiediamo: chi rappresenta Stefano Marmugi entrando a gamba tesa contro il capo dell'amministrazione, peraltro dopo aver condotto per mesi polemiche non chiare nè condivise contro i dirigenti comunali?" E Compagno aggiunge: "Proprio nel momento in cui il gruppo Pd del Q.1 ha cominciato a porre, in maniera seria, la questione di un diverso modo di coordinarsi e di raccordarsi dei quartieri con l'amministrazione centrale, l'uscita del presidente abbassa pericolosamente il livello del dibattito.

Ne dovremo parlare nel Pd e in consiglio di quartiere". "Ho letto la tua ultima intervista dove ancora una volta spari a zero sul sindacato, ancora una volta dici che non abbiamo né proposte, né risposte, ai tanti problemi delle persone. Come fai a parlare in modo spregiativo di qualcosa che non conosci? E’ un esercizio che non serve a niente, ma che fa male a tante persone che come me sono iscritte alla Cgil" è l'ennesimo sfogo rivolto al sindaco da parte questa volta di Gemma Gagliardi della segreteria SPI CGIL "Cosa ne sai di cosa fa il sindacato nei luoghi di lavoro, nella società, tra le persone giovani e meno giovani? Cosa ne sai della mia vita, del perché e dei motivi per cui mi sono iscritta alla Cgil nel ben lontano 1969? La Cgil mi ha insegnato, tra le tante altre cose, che per avere diritti ci sono anche le regole da rispettare, i cosiddetti doveri.

Questo da sempre; e in tutti i contratti di lavoro nazionali, ma anche in quelli aziendali, troverai diritti e doveri" Se sono dei dipendenti che non sanno che hanno dei doveri, se hai dei dipendenti che non fanno il loro dovere puoi semplicemente applicare le sanzioni previste, e mi permetto una domanda…: ma non ci sono dei “dirigenti”? Questi non controllano se al proprio posto di lavoro manca qualcuno? Sono tutti così i tuoi dipendenti? E’ troppo facile sparare nel mucchio. Anche qui non serve a niente.

Tutti colpevoli nessun colpevole. A me non fa piacere sapere che oggi nei sindacati ci sono più iscritti pensionati che giovani lavoratori, ma a differenza di te penso che ci possa essere più di un motivo: ad esempio uno potrebbe essere che, con un lavoro precario – ben noto anche alle pubbliche amministrazioni – quel giovane non si iscrive ad un sindacato, un altro che in questa società ci sono più persone di una certa età, siamo i cosiddetti “diversamenti giovani” che vivono più a lungo, e credimi la cosa non ci dispiace affatto (che viviamo più a lungo) sperando sempre di vivere la vita al meglio e con salute. Questi pensionati hanno pensioni da lavoro (qui a Firenze in prevalenza tra i 700 , 1000 e 1200 euro al mese, lorde), e forse hanno il proprio figlio che purtroppo ha perso il lavoro o il nipote che non lo trova e si “vive, o si campa” con il reddito del pensionato.

Queste persone hanno lavorato durante tutta la loro vita ed hanno contribuito a far crescere questo paese, hanno lottato per i diritti che ora hanno (la propria pensione con gli anni di versamenti all’Inps) e hanno anche contribuito a far crescere culturalmente il paese. Questi pensionati sono orgogliosi di continuare testardamente ad essere iscritti alla CGIL. Con il loro contributo, insieme a quello dei lavoratori, hanno fatto “crescere” il sindacato da Di Vittorio, Lama, Trentin.. ad oggi con Susanna Camusso.

I pensionati di oggi, che ieri hanno lavorato, e che spesso continuano ad aiutare figli e nipoti sono ben coscienti che il mondo del lavoro è cambiato, e magari pensano che non è giusto far ricadere le colpe di una società che pensa solo al profitto individuale/personale, di un governo che non pensa di rilanciare lo sviluppo del nostro paese, sulle loro/nostre spalle; lo slogan che dice “tu giovane non avrai la tua pensione e nessun altro diritto perché qualcuno prima ha avuto tanto” è mortificante, perché magari quel giovane potrebbe essere o un nipote o un figlio di quel pensionato.

Ed anche questo non aiuta a capire e a risolvere niente, ma solo ad avere un conflitto tra il giovane e il meno giovane Vorrei concludere questa lettera, che è già troppo lunga, dicendo, perdona Lui Signore perché non sa quello che dice. Invece la concludo invitandoti in uno dei tanti nostri uffici: vieni a vedere cosa facciamo e perché nonostante ci sia qualcuno che ogni tanto ci vorrebbe far chiudere/sparire, siamo oggi ad avere 105 anni di storia, di passione, di conquiste, anche di sconfitte ma consapevoli che per cambiare questa società vogliamo sempre più rappresentare i deboli, gli ultimi, chi ha più bisogno, lavoratori e pensionati.

Vieni a trovarci sarai accolto bene".

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