Brunetta elogia Renzi, a caccia dei 'Fantozzi' che non ci stanno e rilanciano

La saga di ''Fantozzi'' prosegue in Palazzo Vecchio, dopo l'elogio di Brunetta al Sindaco Renzi: "Ce ne fossero come lui". I dipendenti, già pronti alla battaglia per i mancati incontri con il 'principale', iniziano a rispondere alle accuse.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2011 14:14
Brunetta elogia Renzi, a caccia dei 'Fantozzi' che non ci stanno e rilanciano

Matteo Renzi tuona sui dipendenti comunali equiparandoli a Fantozzi (una classe sociale da cineteca anni '80, svogliata, assenteista, con il cartellino in mano e tanta voglia di finire il turno), poi il giorno dopo corregge il tiro e chiede "a quelli bravi di aiutare ad isolare quelli cattivi"... Poi però la battuta sul Villaggio/Fantozzi piace, anche al Ministro Brunetta che lo elogia. A questo punto non ci sono più freni inibitori: con l'appoggio del Governo torna nuovamente ad attaccare i suoi dipendenti da un'emittente radiofonica nazionale, annunciando nuove iniziative.

Intanto i sindacati attendono un incontro e dopo le conferenze dei giorni scorsi sono più che mai pronti allo scontro a suon di scioperi. "Tozzi... Fan" recitava una scena della nota saga, perché in brevi frangenti il dipendente era capace di rispondere alle accuse della dirigenza e dai gridi di battaglia emergeva un orgoglio mai realmente sopito. Perdeva sempre il ragioniere, a qualsiasi gioco giocasse. Ma il personaggio è sempre stato fondamentalmente un vincente capace di quella soddisfazione che arriva dalla sana ed autoironica, umiltà.

"Non bastava Brunetta a gettare fango sui dipendenti pubblici, adesso anche il Sindaco "Silvietto" Renzi mette della sua pur di apparire e di essere visibile costantemente, non solo agli occhi dei fiorentini, ma anche agli occhi dell'intera cittadinanza Italiana, spara sulla croce rossa con tutta la sua prosopopea e arroganza, sui suoi dipendenti, mettendoli alla berlina e sulla pubblica piazza, quei dipendenti che mandano avanti ogni genere di servizio con volontà e dedizione, con mancanza di mezzi e di risorse, e non perché sono ben pagati per farlo, ma perché quei dipendenti sono prima di tutto persone con una dignità da far rispettare" così racconta Susanna De Carli - addetto Amministrativo - dipendente comunale dal 1980 il cui sfogo mediatico è stato raccolto dall'Unione Sindacale di Base. "Coloro che non vogliono pagare straordinari, coloro che non vogliono conteggiare le decine di minuti in più che i dipendenti lavorano.

Caffè? Ebbene sì. Questi dipendenti nell'arco delle (quando 6h, quando 9h) hanno anche l'abitudine di prendersi il caffè, qualcuno esce e quei minuti persi, li restituisce all'Amministrazione prolungando il proprio orario di lavoro, qualcun altro lo prende alle famose "macchinette interne" senza restituire i minuti, ma contribuendo, con questo, ad incentivare le già vuote casse comunali, visto che le "macchinette interne" sono distribuite in ogni locale comunale, grazie ad appalti, quindi se ne deduce che un largo utilizzo serva ad incrementare i profitti". "E poi ci scrive.

Ci scrive iniziando la sua mail "cari colleghi!", ma chi vuole prendere in giro? Mi sembra un film già visto e riletto, come quando al suo insediamento ci scrisse a tutti quanti, e noi con grande meraviglia di tale gesto, ci ricaricammo di tanto orgoglio e gli offrimmo la nostra collaborazione incondizionata. Poveri illusi ideologisti. Da quel giorno ne sono succeduti altri, ma ogni giorno che passava ci accorgevamo di essere stati usati per i suoi scoop pubblicitari, per apparire". "Poi come ogni grande opportunista, ha iniziato a girare dove girava il vento, e il vento "Brunetta" soffiava più forte e più imperioso sugli altri venti, e chi se ne frega se "Brunetta" fa parte della parte opposta? L'importante è apparire, fare in modo che il proprio nome non venga dimenticato.

Quindi si riparte con i "Fantozzi" di turno. Mi chiedo quale sia la sua prossima mossa scoop. Forse qualche licenziamento? Tanto per creare un precedente che farà senz'altro notizia?" "Forse sarà proprio il mio? Bè! Male che vada, vivrò di sussistenza, considerando che la nuova finanziaria ha reso il mio stipendio equivalente ad una quota di disoccupazione. E poi? Staremo a vedere. Quelle Banche che questo Governo finanzia e aiuta con i nostri soldi, non potranno prendermi niente, perché oltre allo stipendio non ho niente" così conclude la dipendente comunale.

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