La televisione del futuro secondo Massimo Sandrelli

Veterano del giornalismo TV racconta la scatola magica vista dall’interno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 luglio 2011 14:46
La televisione del futuro secondo Massimo Sandrelli

Firenze, 19 luglio 2011– Che fine farà la televisione? Mentre si parla sempre di più di rivoluzione digitale e di switch off, di Internet e di TV interattiva, sono in molti a chiedersi in che modo cambierà la vecchia scatola magica. E se i sociologi e gli esperti dei media fanno a gara a disegnare scenari futuribili, sono forse i veri addetti ai lavori a darci le indicazioni più concrete. Come il giornalista Massimo Sandrelli, che del piccolo schermo è ormai un veterano: già responsabile della programmazione sportiva di Retequattro ai tempi della gestione Mondadori, ha lavorato poi per la Rai e per numerose emittenti toscane, tra cui Canale 10 che ha diretto dal 1994 al 1998.

Oggi Sandrelli ha deciso di raccontare il mondo della televisione “dall’interno”, e di spiegarne meccanismi ed evoluzioni (sia quelle recenti, sia quelle in arrivo) nel libro L’avvento del digitale e la televisione al futuro (Mauro Pagliai Editore, pp. 152, euro 10) da oggi in libreria. La televisione è il mezzo di comunicazione di massa più importante, quello che garantisce una penetrazione territoriale e sociale di maggior rilievo. Per questo lo scontro per i canali del piccolo schermo è così acceso: e non soltanto quello tra i grandi network, ma anche tra le aziende che investono in pubblicità, tra gli inventori delle tecnologie che cercano di imporle, e tra le forze politiche e sociali che vogliono regolamentare il mezzo, o cercare di sfruttarlo a proprio vantaggio.

Sandrelli ricorda con lucidità le sfide del passato e conosce quelle del futuro, riuscendo così a spiegare in modo dettagliato e con linguaggio accessibile a tutti i cambiamenti di grande portata che stanno trasformando radicalmente la TV in questi anni. Un storia e una fenomenologia del mezzo, dunque, dove l’analisi non si ferma al giorno d’oggi ma arriva oltre, fino agli scenari possibili. E l’esperienza dell’autore emerge in particolare modo nella trattazione del caso concreto dell’emittente regionale RTV38, dove ha lavorato per dieci anni.

Il risultato è una lettura formativa e appassionante: bastano poche pagine per sentirsi, per una volta, dall’altra parte dello schermo. Gherardo Del Lungo

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