Quadra s.r.l.: da autocarrozzeria a edificio ASL

Le indagini sull’operato della Quadra si sono concluse con un rinvio a giudizio per 22 persone che dovranno rispondere di accuse pesanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2011 14:33
Quadra s.r.l.: da autocarrozzeria a edificio ASL

All’ex Panificio Militare molti cittadini e comitati si sono battuti contro la frenetica attività della società immobiliare Quadra che faceva demolizioni di capannoni e vecchie fabbriche, che ricostruiva in poco tempo complessi residenziali, indipendentemente dalle distanze con gil edifici preesistenti, dell’eventuale presenza di spazi verdi e di tutte quelle regole che un comune cittadino è obbligato a rispettare anche se vuole solamente modificare una porta. Sulla base di quanto riportato dalla stampa locale, la Procura avrebbe rilevato irregolarità diffuse e non notate da chi doveva controllare. Chi, sapendo queste cose, si azzarderebbe a comprare un immobile oggetto delle vicende giudiziarie conseguenti? La ASL di Firenze ha acquistato un edificio, ancora in costruzione, al n.

27 di Via del Ponte di Mezzo, in una corte interna in cui sono stati tirati su due fabbricati dall’abbattimento di precedenti capannoni. Eppure i progetti iniziali sono stati sequestrati dalla magistratura. L’ASL invece ha acquistato l’edificio per 4 milioni di euro. "La struttura dovrebbe accogliere alcuni pazienti ex psichiatrici trasferiti da San Salvi -intervengono dal Comitato San Salvi Chi Può- ma il luogo appare inidoneo anche al più elementare senso comune: un cortile interno sovraccarico di costruzioni, circondato da alti palazzi, dall’accesso così stretto che i Vigili del fuoco non potrebbero entrare con i loro mezzi in caso di pericolo.

Senza parlare dell’Autocarrozzeria ancora in piena attività. Come ha fatto l’ASL a definire congruo il prezzo e soprattutto il luogo tenendo conto delle severe e cogenti prescrizioni previste per una residenza sanitaria? Non c’era nessun’altra possibilità? Oppure, quando si spendono i soldi pubblici non si fanno quelle opportune valutazioni che contraddistinguono una gestione oculata e realmente attenta al bene pubblico? Soprattutto poi se i bilanci sono già in rosso e per ripianarli non si pensa ad altra soluzione che a quella ancor più rovinosa di vendere gli immobili di proprietà come quelli del Parco di San Salvi.

Infine, l’amministrazione comunale, il sindaco Renzi pensa proprio di assecondare gli incauti progetti dell’ASL? Ricordiamo che è proprio al comune che spetta il controllo della regolarità delle pratiche edilizie e la definizione, nel rispetto degli interessi della collettività, delle destinazioni d’uso degli immobili".

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