Lavoratori del Maggio presentano esposto in Procura

Fanno i conti sul deficit del Teatro ed accusano la sovrintendente di tagliare le spese minori e più utili anziché gli stipendi esosi dei dirigenti. Promettono battaglia ed intanto presentano esposto in Procura per la tournee in Giappone

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 luglio 2011 10:32
Lavoratori del Maggio presentano esposto in Procura

"Anche se il nostro Maggio ha fatto a meno del vostro coraggio" cantava Faber, ma quei giorni in Giappone sono finiti davanti agli occhi del mondo e nella tragedia ha fatto eco l'avventura vissuta dall'orchestra del Maggio fiorentino. Nessuno doveva rientrare, sarebbe stato "Abbandono del posto di lavoro" questo arrivava dall'oriente sui pc, sui cellulari dei familiari rimasti in Italia e preoccupati per le radiazioni che aumentavano. "Nulla di cui preoccuparsi dicevano il Governo ed anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi in costante contatto con la sovrintendente Francesca Colombo. Però la rabbia montava, la situazione diventava insostenibile, i dipendenti dell'istituzione fiorentina erano costretti a restare chiusi in albergo in una zona che mano a mano si spopolava. Renzi iniziò a parlare di rientro forzato e di un areo pronto da giorni a ripartire ma mancava il nulla osta della Farnesina "Appena il Ministro Frattini ci fa sapere qualcosa noi partiamo".

Al rientro i primi controlli e l'esito di quelle radiazioni rimaste attaccate addosso agli orchestrali, così come il ricordo di quei giorni ed il trauma psicologico subito mentre il mondo prendeva le distanze da una zona d'ombra che andava allargandosi in modo preoccupante, la zona stessa che loro, i nostri, non potevano abbandonare. Oggi quei dipendenti in perenne crisi e deficit di Bilancio, presentano un esposto in Procura affinché venga fatta chiarezza sulle responsabilità. Ma il problema del Maggio è anche il buco nel Bilancio che a detta dei sindacati, Cgil, Cisl e Uil riuniti, non si cura tagliando i precari o riducendo i contratti a termine, specie se vi sono stipendi di dirigenti e consulenti da "80 mila euro annui".

Francesca Colombo, non è mai andata a genio a molti ed il suo stipendio è stato preso di mira dai sindacalisti più accorti già in tempi non sospetti. Gioco forza che adesso con la previsione di grandi ridimensionamenti si torni a guardare al libro paga, sottolineando con un bel pennarello rosso quelli che secondo i dipendenti sono 'i veri sprechi amministrativi'. Ridimensionamenti che non riguarderebbero solo gli stipendi, i contratti, le unità operative definite come "superflue" ma anche il programma annuale con la prospettiva di vedere ridotto l'arco di azione del Teatro e senza dimenticare le parole schiette della soprintendente che non si è mai tirata indietro dal dire che "tutto deve essere valutato". Adesso la parola passa alla Procura, ma è certo che una situazione così tesa non giova ad una Istituzione artistica che presenta e rappresenta Firenze nel mondo. Dopo il voto di astensione della Provincia nel Cda, Rifondazione chiede al Presidente Barducci e a Primicerio di illustrare in Consiglio la gestione della Fondazione e "la manovra di risanamento classista, antisociale e giocata sulla pelle dei lavoratori.

Qualcuno si abbassi lo stipendio" Il capogruppo di Rifondazione comunista in Consiglio provinciale rileva che sul bilancio 2010 il Cda della Fondazione si è spaccato e il rappresentante della Provincia di Firenze si è astenuto per non avallare di fatto l’operato del Soprintendente. "Si tratta di un pronunciamento importante - osserva Calò - di fronte ad una gestione irresponsabile della Fondazione e a una manovra di risanamento del crac classista e antisociale. Anzi, qualcuno dovrebbe spiegarci perché la Sovrintendente Colombo è titolare di un'onerosa parcella (con un aumento per l'incarico di 50 mila euro, per giungere a 200 mila) a fronte di una supervisione di così basso profilo".

Rifondazione comunista ha chiesto al Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci e al rappresentante della Provincia nel CdA, Prof. Mario Primicerio, di riferire immediatamente in Consiglio Provinciale sulla gestione del Maggio, che Calò ripercorre nella sua seguente ricostruzione. Il Cda si spacca con quattro voti a favore e due astensioni. Tra quelli che non avallano l’operato del Sovrintendente c’è il rappresentante della Provincia di Firenze.

La Dott.ssa Colombo, "uscita male dal voto nel Cda, rende noto il piano di risanamento della Fondazione per azzerare i debiti: è incentrato sui tagli dei salari, degli organici, dei contratti a termine, degli integrativi, di alcuni reparti e la riduzione dell’attività del teatro a soli 3 mesi l’anno. Una vera e propria rapina fatta sulla pelle dei lavoratori e del valore lavoro". In attesa che le parti si incontrino vengono resi noti i numeri e gli stipendi: sono 496 i lavoratori del Maggio, 390 con contratto a tempo indeterminato mentre 106 sono lavoratori con contratto a termine.

"E la Sovrintendente - ironizza Calò - percepisce uno stipendio di 200.000 euro 50.000 euro in più del suo predecessore!". Intanto il Ministero dei Beni Culturali, a fronte dei 27 milioni di deficit, sta valutando se attivare il commissariamento del Maggio Musicale. "Da tempo - spiega ancora Calò - abbiamo espresso il nostro giudizio sull’operato della Fondazione da parte dell’attuale Cda e soprattutto sulle modalità di gestione improntate su decisionismo e autoritarismo. Un mix micidiale che non giova alla sopravvivenza del Maggio Musicale".

Già evidenziato, inoltre, che "il programma di rientro vantato da Colombo/Fresco e soci del Cda si basa unicamente sulla riduzione dei salari e dei diritti contrattuali acquisiti, per coprire le manifeste incapacità di gestione direzionali della Fondazione. Una manovra inaccettabile". Pertanto, a fronte di quello che è successo ultimamente nel Cda, "crediamo opportuno che il Consiglio provinciale venga informato sui fatti dal Presidente della provincia di Firenze e dal rappresentante nostro nel Cda.

E' un atto dovuto. Denunciamo ancora una volta che nessuno dei documenti richiesti dalle Commissioni Consiliari provinciali al Sovrintendente e al rappresentante della Provincia nel Cda è a tutt’oggi pervenuto all’Ente Provincia. Una dimenticanza che fa il paio con la maleducazione, per non parlare del dovere istituzionale, e una scarsa trasparenza inaccettabili". Il gruppo Sel della Provincia di Firenze, con il consigliere Riccardo Lazzerini, "riteniamo la strada intrapresa dall'attuale Sovrintendenza foriera di superficialità: troppo facile addivenire a soluzioni tipiche da 'tagliatori di teste', facendo passare una inevitabile ristrutturazione che prevede l'esclusione degli stagionali come panacea per la risoluzione dei bilanci".

Il gruppo Sel della Provincia si aspetta "soluzioni all'altezza dei corrispettivi economici percepiti dalla Sovrintendente Dott.ssa Colombo e non facili soluzioni che per altro vedono la deficitaria prospettiva della radiazione di alcuni reparti come il cantiere di scenografia".

Notizie correlate
In evidenza