Cinema: internet e le sale destinati a convivere

Ma servono regole per Borg (Universal), Letta (Medusa) e Protti (Agis).

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2011 15:09
Cinema: internet e le sale destinati a convivere

Internet non cancellerà la sala cinematografica. Anzi i due mezzi sono destinati a convivere a lungo. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni dei rappresentanti dell’industria del cinema che hanno partecipato ad un incontro, a Roma, all’Agis, sul processo di digitalizzazione nel cinema, dopo la radicale trasformazione dell'industria musicale. L’incontro ha preso spunto dall’ e-book Blowin’n in the web – L’industria della musica alla prova del web, di Giandomenico Celata, dell’Università Sapienza di Roma. Proprio Celata ha aperto il confronto, svoltosi il 10 maggio, sottolineando che quanto accade nella musica anticipa il futuro anche degli altri prodotti culturali, e sostenendo che il file sharing su internet va visto come opportunità e non come pericolo.

Per Celata, infatti, il 75% di chi scarica dalla rete è indotto all’acquisto di altri prodotti e il film in sala continuerà a rappresentare un evento spettacolare e sociale difficilmente sostituibile. Più radicale Ernesto Assante, giornalista di Repubblica, che preconizza una rapida fine di tutti i supporti oggi conosciuti, dischi, giornali, libri, film, a vantaggio della distribuzione in rete. Di avviso diverso il fronte cinematografico, rappresentato dai responsabili di Universal e Medusa, Richard Borg e Giampaolo Letta, e da Paolo Protti, presidente Agis. Borg ha negato che la pirateria sia un vettore di promozione, precisando che l’industria cinematografica statunitense ha deciso di non utilizzare internet per promuovere film, data l’incontrollabilità della rete.

Per Borg, inoltre, l’interesse dei distributori verso le sale cinematografiche resta primario. Anche Giampaolo Letta non è propenso a credere che gli attuali supporti cederanno presto il campo alla rete. Anzi, sostiene che le sale e Internet convivranno a lungo. Ma ha anche evidenziato la necessità di governare la transizione tecnologica, evitando che Internet si trasformi in una minaccia, come è accaduto per l’industria musicale. A tale fine, è utile studiare una distribuzione legale di film attraverso la rete, come elemento di freno alla pirateria che provoca ogni anno solo in Italia 500 milioni di danni all’industria dell’audiovisivo.

La lotta alla pirateria è stata anche al centro dell’intervento di Paolo Protti, il quale ha negato che la difesa della sala cinematografica possa essere considerata una battaglia di retroguardia e ha condiviso invece l’idea di un accesso legale e controllato al prodotto tramite Internet: il rispetto della legalità, ha insistito Protti, è la condizione essenziale per l’equilibrato sviluppo dell’industria dei contenuti, così come di tutto il sistema distributivo. Più informazioni e altre notizie sul sito www.giornaledellospettacolo.it.

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