Mihajlovic: ''Io voglio una squadra che non si accontenta mai''

Società e tecnico hanno le idee chiare sul futuro, è quanto dichiara Mihajlovic presentando il match di Milano a campionato già assegnato ai rossoneri. L'ultima occasione di affrontare una grande, ex squadra del tecnico e 'desiderio' ambizioso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 maggio 2011 23:23
Mihajlovic: ''Io voglio una squadra che non si accontenta mai''

Le parole di Sinisa Mihajlovic dalla sala stampa dello Stadio Artemio Franchi alla vigilia di Fiorentina - Inter sono quelle di un allenatore che aveva già capito tutto ed aspettava solo i fatti per confermare all'ambiente il suo lavoro. Infortuni dichiarati e fastidiosi 'dolori' che hanno debilitato l'intero gruppo, non fanno notizia, oppure sì, gli alluci di Cerci, non quanto la caviglia di Montolivo o il ginocchio di Frey, per non parlare di Jovetic o dello sfortunato Santana che continua a restare fuori nel momento di massima resa.

E' andata davvero così? Secondo i giocatori che si sono stretti al mister e ne parlano come di un fratello maggiore è proprio così, e lo è anche per la Società che ne ha dato conferma per il prossimo anno. Il quasi allenatore titolare dell'Internazionale parla così della sfida di San Siro, ultima con una grande: "Ho grande fiducia nei miei ragazzi, stiamo crescendo ed adesso finalmente stiamo bene fisicamente e mentalmente. Giocare a Milano è sempre difficile, ma scendere in campo contro le grandi squadre è stimolante".

C'è stata l'ipotesi di allenare l'Inter in passato? "A chi non farebbe piacere? Se un allenatore è giovane ed ambizioso.. la mia squadra adesso però è la Fiorentina". Soddisfatto da Mutu? "Ha avuto tantissimi problemi. Si è messo sempre a disposizione. Conoscendo le sue qualità mi aspettavo di più". Il suo futuro? "Per me il futuro adesso è la partita contro l'Inter". Cosa chiede al suo gruppo per la trasferta di Milano? "Atteggiamento giusto. Voglio vedere una squadra che non si accontenta mai per giocarcela alla pari.

Troppo spesso ci siamo accontentati ed abbiamo perso, ci siamo accontentati del pareggio perché magari l'avversaria era forte allora il pareggio ci poteva stare e questo non deve accadere, perché così perdi". Rammarico sulla stagione? "Non aver recuperato i giocatori prima. Peccato". Squadra da rifondare? "Io e la Società abbiamo le idee molto chiare. Adesso però pensiamo al finale di campionato". Javier Zanetti? "Bravissima persona dal fisico di acciaio. Javier ha fatto grande questa Inter".

Ljajic e Babacar? "Devono ancora migliorare tanto, su loro conto molto". Cosa è mancato quest'anno all'Inter? "Non ha avuto a disposizione la rosa al completo". "Io rispondo a tutte le domande" ricorda spesso il tecnico serbo e non si sottrae neppure a quella riguardante la morte di Osama Bin Laden, rivolta sì ad un allenatore di calcio, ma che spesso ha sottolineato il suo passato personale vissuto in una terra posta sotto assedio, provando sulla propria pelle la drammaticità della guerra: "L'operazione militare che ha portato alla morte di Bin Laden? L'ho vista come l'hanno vista altri nella foto pubblicata dal Corriere della Sera, in quella foto c'è qualcuno che sembra addirittura sorridere, ma ci sono soprattutto gli occhi di Hillary Clinton, e quegli occhi di terrore dicono tutto, la sua espressione dice tutto.

Non mi piace gioire sulla morte di qualcuno, è una cosa che mi fa schifo. Gli americani hanno bombardato il mio Paese, ma se muore uno di loro mica esulto". Violachannel.tv:

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