Impianti fotovoltaici, Salvadori: una legge vieterà di rovinare il paesaggio

L’assessore regionale ha risposto a un’interrogazione che riguardava gli impianti autorizzati nel comune di San Miniato (Pi), presentata dai consiglieri del gruppo Idv.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 marzo 2011 20:22
Impianti fotovoltaici, Salvadori: una legge vieterà di rovinare il paesaggio

Firenze– Per l’installazione di impianti solari fotovoltaici l’autorizzazione è competenza delle Province, che operano in totale autonomia. E in mancanza di una disposizione nazionale o regionale rivolta a disciplinare le situazioni di cumulo degli impianti, la Provincia non è detto che disponga di elementi certi per intervenire. Questa la risposta data dall’assessore all’Agricoltura e sviluppo rurale Gianni Salvadori all’interrogazione “in merito agli interventi autorizzati dalla Provincia di Pisa nel Comune di S.

Miniato ed ai molteplici interventi autorizzati ed in fase di autorizzazione in molte province della Toscana per impianti di pannelli fotovoltaici su vasti terreni e per considerevoli potenze in megawatt”, presentata dai consiglieri del gruppo Idv Marta Gazzarri, Giuliano Fedeli, Marco Manneschi, Maria Luisa Chincarini e Rudi Russo. Nell’interrogazione, i consiglieri chiedevano tra l’altro di conoscere “le valutazioni compiute in merito alla situazione che si sta creando in Toscana a partire dalle autorizzazioni approvate dalla Provincia di Pisa nel territorio del Comune di S.

Miniato”, dove sono state approvate numerose autorizzazioni per impianti di pannelli fotovoltaici “creando, di fatto, la centrale fotovoltaica più grande d’Italia”. Salvadori ha ricordato che il Consiglio regionale ha in discussione una proposta di legge che potrà dare risposta a molti problemi, perché ha come obiettivo l’individuazione delle zone in cui sarà vietata l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, per tutelare il paesaggio rurale e l’agricoltura. E ha inoltre riportato le informazioni inviate dalla Provincia di Pisa, secondo cui la procedura di autorizzazione è stata sempre trasparente e gli impianti non sono stati sottoposti a verifica di impatto ambientale in quanto ciascuno di potenza inferiore a 1 Mw.

“Siamo preoccupati per l’estensione che questi impianti hanno raggiunto in certe zone della Toscana, estensione devastante per il paesaggio” ha commentato Marta Gazzarri. E ha proseguito: “La proposta di legge regionale sanerà gli eccessi, ci dispiace che questa proposta non sia già oggi in approvazione qui in Consiglio e mi auguro che lo sia il più presto possibile”. “La Regione Toscana non può lavarsi le mani della questione degli impianti fotovoltaici di San Miniato in attesa dell'approvazione di una proposta di legge.

E' gravissimo ciò che rischia di accadere nel Comune della provincia di Pisa: se andassero in porto le autorizzazioni richieste da alcune società per la realizzazione di decine di impianti fotovoltaici, il panorama di quella zona, di grande pregio paesaggistico, culturale e economico, cambierebbe definitivamente, obbligando cittadini e turisti di San Miniato ad affacciarsi su un immenso campo di accumulatori. E' vero che sono impianti da meno di un 1 Mw, quindi non necessitano di verifica di impatto ambientale, ma proprio l'alta concentrazione di impianti di queste dimensioni ci sembra un furbesco modo studiato da alcuni privati per aggirare l'ostacolo.

L'assessore regionale Salvadori non può lavarsene le mani: se le autorizzazioni vanno in porto, creerebbero un danno irreversibile e la futura legge regionale, che di fatto riconosce la necessità di tutelare il paesaggio da questi impianti ad alto impatto, non potrà avere effetto retroattivo. La Regione si attivi immediatamente presso la Provincia di Pisa e il Comune di San Miniato per impedire l'approvazione di questo scempio paesaggistico. Tanto più che proprio l'amministrazione samminiatese ha delle regole molto rigide sulla tutela del paesaggio, tanto da aver più volte non approvato la realizzazione di piccoli impianti fotovoltaici di autoproduzione domestica di energia elettrica da mettere sui tetti e pone vincoli ferrei sulla ristrutturazione edile con criteri rigidissimi che proibiscono ogni aumento di volume e la minima alterazione delle caratteristiche originarie.

Il nostro auspicio è che la Regione non si limiti a osservare, ma diventi parte attiva nella tutela del territorio prima che sia troppo tardi”.

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