Al Puccini ''Il mare'' di Paolo Poli

Al Teatro Puccini dal 23 novembre al 5 dicembre in scena Paolo Poli in una rilettura dei racconti di Anna Maria Ortese.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2010 19:58
Al Puccini ''Il mare'' di Paolo Poli

Torna al Teatro Puccini lo stile unico di Paolo Poli, il suo garbato istrionismo,e la sua pungente ironia che l'anno scorso ci ha regalato un'intelligente rilettura dei Sillabari di Goffredo Parise. Adesso il viaggio dell'attore fiorentino è una rilettura dei racconti di Anna Maria Ortese composti nel lungo arco di tempo che va dagli anni Trenta ai settanta. I racconti della scrittrice dipingono una realtà tragica come attraverso un sogno. Storie quasi senza storia, sono state spesso paragonate al fantastico viaggio dantesco nell'aldilà, rievocano la teatrale tenerezza del Tasso, la cinematografica leggerezza dell'Ariosto.

“Il mare” è un omaggio a una delle più grandi scrittrici italiane del XX secolo, che ha vissuto un periodo sofferto di emarginazione a causa delle sue posizioni critiche nei confronti del mondo intellettuale e culturale dell'epoca. "Ho scelto e sceneggiato sei piccoli racconti,- ha dichiarato Paolo Poli in una recente intervista al quotidiano “la Stampa”- fra quelli usciti sulle riviste letterarie fra gli anni Trenta e gli anni Settanta, perché mi pareva così strana e fantastica: la Ortese descrive una realtà tragica ma attraverso il sogno, una Blixen o una Yourcenar italiana, una donna importante in un mondo di uomini, in un periodo in cui Mussolini diceva alle donne: andate a casa a fare la calza.

I vari raccontini sono alternati alle canzonette dell’epoca...” Nello spettacolo appaiono figure e figurine di una italietta arrancante nella storia dove le canzonette fanno la parte del leone. Accanto a Paolo Poli gli attori che da sempre lo accompagnano in un tipo di teatro personalissimo, quali Mauro Barbiero, Fabrizio Casagrande, Alberto Gamberini e Giovanni Siniscalco Le scene sono del grande Luzzati ed enfatizzano la pittura novecentesca. I costumi sono di Calì e le musiche di Perrottin. Insomma una nuova produzione della premiata ditta Sorrisi e Veleni che si annuncia godibilissima. di Alessandro Lazzeri

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