Se sventrano la città perché non impiegare meglio il miliardo?

Lo afferma il sindaco di Firenze Matteo Renzi, in un post su Facebook, a proposito del progetto per il nodo Tav. Crescono le preoccupazioni dopo l'apertura della voragine a Bologna. Dal 2011 ben 115 treni AV a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 novembre 2010 18:47
Se sventrano la città perché non impiegare meglio il miliardo?

''Se davvero - afferma Renzi in un post su Facebook- negli accordi tra Regione e FS i treni che serviranno i cittadini di Firenze e Provincia saranno piu' o meno gli stessi di oggi'', il sindaco ''si domanda perche' bruciare un miliardo di euro per un tunnel totalmente inutile. Che fine ha fatto la metro di superficie promessa?''. “Sorprendente è stato scoprire stamani durante la visione del progetto esecutivo del Passante e Stazione AV che la copia che ad ottobre RFI ha consegnato al Comune di Firenze era completamente, sia nel formato cartaceo che in quello informatico, in bianco e nero ! – afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi.

“Molti file per essere comprensibili e decifrabili devono essere per forza a colori essendo composti da stati sovrapposti o da diverse tipologie di classificazione: ancora oggi, il Comune non è nelle condizioni di verificare e controllare gran parte del progetto. Solo grazie alle richieste degli uffici del Comune, che si sono trovati in questa non facile situazione, è stato possibile avere, dopo oltre un mese dalla consegna iniziale, alcuni file delle tavole a colori.” “RFI forse ha cercato di risparmiare su questi aspetti ? E’ davvero difficile motivare la consegna di elaborati illeggibili e indecifrabili, per un progetto così importante per Firenze, dove la trasparenza e la informazione devono essere alla base di ogni azione.

Ma nella visione degli elaborati altre problematiche si sono evidenziate, per esempio alcune tavole negli elaborati cartacei sono parziali e alcune invece in alcuni al posto delle parole composte dalle lettere dell’alfabeto vengono riportati quadratini e simboli, evidente segnale che la stampa non ha funzionato oppure in altri casi i nomi delle tavole riportate nell’indice non coincidono con il reale ordine delle tavole, assai grave se si considera che gli elaborati sono 2922.” “Questi dovrebbero essere gli elaborati su cui gli uffici del Comune e il Consiglio Comunale possono controllare quello che avviene sul proprio territorio e su cui i cittadini possono informarsi: sicuramente in questa maniera non si permette né all’uno né all’altro soggetto di svolgere le proprie funzioni.

Questo è un vero e proprio oltraggio di RFI nei confronti del Comune di Firenze e dei fiorentini, che non può che essere denunciato e stigmatizzato.” “Ci chiediamo allora quale sia il progetto che è stato consegnato all’Osservatorio Ambientale sul nodo di Firenze e su cui si è dato il via libera alla cantierizzazione, RFI non avrà consegnato anche a loro una copia in bianco e nero ? Chiederemo all’Amministrazione Comunale quale sia il proprio atteggiamento e come mai il Sindaco non ha sollevato questo evidentissimo problema materiale nella decifrazione dei progetti nelle sedi di confronto con RFI.” “Crediamo che sia indispensabile che RFI consegni immediatamente le stampe degli elaborati e i relativi file a colori, così che ognuno sia messo nelle condizioni di svolgere i propri ruoli.

– conclude Grassi – Se questo è l’atteggiamento con cui RFI intende sia costringere Firenze a sostenere il tunnel sotterraneo e la stazione Foster, che a svolgere i lavori e affrontare i prossimi anni di cantierizzazione le preoccupazioni e la contrarietà dei cittadini a questo progetto continuano giustamente ad aumentare e con loro anche la nostra avversione al progetto.” "Sono attualmente 95 i treni AV Frecciarossa e Frecciargento che si fermano e/o passano da Firenze ogni giorno -afferma la capogruppo della lista di cittadinanza perUnaltracittà De Zordo- Da settembre prossimo si devono aggiungere i 20 treni Italo di Montezemolo/Della Valle.

Dunque ben 115 treni AV intaseranno di fatto per una decina di anni (almeno) la linea di Firenze e la stazione di S.M. Novella dove è previsto che fermino quasi tutti. A parte la domanda lecita su chi riempirà i 115 treni giornalieri AV, chi sostiene ancora che il tunnel sotto Firenze va realizzato per lasciare spazio ai treni per i pendolari in superficie, ci deve spiegare come se la caveranno i suddetti pendolari per i 10 anni (almeno) prima dell'entrata in funzione di tunnel e stazione. Perché tanto dureranno, se va bene, i lavori del sottoattraversamento e quindi la convivenza con treni AV oltre che coi treni merci che porteranno via i 3 milioni di m3 previsti di terre di scavo.

I pendolari in realtà sono penalizzati due volte dal complesso, dannoso e costoso passaggio AV in sotterranea: sia perché con il passaggio in superficie si aggiungerebbero in tempi ragionevoli coppie di binari nei tratti in cui occorrono e quindi i regionali sarebbero meno danneggiati dalla mole di treni AV in circolazione, sia perché si potrebbero destinare le enormi risorse risparmiate al potenziamento delle linee e dei treni regionali che versano oggi in condizioni inaccettabili e che dalle aree limitrofe portano sempre più pendolari a Firenze.

Ci piacerebbe che qualcuno dei sostenitori del sottoattraversamento rispondesse nel merito a queste considerazioni. E non ci ripetesse più, per favore, che il tunnel si fa in nome dei pendolari!" I consiglieri provinciali del Pdl Carla Cavaciocchi e Samuele Baldini, registrata la denuncia da parte dei residenti della zona dei Macelli– via Circondaria, a Firenze, "sui continui episodi di disagio provocato dalle nubi di polvere che si sprigionano dai cantieri aperti per la realizzazione della Tav, e che vanno ad investire anche zone sensibli come quelle in cui si trovano le scuole medie, elementari e materne", hanno chiesto alla Giunta di riferire in Consiglio le notizie che ha in merito l’Amministrazione provinciale; e quali provvedimenti, in accordo eventualmente con la Direzione Lavori, possono essere presi per evitare il ripetersi di questi fatti.

Da non sottovalutare, per Cavaciocchi e Baldini, il disagio che lo stesso cantiere provoca determinando ingorghi di traffico nella zona. “Dopo la voragine di 45 metri quadrati che si è aperta questa notte, intorno alle 4, nel cantiere dell'Alta Velocità di via Carracci, ci interroghiamo su quali siano i motivi per cui quello che sta succedendo a Bologna non potrebbe succedere anche a Firenze” afferma il Consigliere Comunale Tommaso Grassi appresa la notizia : “ Solo la fortuna che il cedimento sia accaduto in un cantiere distante dall’abitato ha escluso che ci fossero conseguenze per le persone e danni alle abitazioni: cosa sarebbe successo se lo smottamento fosse avvenuto sotto un palazzo?.” “Ci sembra che le ‘precauzioni’ adottate da RFI e Nodavia nei progetti dell’Alta Velocità a Bologna riportino dati molto simili a quelli presenti nel progetto della Stazione e del Passante AV di Firenze riguardo alle possibili interferenze dello scavo della talpa con il suolo in superficie.” “per questo presenteremo una interrogazione urgente per conoscere dall’Amministrazione Comunale le differenze che intercorrono tra il progetto di Bologna e quello di Firenze , a garanzia che quello che è successo a Bologna non succeda anche a Firenze.

Dopo che ieri abbiamo sollevato seri dubbi sulla opportunità di aver consegnato da parte di RFI progetti in bianco e nero al Comune, oggi confermiamo i nostri dubbi sui progetti , sullo svolgimento dei lavori, sulla cantierizzazione nei prossimi anni.” “Così si intende costringere Firenze a sopportare i lavori del tunnel sotterraneo e della stazione Foster che confermiamo essere opere inutili, dannose, pericolose e costose. – conclude Grassi – Non si devono poi stupire i sostenitori del progetto fiorentino se le preoccupazioni e la contrarietà dei cittadini a questo progetto continuano giustamente ad aumentare insieme alla nostra, sempre più convinta, avversione al progetto fiorentino.” I consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, in una domanda d'attualità presentata in Consiglio provinciale, avevano segnalato "pesanti ricadute sui cittadini per la realizzazione del nodo fiorentino dell’Alta Velocità".

Sulla questione, ha risposto l’assessore ai Rapporti con il Consiglio Giovanni Di Fede, disegnando sostanzialmente una mappa della situazione sulla base dei nove quesiti posti da Rifondazione sul tema del sottoattraversamento ferroviario di Firenze. Innanzitutto. In alcuni palazzi in Via Reginaldo Giuliani si sarebbero registrati allagamenti di cantine e scantinati. Nello specifico, in realtà, si tratta del solo palazzo sito in via Reginaldo Giuliani n. 210, per il quale sono stati effettuati a luglio alcuni sopralluoghi da parte di Italferr.

Il problema sarebbe stato causato dal funzionamento più frequente del solito di una pompa condominiale sommersa che pesca in un pozzetto al di sotto del piano stradale. Nessun danno all’immobile. Comunque non sembra certo nessun collegamento con la realizzazione dell’Alta Velocità. Col secondo quesito si evidenziava come dal sottopasso ferroviario a Firenze Nuova sgorgassero di continuo fontanelle d’acqua. Il sottopasso pedonale ferroviario in questione ha, effettivamente, subito delle infiltrazioni d’acqua.

Il manufatto è attualmente tenuto sotto controllo da chi sta realizzando l’opera. Contatti con Publiacqua hanno escluso l’esistenza di perdite da parte dell’acquedotto e il sottopasso è considerato comunque fruibile. In questo caso non è da escludere comunque collegamenti con gli attuali lavori, "ma mi preme puntualizzare che tutto ciò è sotto controllo". Il terzo quesito si riferisce ad alcuni pozzi che non hanno più acqua. "Non risultano a noi pervenute - spiega Di Fede - segnalazioni di pozzi seccati, tranne il caso, peraltro, di solo parziale abbassamento della falda segnalata dalla proprietà Alvino in Via Fanfani al n.

49). Ancora. Tre famiglie che abitano al Ponte del Pino, si diceva nella domanda d'attualità, devono lasciare le loro abitazioni per problemi di sicurezza. Attenzione, replica Di Fede. Le tre famiglie che abitano al Ponte del Pino, precisamente in Via del Pratellino n. 19, "dovranno lasciare temporaneamente le loro abitazioni per problemi non legati alla sicurezza, ma per ragioni esclusivamente precauzionali". Nessuna conflittualità con i tre nuclei familiari. Gli accordi sono "di carattere bonario e sono stati già raggiunti.

Il trasferimento temporaneo verrà effettuato in anticipo al primo transito della fresa". Altro quesito. In via Campo d’Arrigo molte famiglie sarebbero disturbate dai rumori di scavo anche di notte. Nelle strade si depositerebbero molte polveri che le rendono insicure. La situazione di Via Campo d’Arrigo "è costantemente monitorata per le componenti ambientali da Arpat e dal Comune di Firenze". Risulta già implementata "la prescrizione dell’Osservatorio ambientale che ha disposto l’installazione di un sistema di monitoraggio con stazioni motorizzate a lettura di infrarossi dedite al controllo delle potenziali subsistenze degli edifici".

Nel cantiere di Firenze-Campo di Marte non vengono effettuate lavorazioni notturne. Da segnalare, infine, che al momento l’Osservatorio non ha approvato alcuna variazione di scenario al progetto ambientale della cantierizzazione approvato lo scorso 5 febbraio 2010. Rifondazione segnalava anche l'aumento delle proteste sull’attendibilità delle verifiche tecniche sullo stato degli edifici. In realtà sarebbero isolate le proteste. In uno solo caso si è registrato il ricorso al Difensore Civico del Comune di Firenze.

I contenuti del ricorso sono stati controdedotti dal proponente con risposte ufficiali. Il 15 settembre scorso si è inoltre tenuto un meeting appositamente dedicato al tema, nel corso del quale Ferrovie Spa ha illustrato ai tecnici comunali le controdeduzioni alle presunte incongruenze evidenziate nel reclamo. Ulteriore chiarimento. I lavori cosiddetti propedeutici starebbero avanzando senza che aspetti fondamentali legati al progetto siano stati adeguatamente approfonditi. I lavori, ha detto Di Fede, stanno procedendo nel rispetto degli scenari descritti nel progetto ambientale della cantierizzazione approvato il 5 febbraio scorso.

Unica variante apportata al progetto, peraltro migliorativa dal punto di vista ambientale, è quella relativa al trasporto dei primi 80 mila metri cubi di terra di scavo - su ferro - a Guasticce anziché a Santa Barbara. Altro quesito: sull’attuale cantierizzazione non sarebbero state date adeguate informazioni alla città e alle Istituzioni. Per quanto riguarda l’informazione alla cittadinanza "è in avvio un piano operativo che sarà concordato nei prossimi giorni con Regione Toscana e tutti gli Enti locali coinvolti".

Prossimo meeting operativo il 10 novembre. Nel frattempo le strutture tecniche del Comune di Firenze eseguono sopralluoghi tecnici mensili su tutte le aree di cantiere, mentre con la stessa cadenza il Comune riceve report di aggiornamento descrittivi degli impatti che le attività di cantiere hanno sul tessuto cittadino e nello specifico sulla viabilità. Riguardo alla comunicazione istituzionale da segnalare le visite sui cantieri già eseguite da Commissione sia comunali sia provinciali, oltrelle audizioni specifiche dedicate al progetto Alta Velocità.

"Sminuire quelle che sono le segnalazioni e gli avvertimenti delle persone che denunciano e lamentano i primi effetti dei lavori propedeutici dell’Alta Velocità - ha replicato Lorenzo Verdi - mi sembra una cosa non corretta. I rischi, come accaduto in Mugello, sono enormi. In Mugello sono state fatte delle valutazioni che poi si sono rivelate del tutto errate e nel corso degli anni e poi della realizzazione dell’opera i vari campanelli d’allarme sono stati sottovalutati. La conseguenza è stata che alla fine i singoli campanelli e le singole avvisaglie si sono tramutate, trasformate in un vero e proprio disastro ambientale.

Noi speriamo chiaramente che ciò non si ripeta a Firenze. Siamo contrari al sottoattraversamento. A Rifredi è stata realizzata una struttura che va a inserirsi come una vera e propria diga che spacca in due la falda acquifera sottostante e questo comporta rischi e pericolosità. Il fatto che comincino a esserci delle infiltrazioni nel sottopasso è indicativo della situazione".

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