Alberto Santana: ''Non cerchiamo alibi''

L'esterno dei viola ha fatto il suo rientro contro il Palermo portando un barlume nel gruppo che brancolava nel buio. Non la scintilla che avrebbe voluto il mister, ma il suo almeno è stato un cross degno di Gilardino

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 ottobre 2010 16:57
Alberto Santana: ''Non cerchiamo alibi''

Rientrato contro il Palermo, autore dell'assist vincente per Gilardno, subito in Sala Stampa a rilanciare le sorti di una squadra ormeggiata in alto mare. Lui, Alberto Santana, forse una delle poche, pochissime note positive da ricordare dell'ultima gara casalinga. "Sono tornato in campo dopo cinque mesi. Ho tanta voglia di giocare - dice il calciatore - cerco di farmi trovare sempre pronto come ho mostrato in queste partite". Non è stato fortunato, spesso al culmine della condizione, con la maglia da titolare tatuata addosso ha dovuto abbandonare il campo, ma è sempre tornato: "Sto bene a Firenze con la famiglia quindi vorrei rimanere qui, poi si vedrà cosa vorrà fare la società" Guida la carica per una squadra che ancora cerca un vero faro di riferimento: "Verremo fuori anche questa volta alla grande.

Dobbiamo avere una mentalità vincente da qui alla fine del campionato, quindi dobbiamo lavorare per avere continuità e dare tutti qualcosa in più per uscire da questo periodo. Il campionato continua a passare e noi siamo ancora bloccati di testa. Ma questa è una grande Società che merita qualcosa di più per andare avanti". "Sono rimasto qui anche se sapevo di partire dietro agli altri anche per via dell'infortunio. Penso che alla lunga il lavoro sul campo pagherà e troverò il mio spazio.

Io non ho mai mollato nelle difficoltà, ci sono abituato e quindi sono convinto che tornerò presto al 100% e la squadra reagirà nelle difficoltà". Ma al momento servono tutti, dal ripescato Mutu, ribattezzato a dispetto della nazionalità 'Salvatore' e non più Adrian, al gladiatore Donadel che sembra agitarsi in campo come in un'Arena in cui continua a distinguersi per fervore e caparbietà. Non un pittore di traiettorie, né un cecchino per precisione, ma necessario come solo i più tosti sanno essere al momento del bisogno. "In questo periodo si parla tanto della nostra condizione psico-fisica, ma siamo noi che andiamo in campo e dalle prossime gare dobbiamo dimostrarlo sul terreno di gioco quale sia il nostro valore.

Dobbiamo passare attraverso il gruppo per fare gioco e punti. Non cerchiamo alibi, se parliamo di condizione fisica, non ho mai visto una squadra che correva più di noi. Se parliamo di gioco le nostre potenzialità le abbiamo già espresse in questi cinque anni". Pastore nel primo tempo di Fiorentina Palermo ha corso e giocato, così i compagni che lo hanno trovato e che lui ha trovato sulla sua strada inframezzati a paletti di colore viola, ma forse è stato troppo veloce, è accaduto tutto troppo presto, così come l'inizio di questo Campionato. Preparazione a parte, la Fiorentina è stata colta di sorpresa, da tutto, da tutti.

Si tratta di un diesel, si spera, o magari di un leone ferito, come è capitato a Mario Alberto Santana che poi si ripresenta sempre con il guizzo del campione. L'unione fa la forza, questo il pensiero dominante. Occorre testa, occorrono idee, occorre tornare a far girare la palla, ovunque, anche nei pressi della porta avversaria. Ma servono tutti, ed al momento ne mancano tanti. La trasferta di Genova preoccupa, ma i fiorentini, che non sono abituati a vincere facile, sperano di uscire presto da questa situazione di stallo e di ritrovare una continuità smarrita nel ricordo della Champions League che non è il Mondo, non è tutto, prima viene il rapporto con il pubblico, da ricucire, da rinsaldare, a suon di punti.

Tanti. Presto. di Antonio Lenoci

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