Province della Toscana pronte a non firmare il Patto di stabilità regionale

Oggi a Firenze la Conferenza dei presidenti delle Province. Preoccupazione unanime per l’atteggiamento della Regione. Pieroni: "Di fatto siamo stati esclusi da quel patto che tra pochi giorni ci verrà chiesto di sottoscrivere".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
24 settembre 2010 17:00
Province della Toscana pronte a non firmare il Patto di stabilità regionale

A oggi non sussistono le condizioni minime per siglare il Patto di stabilità territoriale che l’assessore regionale al bilancio, Riccardo Nencini (nella foto), presenterà agli enti locali lunedì prossimo, 27 settembre. E’ l’allarme lanciato dai presidenti delle dieci Province della Toscana al termine della Conferenza che si è tenuta nella sede di Upi Toscana. “Di fatto siamo stati esclusi da quel patto che tra pochi giorni ci verrà chiesto di sottoscrivere – attacca il Presidente di Upi Toscana, Andrea Pieroni -.

Tutti sappiamo che siamo di fronte a un quadro a tinte fosche frutto della politica economica del Governo centrale. Non possiamo non notare però come le modalità scelte dalla Regione Toscana per applicare il Patto di stabilità escludano di fatto le Province dai meccanismi di compensazione della spesa che invece potevano essere creati come avvenuto in altre parti d’Italia, Lombardia, Piemonte e Lazio. Dei 60 milioni a disposizione neanche un euro è stato destinato alle Province, gli unici beneficiari sono i Comuni”. “Siamo di fronte a un’incoerenza – prosegue Pieroni -, una situazione come questa rappresenterebbe il colpo di grazia per una serie di opere e servizi che finora abbiamo gestito nell’interesse esclusivo dei cittadini, proprio su delega della Regione come ad esempio la viabilità regionale.

La Regione non può limitarsi ad attuare in maniera ‘notarile’ la normativa nazionale, ci sono dei margini che vanno colti. Speriamo che questo fine settimana porti consiglio, altrimenti lunedì saremo costretti a compiere un gesto clamoroso ma purtroppo necessario. Non possiamo firmare un accordo fortemente penalizzante per i cittadini e i territori”. Nencini: "Le parole dell’Upi un intervento a gamba tesa" "Siamo sorpresi e amareggiati dalle dichiarazioni rilasciate dall'Upi, che rischiano di vanificare un percorso di impegno e di lavoro che in queste ore viene portato avanti proprio per analizzare e trovare soluzioni adeguate anche alle esigenze poste dalle Province.

Ricordo che ci stiamo muovendo nel quadro di una legge nazionale sul Patto di stabilità e di una legge regionale approvata all'unanimità dal Consiglio regionale dopo la concertazione con i rappresentanti di tutti gli enti locali". Lo dichiara Riccardo Nencini, assessore regionale al bilancio e ai rapporti istituzionali, commentando la nota diffusa dall'Upi in merito all'incontro di lunedì prossimo sul Patto di stabilità. "In questo contesto – spiega Nencini - anche le Province conoscono bene la non percorribilità di altre strade.

Infatti è certa l'illegittimità di un atto amministrativo che deroghi ai criteri fissati dalla legge. Le esigenze dell'intero sistema pubblico toscano, e non solo delle stesse province, di raggiungere gli obiettivi del patto di stabilità, ci hanno portati ad impiegare gli ultimi tre giorni alla ricerca di una soluzione adeguata. E se i tre giorni non saranno sufficienti, lunedì ci sarà il quarto". "Avremmo preferito non assistere a questo intervento a gamba tesa delle Province – conclude Nencini – che sembrano non essersi accorte che c'è una manovra del governo che taglia un miliardo di euro alla Toscana e ci costringe tutti a una questua tra poveri".

(com)

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