Fucecchio: prostituzione vietata sul territorio comunale

Multe fino a cinquecento euro per prostitute e “clienti” con un’ordinanza del Sindaco

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2010 13:46
Fucecchio: prostituzione vietata sul territorio comunale

FUCECCHIO, 10 SETTEMBRE 2010- Si fa più intensa a Fucecchio l’azione di contrasto al fenomeno della prostituzione su strada. Un’ordinanza firmata dal Sindaco Toni, infatti, prevede multe “salate” sia per chi si prostituisce su suolo pubblico sia per i cosiddetti clienti. La decisione è arrivata a seguito di un confronto e di un’analisi della situazione fatta con la Polizia Municipale e con il comando della locale stazione dei carabinieri. Il fenomeno della prostituzione su strada, infatti, è ancora diffuso; in particolar modo lungo la Strada Provinciale 15 e, più in generale, nelle zone collinari di Fucecchio.

A partire dal prossimo 20 settembre, giorno in cui entrerà in vigore l’ordinanza, quindi, coloro che esercitano attività di meretricio in luoghi pubblici o aperti al pubblico e coloro che contrattano prestazioni sessuali a pagamento, intrattenendosi con soggetti che esercitano palesemente l’attività di prostituzione su strada, saranno multabili con sanzioni fino ad un massimo di 500 euro. “Il provvedimento - spiega il sindaco Claudio Toni - è stato adottato dopo molte segnalazioni di cittadini e molti interventi della Polizia Municipale e dei Carabinieri con cui si è verificato che il fenomeno tende a persistere.

Si tratta di un fenomeno che, oltre a rappresentare un messaggio pubblico diseducativo, perché offre un’immagine alterata delle relazioni personali e di annullamento della dignità e dell’essere umano, genera allarme sociale nella cittadinanza e contribuisce ad incrementare la percezione del senso di insicurezza. A questo poi dobbiamo aggiungere la pericolosità dei comportamenti di chi, alla guida della propria vettura, rallenta o si ferma improvvisamente per concordare una prestazione sessuale.

Per tutti questi motivi ho ritenuto assolutamente necessario, e non più prorogabile, vietare questo genere di attività lungo le strade e negli spazi pubblici”. Carlo Paci

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