Ex prostituta diventa sfruttatrice e finisce in manette

Vocabolari “artigianali” moldavo-italiano per istruire le prostitute

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 luglio 2010 22:47
Ex prostituta diventa sfruttatrice e finisce in manette

Lei è una ex prostituta di origini moldave di 28 anni. Lui, il complice, un cittadino albanese di 29 anni. Per loro giovedì scorso si è concluso il business gestito nel “settore” della prostituzione. A scrivere la parola “Fine” sono stati gli uomini della Buoncostume della Squadra Mobile diretta dal dr. Filippo Ferri, e coordinati dal Sostituto Commissario Erminia Del prete. L’indagine, partita dal monitoraggio delle presenze nel mondo del meretricio nelle diverse aree del capoluogo toscano, ha condotto al fermo di indiziato di delitto dei due sfruttatori.

Per loro l’accusa è di reclutamento all’estero di persone da avviare alla prostituzione, sfruttamento della prostituzione, nonché fabbricazione di documenti di identità contraffatti. Il sistema era ben organizzato. Le giovani vittime, particolarmente avvenenti nell’aspetto, venivano munite prima della partenza dalla Moldavia di carte d’identità rumene false. Al fine di eludere i controlli delle Autorità rumene, affrontavano quindi un viaggio più lungo a bordo di minivan, che raggiungeva l’Italia attraverso i confini ungheresi o slovacchi.

Una volta a Milano, le donne venivano poi “agganciate” da un emissario dell’organizzazione che provvedeva a condurle nel capoluogo toscano. A Firenze le donne destinate a prostituirsi venivano quindi affidate ai due fermati, a capo dell’organizzazione, e affrontavano un primo periodo di “training”. Prima di iniziare l’attività, cioè, le donne venivano “istruite” su come comportarsi nonché sui vocaboli da utilizzare con i clienti. Nel corso della perquisizione di una delle 2 abitazioni trovate in uso all’organizzazione, oltre a numerose confezioni di profilattici e denaro contante, è stato infatti rinvenuto anche un “vocabolario” fai da te, realizzato su un quaderno, sul quale erano riportate alcune frasi moldave tradotte in italiano tra cui “più tempo più soldi”.

La quota destinata alle prostitute era pari al 20% del denaro guadagnato, che veniva corrisposta loro a fine mese. Ad insospettire gli investigatori, che hanno fatto scattare poi l’indagine, è stato il fatto che nel corso di ripetuti controlli effettuati nelle ultime settimane nella zona di Firenze Sud avevano riscontrato la presenza di un gruppo omogeneo di donne che si contraddistinguevano per la sistematica esibizione di fotocopie di carte d’identità rumene. In nessun caso veniva esibito il documento in originale.

Quindi, attraverso gli organi di cooperazione di polizia internazionale, dopo la conferma della contraffazione dei documenti, gli investigatori hanno proceduto. Secondo quanto emerso, l’organizzazione sfruttava per il reclutamento delle “nuove leve” un sistema a piramide. Erano cioè le stesse giovani donne già “arruolate” e dedite alla prostituzione che contattavano amiche in Moldavia per poi indirizzarle verso l’organizzazione. Con questa operazione la Questura ha messo a segno ancora un colpo nell’azione di contrasto alla prostituzione, rispetto al quale l’attenzione resta elevata.

In particolare, si rivela determinante l’azione combinata su più fronti degli uffici di via Zara. Da un lato la Squadra Mobile, impegnata sotto il profilo investigativo nella mappatura del fenomeno nelle sue diverse forme e nello scardinamento di sistemi di reclutamento e sfruttamento, anche di rilievo transnazionale. In particolare, l’attività di contrasto del fenomeno ed i numerosi controlli hanno consentito di tracciare una mappatura delle aree maggiormente interessate, tra cui Novoli, l’Isolotto, Calenzano e l’area di Firenze Sud.

Dall’altro lato, le Volanti e i Commissariati che procedono prevalentemente al contrasto del fenomeno su strada, attraverso servizi mirati incisivi anche sotto il profilo dell’immigrazione clandestina, con cui la prostituzione si rivela spesso correlata. Quindi l’ufficio Immigrazione, che provvede alla espulsione delle donne irregolari rintracciate sul territorio. In particolare, dall’inizio del 2010 l’Ufficio Immigrazione, attraverso la trattazione delle persone straniere coinvolte nel fenomeno della prostituzione, ha proceduto alla espulsione di 24 soggetti di varia nazionalità, tra cui è prevalente la nazionalità cinese.

Sono 57 invece le prostitute comunitarie destinatarie nello stesso periodo di provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale, di cui 46 sono di nazionalità rumena.

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