Pianosa: cessione dell’Isola al comune di Campo?

Firmato un ccordo tra Regione, Provincia di Livorno e Comune per la riqualificazione del fronte mare di Portoferraio. Il parlamentare Migliori chiede ai ministri Prestigiacomo, Tremonti e Bondi un’ispezione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2010 14:28
Pianosa: cessione dell’Isola al comune di Campo?

Incapacità a far rispettare i flussi turistici e degrado delle strutture mettono a rischio un’area di grande valore ambientale, culturale e storico-architettonico. Pianosa così non va? Soluzione? Una potrebbe essere quella, dopo opportuna ispezione e verifica ministeriale, di passarne proprietà, o gestione al Comune di Campo nell’Elba che si è già reso disponibile, secondo i dettami del federalismo demaniale. Ad avanzare la proposta è il deputato del Pdl Riccardo Migliori (Coordinatore regionale Vicario del Pdl in Toscana), che sulla situazione sofferta da uno dei gioielli dell’Arcipelago Toscano ha presentato oggi un’interrogazione parlamentare ai ministri per l’ambiente Stefania Prestigiacomo, per le finanze Giulio Tremonti e ai beni culturali Sandro Bondi.

«L’isola di Pianosa – si legge nel documento di Migliori – è interessata dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscana, e la fascia marina a un miglio dalla costa è Area Marina Protetta. L’isola – ricostruisce il vice coordinatore vicario del Pdl toscano – è di attuale proprietà del Demanio, e fino all’interruzione dell’attività carceraria l’affidatario era il Ministero di grazia e giustizia». Oggi, spiega Migliori ai tre ministri, «il degrado delle proprietà immobiliari e delle strutture presenti sull’isola sta mettendo a repentaglio l’ingente patrimonio storico culturale architettonico» in un’area, ricorda, «vincolata, con decreto del Ministero dei beni culturali come sito archeologico e paleontologico».

In tutto ciò, però, «il Comune di Campo nell’Elba si è già reso disponibile per assumere a proprio carico la gestione delle strutture e del territorio, nella manutenzione e nella gestione dello stesso». E’ il caso di intervenire a tambur battente dunque, soprattutto dato che, ricorda Migliori nella sua interrogazione, «dalla cronaca di questi mesi estivi si evince l’incapacità di far rispettare i parametri di flusso turistico, che per regolamento non deve superare le 250 unità giornaliere, peraltro con un degrado delle strutture e una inadeguatezza dei servizi a supporto dei visitatori».

Stando così le cose, Migliori domanda ai ministri «quali iniziative intendano assumere al fine di verificare i risultati dell’attuale gestione in termini di salvaguardia del patrimonio storico-culturale e ambientale» e «se, nell’ambito di tali iniziative, risulta possibile una specifica ispezione dei Ministeri competenti». In particolare, Migliori chiede «se, nell’ambito dei decreti attuativi del cosiddetto ‘federalismo demaniale’, sono ravvisabili nella fattispecie in oggetto i presupposti tecnico-giuridici per un trasferimento al Comune di Campo nell’Elba della proprietà, o comunque della gestione dell’Isola di Pianosa». «Al via la riorganizzazione e il riuso territoriale del waterfront di Portoferraio e degli specchi d'acqua prospicienti, che rappresentano una nuova opportunità pr una trasformazione di qualità per l'isola d'Elba».

E' questo, per l'assessore regionale all'urbanistica e al governo del territorio Anna Marson, il significato dell'accordo di pianificazione per l'approvazione della variante al piano strutturale finalizzato alla realizzazione del sistema delle attrezzature della portualità turistica e della filiera nautica. Con l'assessore Marson hanno apposto la propria firma al testo dell'accordo il sindaco di Portoferraio Roberto Peria e Piero Nocchi, assessore a territorio, trasporti e porti della Provincia di Livorno.

Riordino e riuso del fronte mare di Portoferraio ai fini della realizzazione di due porti differenziati per funzioni e caratteristic he, Porto Cantieri-Saline e Porto San Giovanni, e della valorizzazione della filiera nautica favorendo il potenziamento della cantieristica legata al turismo: ono i due assi principali della variante oggetto dell'accordo di pianificazione. «Un accordo importante – ha affermato l'assessore Marson – che pone le basi per la riqualificazione e il riuso di un'area degradata e fortemente segnata dalla scelta dell'industrializzazione pesante dei primi decenni del secolo scorso.

E' la riconquista da parte della città, attraverso la realizzazione di un sistema integrato di funzioni e attrezzature, di quel fronte mare che le è stato sottratto in passato». Si prevede anche la ridefinizione delle funzioni portuali e retroportuali tenendo conto di tutti i contesti urbanistico-ambientali esistenti lungo la rada di Portoferraio, e la rimodulazione del bordo del litorale con passeggiate e piste ciclabili, abbinata a servizi terziari e commerciali, riqualificazioni stradali, strutture a servizio della nautica.

«Sarà poi compito – ha aggiunto l'assessore Marson - del regolamento urbanistico (con una variante ad hoc) e dei piani regolatori portuali definire nel dettaglio le specifiche funzioni, servizi, sistemazioni a terra integrate nel contesto urbano, perimetri delle opere foranee e posti barca: tutti elementi che saranno oggetto di ulteriori processi valutativi sia di carattere paesaggistico-ambientale che socio-economici». Ha espresso grande soddisfazione per la conclusione dell’iter dell’accordo di pianificazione anche il sindaco Roberto Peria, «che è frutto – ha detto - del lavoro svolto in piena unità d’intenti fra Regione, Provincia e Comune.

Fin dal regolamento urbanistico del 2007, premiato con il logo “Toscana Ecoefficiente” per la qualità della progettazione urbanistica, abbiamo cercato di dimostrare che s viluppo ed ambiente non sono in conflitto. Ricucitura dell’identità urbanistica, riuso, nascita di oasi a mare di lato agli approdi, riqualificazione paesaggistica, lavoro ed allo stesso tempo lotta alla rendita, sostegno alle rinnovabili, sono la scommessa concettuale della variante. Il progetto del sistema della nautica, peraltro, è un tassello di un disegno più ampio, con il quale, mettendo al centro l’identità territoriale, l’amministrazione comunale intende lanciare un nuovo progetto per Portoferraio e l’Elba, da identificare con un vero e proprio “distretto di qualità”.

Con l’assessore Marson in questi mesi ci siamo confrontati su questi temi, trovando punti di contatto e visioni comuni. Quello di oggi è un passaggio della scommessa del cambiamento, anche culturale, lanciata dall’assessore, condivisa dall’Amministrazione Comunale e di cui abbiamo un gran bisogno». «U n accordo di grande rilievo – lo ha definito infine Piero Nocchi, assessore a territorio, trasporti e porti della Provincia di Livorno – perché tiene unita la riqualificazione dell'area di Portoferraio con la tutela ambientale e lo sviluppo per creare lavoro di qualità».

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