Nata l'unione comunale del Chianti Fiorentino fra Tavarnelle e Barberino

Non nascerà un comune unico come era oltre 100 anni fa, ma un ente che riunirà politicamente e amministrativamente i due esistenti a costo zero rendendo più efficienti i servizi e le gestioni associate a tutto vantaggio dei cittadini.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2010 19:48
Nata l'unione comunale del Chianti Fiorentino fra Tavarnelle e Barberino

"La ratifica dell'unione comunale del Chianti Fiorentino fra Tavarnelle e Barberino, la prima nella provincia di Firenze, è un fatto importante. Un primo passo che guardiamo con favore nel contesto di un processo di riorganizzazione e razionalizzazione che vogliamo imprimere a tutti i livelli istituzionali della regione". Lo ha detto l'assessore regionale con delega ai rapporti istituzionali Riccardo Nencini commentando l'unione amministrativa tra i due comuni sancita mercoledì scorso in una seduta congiunta dei consigli comunali.

Non nascerà un comune unico come era oltre 100 anni fa, ma un ente che riunirà politicamente e amministrativamente i due esistenti a costo zero rendendo più efficienti i servizi e le gestioni associate a tutto vantaggio dei cittadini. Le unioni di comuni oggi in Toscana sono sette. Le gestioni associate, che a volte possono riguardare anche un solo servizio, sono state 645 n el 2009 e coinvolgevano 248 dei 287 comuni toscani. Nel 2002 erano 11, quasi sei volte di meno.

Tutto questo in un contesto dove i piccoli comuni rappresentano una realtà molto significativa anche a livello di beni culturali e artistici, con un importante tessuto economico e sociale. "Ci sembra questa la strada giusta – ha sottolineato Nencini – per dare più forza e sostegno alle amministrazioni locali in un momento in cui la pesante manovra del Governo rischia di mettere in ginocchio soprattutto le realtà più piccole che dovranno fare i conti con tagli sia sulle risorse che arrivano direttamente da Roma sia su quelle che arrivavano nella casse comunali transitando per la Regione.

Questa unione, fra due comuni chiantigiani dalla forte identità e tradizione storica dovrà fare da apripista per altre realtà, che potranno dar vita a forme di gestione associata di funzioni che consentano di risparmiare e offrire con le ste sse risorse – ha concluso - servizi che non c'erano o migliori, grazie ad economie di scala". di Fabrizio Lucarini

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