Nencini: «Inaccettabile, il Governo riapra il confronto»

Unanimità della Conferenza dei presidenti sulle misure dell'esecutivo. Campagna di sensibilizzazione dell’Anci sugli esiti che i tagli previsti del Governo. Accordo Governo-Anci-Upi per la rilevazione dei bisogni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 luglio 2010 23:03
Nencini: «Inaccettabile, il Governo riapra il confronto»

Firenze- «È stata privilegiata l'unità della Conferenza dei presidenti delle Regioni, per ribadire unanimemente che la manovra è inaccettabile e contiene un profilo di illegittimità in relazione all'articolo 119 della Costituzione. Ma si è anche ribadito che le Regioni italiane intendono fare fino in fondo la loro parte e sfidare l'esecutivo nazionale a riprendere un confronto serio sulle misure che servono al paese. Suonano quindi davvero stonate le dichiarazioni di vittoria del ministro Calderoli e non corrispondono a quanto avvenuto stamattina».

L'assessore al bilancio e finanze, on. Riccardo Nencini, commenta così l'esito della riunione della Conferenza alla quale ha partecipato in rappresentanza della Toscana. «La manovra - prosegue l'assessore - è al contempo necessaria ed iniqua. Necessaria perché la crisi dell'Italia &egra ve; reale; iniqua perché il taglio riguarda la totalità delle competenze attribuite alle Regioni con la legge Bassanini e rappresenta una minaccia insostenibile per fondamentali servizi sociali.

Per quanto riguarda la Toscana – precisa - tagli diretti e indiretti saranno di oltre un miliardo di euro tra il 2011 e il 2012. Le Regioni – conclude Nencini – hanno espresso oggi una posizione di grande responsabile: auspichiamo che a questa scelta corrisponda ora una posizione altrettanto responsabile da parte del Governo». L'accordo tra Governo, Anci e Upi in merito ai fabbisogni standard riguardanti le funzioni dei Comuni, Città metropolitane e Province, in attuazione della legge 42/2009 sul federalismo fiscale, non vedrà la presenza ufficiale dell'Uncem al tavolo, che sarà costituito solo dai soggetti costituzionalmente garantiti dal Titolo V della Costituzione.

Durante la seduta odierna della Conferenza Stato-Città-Autonomie locali, i ministri Maroni e Calderoli hanno però valutato l'opportunità che Uncem possa intervenire per esprimere le necessità specifiche dei territori montani, secondo le previsioni dell'art. 44 della Costituzione, registrando su questo punto anche l'ok da parte di Chiamparino, in rappresentanza dell'Anci, e di Melilli per le province. "Accogliamo con favore l'apertura da parte del Governo e dei rappresentanti delle autonomie locali a valutare anche la posizione dell'Uncem in merito alla rilevazione dei fabbisogni standard - ha detto il Vicepresidente Uncem Oreste Giurlani presente alla riunione - e ci auguriamo che, al di là dei vincoli ufficiali, le specificità dei territori montani possano essere tenute in debita considerazione per l'attuazione di un federalismo fiscale solidale capace di garantire su tutto il territorio l'erogazione dei diritti civili e sociali dei cittadini". "I comuni hanno bisogno di mantenere la propria autonomia per poter rispondere in maniera appropriata alle esigenze dei cittadini -dice il Sindaco di Calenzano, Alessio Biagioli- smantellando l’economia delle amministrazioni locali, il primo a farne le spese sarà lo stato sociale e di fatto non si potrà più guardare al futuro con serenità".

Se le norme allo studio del Parlamento non saranno modificate, il Comune di Calenzano vedrà diminuire le sue entrate di 231mila euro nel 2011 e di 384mila euro nel 2012, un prezzo veramente troppo alto da pagare che significherebbe 183 euro in meno per ogni calenzanese nel 2011 e 192 euro in meno nel 2012, dove a risentirne in misura maggiore sarebbero proprio le persone e le famiglie che usufruiscono di quei servizi comunali che sarebbero a rischio. Tutto questo senza tener conto dei tagli indiretti che interessano Province e Regione, che avranno un effetto diretto sui servizi erogati dai comuni (trasporti, contributi affitti e sociale ecc.), e che paradossalmente per il Comune di Calenzano potrebbero essere ancora più pesanti. “Stiamo seguendo e continueremo a seguire la vicenda del liceo Volta di Colle con la massima attenzione.

Il nostro pieno appoggio alla mobilitazione dei genitori e degli studenti, che ha raccolto nei giorni scorsi anche il sostegno degli amministratori locali in difesa di un istituto storico, che costituisce un punto di riferimento per la didattica dell’intera Valdelsa. Attendiamo il pronunciamento del Tar, senza peraltro aver avuto alcuna risposta all’interrogazione presentata al ministro Gelmini da me e da Franco Ceccuzzi”. È il commento di Susanna Cenni, deputata senese del Partito democratico, dopo la protesta per il taglio delle classi annunciato per il liceo di Colle e rinviato a dopo il pronunciamento del Tar previsto, per lunedì 19.

“I tagli all’istruzione pubblica voluti dal ministro Gelmini e dal governo Berlusconi – dice ancora Cenni – continuano purtroppo a farsi sentire pesantemente anche nei nostri territori. Il liceo Volta è una scuola di eccellenza e tale deve restare. Il Partito democratico sostiene la protesta che da molti mesi stanno portando avanti gli insegnanti, il personale tecnico e i sindacati della scuola della nostra provincia, che chiedono al governo le risorse per una didattica di qualità e per stabilizzare i troppi lavoratori precari”.

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