Confindustria Firenze: un dramma gli ultimi due anni

Galli: "La Manovra è necessaria e non va annacquata". il Presidente Gentile chiede una legge speciale al più presto. Rossi: "Dobbiamo soffiare via la cenere dalle braci e riscoprire la Toscana del lavoro, la Toscana produttiva, fattiva".

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 luglio 2010 14:34
Confindustria Firenze: un dramma gli ultimi due anni

Lo ha detto Giovanni Gentile, presidente di Confindustria Firenze, stamane al Palazzo dei congressi nel corso della sua relazione all'assemblea annuale di Confindustria Firenze, associazione di imprese della provincia fiorentina, fondata nel 1865, e oggi espressione di oltre 2.000 aziende anche nei confronti delle istituzioni ed amministrazioni pubbliche. La relazione del Presidente Gentile è tornata a puntualizzare con fermezza la priorità dello sviluppo infrastrutturale attraverso la realizzazione di opere come il potenziamento dell’aeroporto Vespucci, la terza corsia dell’A11 e il nodo fiorentino dell’alta velocità. Era presente anche Giampaolo Galli, direttore generale di Confindustria, che durante il suo intervento ha parlato dell'intesa di Pomigliano.

Corrado Passera, a margine dell'assemblea, ha negato che non c'è nessuna altra cessione di sportelli bancari del gruppo Intesa. “Opere per le quali il Governo, attraverso il recente accordo di programma Matteoli-Rossi, ha riconfermato i finanziamenti necessari -commenta Nicola Nascosti Consigliere regionale PdL, Vicepresidente Commissione Attività Produttive- Notiamo invece con un certo rammarico come la relazione, seppure nel complesso condivisibile, rappresenti un’eccessiva apertura di credito verso il Presidente Rossi e il Sindaco Renzi che guidano due Istituzioni sulle quali ricadono le maggiori responsabilità circa i ritardi nella realizzazione delle suddette opere.

In merito alla legge speciale su Firenze condividiamo la pressante richiesta avanzata dal Presidente Gentile anche se rimaniamo fermamente contrari ad ogni ipotesi di poteri speciali per il Comune.” “Nella sua relazione di oggi, il presidente di Confindustria Firenze Giovanni Gentile ha affermato che ‘Costituire la città metropolitana è un preciso compito-dovere del Comune e della Provincia che dovrà essere assolto entro il maggio 2012’. Siamo già in ritardo!”. Questa la dichiarazione di Valdo Spini, presidente della commissione Affari Istituzionali.

“Mi preme ricordare che l'11 febbraio scorso proprio la nostra commissione Affari istituzionali ha svolto un convegno approfondito sull'argomento e che, proprio nella mia qualità di presidente, ho presentato una mozione per la costituzione degli organi provvisori della città metropolitana che nella settimana prossima sarà all'esame della commissione per passare poi al consiglio comunale” ha concluso Spini. "Un’analisi impietosa ma anche carica di speranze e prospettive di sviluppo, quella illustrata dal presidente di Confindustria Firenze, Giovanni Gentile.

Con Firenze e il suo territorio che, dopo un periodo gravemente recessivo può riprendere a crescere e a progredire. Al centro –giustamente- obiettivi immediati: potenziamento dell’aeroporto di Peretola, investimenti per Firenze Fiera, approvazione del piano strutturale. Sbloccando finanziamenti già disponibili ma che rischiano di rimanere inutilizzate ancora chissà per quanto. Ma anche destinando a Firenze risorse per nuovi ed ulteriori investimenti pubblici, grazie ad una attenzione diversa da parte del Governo e della Regione". Così Marco Carraresi (Udc). Ciò significa prima di tutto “legge speciale per Firenze”.

Perché “questo territorio dà allo Stato più di quanto riceve. E’ un territorio costoso, perché deve valorizzare un patrimonio artistico e ambientale che è dell’umanità intera. E’ costoso anche perché accoglie flussi turistici che sono un bene per tutto il Paese. E’ una risorsa perché investire qui in beni pubblici comporta ritorni economici importanti e non limitati a Firenze” aggiunge Carraresi. Ma anche un’attenzione diversa da parte della Regione Toscana, troppo spesso “matrigna” nei confronti della sua capitale.

Perché è “indispensabile un corretto e proficuo rapporto fra Firenze e la Toscana, perché anche questa regione investa sullo sviluppo della sua area centrale che, per competere efficacemente con le principali aree urbane globali, ha necessità di investimenti sui beni collettivi” continua l'esponente Udc ed ex candidato a sindaco di Firenze. Quindi più attenzione allo sviluppo industriale dell’”area centrale” Firenze-Prato-Pistoia, ma anche più risorse regionali per la sanità, per il sociale, per le infrastrutture, per l’emergenza abitativa, per la cultura di Firenze.

Recuperando così decenni di ingiustificata emarginazione e penalizzazione rispetto ad altre province toscane. L'intervento del presidente Rossi "Dobbiamo soffiare via la cenere dalle braci e riscoprire la Toscana del lavoro, la Toscana produttiva, fattiva, che ha capacità di dialogo e proposte". Ha usato una immagine particolarmente viva, il presidente della Regione Enrico Rossi, per riprendere il tema proposto ad una affollatissima sala rossa del Palacongressi dal presidente di Confindustria Firenze Giovanni Gentile.

"C'è un'aria nuova – aveva appena detto Gentile -. Sulle politiche industriali mi sembra di cogliere una maggiore determinazione da parte della Regione Toscana". Il presidente Rossi lo ha confermato, insistendo particolarmente nel corso del suo intervento su quella alleanza per il lavoro e lo sviluppo che rappresenta una delle caratteristiche storiche della Toscana e sui temi che costituiranno il cuore del Piano regionale di sviluppo: la cultura industriale e del lavoro contro ogni localismo e il malinteso ambientalismo del no.

"Il federalismo fiscale – ha esordito il presidente affrontando un tema nazionale – non può comportare un nuovo carico fiscale sul lavoro e sull'impresa. Se le imprese sono al sesto posto in Europa per carico fiscale, il salario del lavoratore sta al 22 posto. Il carico va distribuito diversamente, alleggerendo quello sul costo del lavoro e incrementando quello sulle rendite immobiliari e finanziarie". Il presidente Rossi ha insistito sugli elementi di novità da introdurre nel Piano regionale di sviluppo:assegnare le risorse europee per progetti e non spalmare i finanziamenti sul 3% delle imprese,riflettere meglio sulla partita della formazione, mettere in piedi un programma per l'attrazione degli investimenti, aprire un discussione su come mobilitare investimenti privati per infrastrutture e servizi.

Per quanto riguarda le infrastrutture il presidente Rossi ha ripetuto che "ciò che è stato deciso deve essere portato presto e bene a compimento", ha sottolineato l'importanza di un futuro polo aeroportuale Pisa-Firenze, per la Fiera ha detto che "dobbiamo trovare il modo di spendere i soldi che abbiamo. Non a caso ho presentato una legge sui poteri sostitutivi con cui la Regione possa intervenire in caso sia necessario sbloccare alcune situazioni". Due i temi conclusivi: il piano di lotta agli sprechi e alle spese improduttive a cui la Regione inviterà ad attenersi tutto il sistema degli enti locali e il welfare: "Sono per mantenere lo stato sociale – ha concluso – ma certo possiamo pensare a discutere sulle modalità di accesso ai servizi, perché chi più ha contribuisca a fare in modo che possano goderne la fasce più deboli.

Equilibrio sociale e capacità di includere sono anch'essi fattori produttivi e competitivi per un territorio".

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