Seves: presentata una Interrogazione in Regione

Il consigliere regionale Nicola Nascosti presenta una Interrogazione al Presidente Rossi per sapere a che punto sia la soluzione dei problemi che interessano gli operai della Seves. Esistono prospettive nel piano industriale?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 giugno 2010 15:14
Seves: presentata una Interrogazione in Regione

Le scorte di magazzino vanno esaurendosi, oramai l'intero corpo operaio di Seves è in regime di Cassa integrazione, come ci spiega Antonio, un operaio presente alla conferenza stampa prevista in Provincia con i rappresentanti del partito politico del Pdl. "Sono spariti i premi produzione - spiega l'operaio - sono spariti anche tanti colleghi che non sono più richiesti come presenza a lavoro, io a volte mi trovo solo a dover aprire e chiudere, non sappiamo cosa sarà del nostro futuro. Abbiamo questi 800 euro al mese - interviene il collega Pietro - ed i termini di questo aiuto statale scadono a gennaio 2011, è già tardi se si vuol rifare il Forno fusorio, ci aspettiamo delle risposte a breve, ma siamo abbastanza demotivati da una situazione che ci vede circondati da Società straniere e dalle Banche" Per domani, mercoledì 16 giugno, è prevista una cena al Sodo con gli operai ed alcuni rappresentanti delle Istituzioni tra i quali rappresentanti del Quartiere 5. "Vogliamo sapere - chiede il consigliere del Pdl, Nicola Nascosti - se la regione Toscana abbia verificato il rispetto da parte della proprietà degli impegni evidenziali nei verbali degli incontri sino ad ora avvenuti con l'Azienda" "Se la Regione sia a conoscenza - domanda inoltre l'esponente politico - del piano industriale 2010 di Seves spa, se vi sono notizie riguardo la riapertura del forno, quali saranno le azioni che la Regione intende mettere in campo per verificare le prospettive del piano industriale visto che l'Assessore Simoncini ha incontrato le forza sindacali" Ma cosa è emerso da questi incontri? Proviamo a sfogliare i verbali degli incontri: - 15 giugno 2009 - luogo: Confindustria Firenze - incontro tra Seves Spa ed RSU - "L'Azienda conferma il piano industriale come rilancio dell'Azienda, accogliendo le richieste avanzate da Palazzo Vecchio, quali il rifacimento del Forno, a condizione del possibile accesso ai fondi di sostegno assegnati dalla Regione, dell'andamento delle vendite e trend di mercato e della riduzione dello stock come da previsionale" - 25 gennaio 2010 - luogo: Direzione Lavoro della Provincia di Firenze - incontro tra funzionario incaricato, l'Azienda, Confindustria, RSU ed OO.SS.

- "convengono che il rifacimento del forno avvenga nei 60 giorni precedenti alla previsione di riaccensione e comunque entro aprile 2010, mentre sulla base di una previsione di vendita di 330 mila pezzi mensili, si conviene, visto il mercato, che la riaccensione avvenga al raggiungimento del livello delle scorte di magazzino a 2,8 milioni di pezzi, presumibilmente entro giugno 2010 e non oltre l'estate" - 1 febbraio 2010 - luogo Direzione Lavoro - presenti l'assessore al lavoro e formazione Elisa Simoni, del funzionario incaricato, si incontrano l'Azienda le RSU ed OO.SS.

- "L'Azienda conferma la volontà di garantire la prosecuzione dell'attività compatibilmente con le oggettive dinamiche di mercato. Si sottolinea come, nonostante le congiunture sfavorevoli l'azienda sia stata capace di incrementare la propria quota di mercato. L'azienda ribadisce l'assenza di progetti immobiliari sull'area di Castello" La parola che più di tutte colpisce ogni volta che si torna a scrivere di Seves è la seguente "L'azienda stava bene, non ha mai avuto problemi, è una ditta in positivo" frase ripetuta anche nell'incontro odierno. Il paradosso è stridente in un periodo in cui molte realtà aziendali, industriali, imprenditoriali devono vedersela con la crisi del mercato. Sul sito dove ha sede lo stabilimento incombe da anni anche un'altra preoccupazione che non c'entra nulla con le scorte di magazzino, con gli stampi, con la sabbia portata ad alta temperatura e poi fusa per dar vita ai bicchieri, un tempo, ed oggi al vetromattone, ed è il futuro immobiliare di un'area incastonata nel tessuto urbano, tra palazzi, ville, e piazze ristrutturate con la partecipazione pubblica. "Mantenere la destinazione d'uso industriale dell'area - spiega in conclusione Nascosti - è propedeutico a tutto il resto, non possiamo prescindere da questa richiesta, che è al tempo stesso la garanzia di tutto ciò che si sta facendo per i lavoratori" di Antonio Lenoci

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