Carceri toscane: ''Condizioni di lavoro e di detenzione infamanti ed incivili''

Alle ore 17 di ieri, lunedì 28 giugno, erano presenti in Toscana 4.392 detenuti (4.207 uomini e 185 donne) a fronte di una ricettività massima consentita pari a 3.229 (3.086 uomini e 143 donne), per un indice di sovraffollamento pari al 36%.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2010 15:41
Carceri toscane: ''Condizioni di lavoro e di detenzione infamanti ed incivili''

“Oramai a ritmo quotidiano registriamo i nuovi record di presenze detentive all’interno dei penitenziari italiani. Alle 8 di stamani, infatti, nelle strutture penitenziarie italiane erano ristretti 68.058 detenuti (64.994 uomini e 3.064 donne). Questo significa che in tutte le regioni si è superata la quota massima di ricettività e che il 99 % delle strutture presenta un sovradotazione delle presenze rispetto al consentito”. Questa è la premessa di Eugenio Sarno, segretario generale della Uil PA Penitenziari, che prelude ad una analisi dello stato in cui versano i penitenziari della regione Toscana. “Alle ore 17 di ieri erano presenti in Toscana 4.392 detenuti (4.207 uomini e 185 donne) a fronte di una ricettività massima consentita pari a 3.229 (3.086 uomini e 143 donne), per un indice di sovraffollamento pari al 36%.

Pur in presenza di un dato molto disallineato, causa i dati falsati dalla temporanea inattività di molte sezioni, emergono con estrema chiarezza proprio quelle realtà che più volte abbiamo segnalato all’attenzione pubblica. Sollicciano, Livorno, Porto Azzurro, Prato, Pisa e Lucca sono esempi lampanti ed eclatanti dell’inefficienza e del degrado del sistema penitenziario italiano. In troppi casi non si è voluto vedere e non si è voluto intervenire, ora il personale e i detenuti debbono subire sulla propria pelle condizioni di lavoro e di detenzione infamanti ed incivili.

Il degrado, la fatiscenza e la decadenza di molte strutture è davvero incompatibile con la supposta civiltà del nostro Paese. I tre suicidi, i tre tentati suicidi e i sette agenti feriti nelle carceri toscane, dal 1 gennaio ad oggi, rafforzano lo scenario di un quadro generale che va ben oltre l’ordinaria emergenza”. Proprio sul fronte del personale la Uil PA Penitenziari non manca di alimentare le polemiche rispetto alle notevoli difficoltà operative determinate dagli squilibri organici. “La dotazione complessiva regionale della polizia penitenziaria dovrebbe assommare a 3.021 unità, ne risultano in servizio appena 2.211 cui si debbono sottrarre 69 unità impiegate in strutture non detentive come il Provveditorato e i vari Uffici dell’Esecuzione Penale Esterna.

A conti fatti, quindi, negli istituti della Toscana mancano 879 unità che in una buona parte sono unità distaccate in sedi fuori dalla Toscana (440) . Per questo è necessario aprire un confronto sul possibile recupero di questo personale. Dai dati ufficiali del Dap emerge che a Sollicciano mancano 214 poliziotti penitenziari, a Livorno 85, a Lucca 50, a Massa 35, a Pisa 77, a Prato 112, a Porto Azzurro 55, a Volterra 44, a San Gimignano 74, a Pistoia 27. Bisogna intervenire presto ed anche con risolutezza, altrimenti dietro l’angolo c’è la completa paralisi.

Già ora il personale in servizio per garantire la funzionalità delle strutture deve rinunciare a gran parte delle ferie ed è costretto a turni massacranti. Né va meglio – chiosa Sarno – sul versante del personale amministrativo. Agli istituti della Toscana, rispetto agli organici previsti, mancano 11 dirigenti, 32 educatori, 28 contabili, 77 collaboratori e 35 tecnici. Ogni commento è davvero superfluo”.

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